Contrada Capitana dell' Onda

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Insegna

Le deriva dal fatto che agli uomini di questa contrada veniva affidata la difesa del litorale tirrenico durante la Repubblica Senese.

Stemma

Stemma d'argento al delfino al naturale coronato alla reale, dal 1889 per concessione di Umberto I, natante in un mare di azzurro.

Colori

Spiega bandiera di bianco e di celeste in parti uguali.

Motto

Il colore del cielo la forza del mare.

Simboleggia

La letizia.

Arte e Corporazione

Falegnami

Numero di cabala

16

Santo Patrono e festa titolare

Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta, 2 luglio (generalmente celebrata la quarta domenica di giugno).

Terzo di appartenenza

Città

Società di Contrada

"Giovanni Duprè", Vicolo San Salvadore, 24

Sede storico-museale

Via Giovanni Duprè, 111

Casa del cavallo (stalla)

via delle Lombarde, 33

Oratorio

San Giuseppe dei Legnaioli, via Sant'Agata (officiato dal 1787). Si trova sull'antico "sito delle carbonaie di Sant'Agata", iniziò la propria vicenda costruttiva nel XVI secolo, più precisamente a partire dal 1517. Il progetto è attribuito a Baldassarre Peruzzi o a Bartolomeo Neroni detto il Riccio, mentre la facciata fu realizzata nel1653 su disegno di Benedetto Giovannelli. Sopra la porta si trova un busto in terracotta di San Giuseppe, attribuito a Tommaso Redi. La chiesa fu sede dell'Arte dei Legnaioli, che la occuparono fino al 1785, .anno in cui vennero soppresse le Compagnie laicali. Nel 1787, con un Rescritto del Granduca Pietro Leopoldo II, divenne di proprietà della Contrada che vi si trasferì dall'oratorio annesso alla chiesa di San Salvadore dedicato alla Visitazione della Beata Vergine Maria a Santa Elisabetta: in suo onore ancora oggi gli ondaioli celebrano la propria festa titolare. I lavori di costruzione della chiesa di San Giuseppe andarono avanti per oltre un secolo e determinarono la creazione di una chiesa con pianta a croce greca, contraddistinta da una volta ad ombrello. La stessa struttura si ripete nella cripta che ospita il museo della Contrada e che costituisce, dal punto di vista architettonico, un esempio unico in Toscana. L'edificio assolveva la doppia funzione di luogo di culto e spazio idoneo a ospitare le adunanze dell'Arte che si tenevano regolarmente nella cripta o cappellone o, come essi stessi scrivono, "sotto le volte di nostra Chiesa". All'interno dell'Oratorio si accede attraverso una bella cancellata in legno, opera dell'intagliatore Pietro Montini e datata tra il 1712 e il 1720, che porta intagliati gli strumenti del mestiere dei legnaioli. Il restauro dei dipinti sulle pareti, effettuato nel 2003-2004, ha restituito alla Contrada quattro tele semicircolari e quattro rettangolari nella cupola di San Giuseppe, opera di artisti senesi quali Apollonio e Giuseppe Nicola Nasini, Astolfo Petrazzi, Dionisio Montorselli, Deifebo Burbarini. Le statue in stucco e l'altare maggiore sono opera di Giuseppe e Giovanni Antonio Mazzuoli. Sull'altare spicca la raffigurazione barocca della Gloria di San Giuseppe: una macchina destinata a suscitare la "maraviglia" dei fedeli, in linea con i gusti e le suggestioni artistiche seicentesche, periodo a cui si fa risalire l'intero complesso. Importantissimo l'aspetto devozionale legato al Santo, patrono dei legnaioli, ma anche fondamentale riferimento religioso per tutta la città, spesso prescelto per l'importante processione della Domenica in Albis. Un recente restauro della statua, di altissima qualità dal punto di vista stilistico e tradizionalmente attribuita a Domenico Arrighetti, oltre a riportare alla luce i colori e il modellato originari, ha consentito di apprezzare la densità e la complessità dell'opera, data dalla compresenza di elementi religiosi ed elementi laici, concreti. La raffigurazione del Santo con in mano una pialla, il suo aspetto di adulto ma ancora giovane, lo rendono vicino al lavoro quotidiano dei legnaioli. Il Bambino ligneo, aggiunto successivamente ma già documentato alla fine del Seicento, oggi restaurato e conservato a parte, ne arricchisce la figura alludendo al suo ruolo di padre, divino ed umano insieme. Un paliotto del 2007, opera di Alberto Postano, raffigura San Giuseppe e ricorda i restauri compiuti. Sull'altare destro si trova un Crocefisso ligneo del XVII secolo anch'esso, come il San Giuseppe, commissionato dall'Università ed Arte dei Legnaioli e oggetto di restauro da parte della Contrada. Era originariamente conservato nella cripta, dove aveva un proprio altare in marmo, e solo successivamente trasferito nella chiesa superiore. Il Crocifisso dei Legnaioli era considerato miracoloso: anch'esso venne molte volte trasportato in processione nella Domenica in Albis. L'autore, per ora ignoto, probabilmente vicino o addirittura membro dell'Arte dei Falegnami, lo realizzò raccogliendo pezzi di legno diversi, forse donati dai legnaioli stessi e rimessi amorevolmente insieme. Sarebbe, quindi, una sorta di opera corale, voluta da un gruppo di artigiani che vollero un Cristo di forte impatto emotivo, che avesse il colore livido della morte e le ferite sanguinanti. Sull'altare sinistro è l'immagine ufficiale della Contrada, la tela che raffigura la Madonna con il Bambino e due angeli, realizzata dal pittore Francesco Bartalini nel 1594. Allo stesso artista si deve la tela con la Sacra Famiglia e San Giovannino conservata nella sagrestia insieme ad un importante arredo ligneo seicentesco. Precedenti oratori:
- Oratorio della Visitazione di Maria Santissima (dal 1589 al 1787).

Fontanina battesimale

Progetto di Algero Rosi. Gli stemmi sono opera di Vittorio Conti. I bronzi sono di Alfonso Buoninsegni (1972). E' situata davanti all'Oratorio, all'inizio di via Fontanella.