Contrada della Torre

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Insegna

Deriva dalla torre del Mangia che domina il quartiere, la gualdrappa e il pennoncello rossi crociati in argento furono concesse nel 1889 da Umberto I in ricordo della sua venuta a Siena nel 1887.

Stemma

Stemma d'oro all'elefante al naturale su base erbosa di verde, con gualdrappa di rosso divisata da una croce bianca e la torre cimata con un pennoncello rosso crociato di argento.

Colori

Spiega bandiera di rosso cremisi con liste di bianco e di celeste.

Motto

Oltre la forza la potenza.

Simboleggia

La fortezza

Arte e Corporazione

Battilana

Numero di cabala

3

Santo Patrono e festa titolare

San Giacomo Maggiore Apostolo e Sant'Anna, 25 Luglio (celebrazione ultima domenica di luglio).

Terzo di appartenenza

SanMartino

Società di Contrada

"L'Elefante", Via Salicotto, 92

Sede storico-museale

Via Salicotto, 78

Casa del cavallo (stalla)

via degli Archi, 11

Oratorio

San Giacomo Maggiore, via Salicotto (officiato dal 1536). Gli abitanti del rione che poi diverrà la Contrada della Torre si riunivano, già agli inizi del 1500, forse nella chiesetta di San Giusto alle Scalelle ma di ciò non si ha conferma. La Contrada dell'Elefante ebbe il proprio Oratorio per volontà degli abitanti di Salicotto e dei governanti della città, che pur in periodo di grave crisi - si avvicinava la fine della Repubblica - vollero edificare la chiesa come ringraziamento alla Vergine Immacolata, sotto la cui protezione era stata combattuta la battaglia di Porta Camollia contro le truppe fiorentine e pontificie: era il 25 luglio del 1526 festa di San Giacomo Maggiore. E proprio a questo Santo, che diverrà il Santo Patrono, fu consacrato questo luogo di culto, sorto laddove esisteva una abitazione acquistata dalla Contrada. La costruzione, che iniziò nel 1531 (terminata cinque anni dopo), fu voluta anche dalla Fraternità della Immacolata Concezione e dei Santi Giacomo e Cristoforo, sorta per ricordare la vittoriosa battaglia e che fornì il più sostanzioso aiuto alla edificazione. Tra i più convinti sostenitori dell'iniziativa vi fu l'artista Giovanni di Lorenzo che aveva acquistato un'abitazione proprio in Salicotto e che nel 1528 aveva ultimato una tavola raffigurante l'Immacolata Concezione e la Battaglia di Camollia per la vicina chiesa di San Martino. Inoltre l'artista era stato l'autore del gigantesco stendardo raggiato con la figura della Vergine che, secondo la tradizione aveva propiziato la vittoria dei senesi contro l'esercito papalino. Intanto gli abitanti del rione si tassavano e recuperavono pietre per l'edificazione tra cui quelle provenienti dalla distruzione del "torrazzo" di San Prospero. Abbellimenti, ornamenti con opere d'arte, ampliamenti e ristrutturazioni perdurarono per molti decenni dopo l'inaugurazione, almeno fino al 1680 come risulta da numerose ricevute di pagamenti. Solo nei primi anni del Settecento la Chiesa assunse, internamente, l'aspetto attuale e per circa un secolo non fu interessata a aggiunte importanti. Nel 1835, in occasione della festa del Santo Patrono, fu inaugurato il nuovo organo fabbricato dagli Agati (come altri organi presenti negli Oratori delle Contrade). Nel 1851 l'altar maggiore fu arricchito col paliotto intagliato dal torraiolo Antonio Manetti. Nel 1894 il celebre architetto Giuseppe Partini - anche lui nato in Salicotto – restaurò la facciata e parte dell'interno. Il campanile fu costruito nel 1901 su disegno di Agenore Socini. Nel 1955 fu consolidato il tetto e recenti restauri hanno reso l'Oratorio della Torre uno dei più belli e ricchi di opere d'arte della città. Preziose le due opere di Rutilio Manetti ("Il Martirio di San Giacomo" e "La Crocifissione"). Ma è di Giovanni di Lorenzo l'opera più importante: "La Beata Vergine Immacolata tra i Santi Giacomo e Cristoforo" (1545), oggi arricchita da un tabernacolo ligneo intagliato e dorato realizzato da Pasquale Leoncini nel 1876.

Fontanina battesimale

Opera dello scultore Mario Berrettini (1984), sostituisce quella di Fausto Corsini (1954). Reca il motto e l'iscrizione "VICTORIA", è situata in via Salicotto.