Nobile Contrada dell' Aquila

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Insegna

Un'aquila, in quanto nel suo territorio vi è il palazzo Marescotti, passato ai signori Piccolomini e oggi Saracini, che aveva impresso, negli archi e nelle porte, detto simbolo.

Stemma

Stemma d'oro all'aquila bicipite nera, coronata di antico, e recante negli artigli scettro, spada e globo imperiale, caricata di un sole radioso d'oro con le lettere "U.I." di azzurro per concessione del 1887 a seguito della visita del Re Umberto I e Margherita.

Colori

Spiega bandiera gialla con liste nere e azzurre.

Motto

⇒ Dell'aquila il rostro, l'ugna e l'ala
⇒ Unguibus et rostris (Con le unghie e con il rostro)
⇒ Io sola sostengo nel sole lo sguardo.

Simboleggia

La combattività.

Arte e Corporazione

Notai

Numero di cabala

60

Santo Patrono e festa titolare

SS. Nome di Maria Vergine, 12 settembre (celebrazione domenica infraottava)

Terzo di appartenenza

Città

Società di Contrada

"Il Rostro", vicolo del Verchione, 6

Sede storico-museale

Casato di Sotto 82-88

Casa del cavallo (stalla)

vicolo dei Percennesi, 24-26

Oratorio

Chiesa di San Giovanni Battista già della Congregazione dei Tredicini, via Casato di Sotto (officiato dal 1788). La Chiesa è di proprietà della Contrada dal 1788 ma fu costruita nel 1629 dalla Congregazione di San Giovanni Battista detta dei "Tredicini" dal numero dei suoi fondatori che vollero ricordare con tale nome il Cristo con i suoi dodici Apostoli. L'oratorio passò in proprietà della Contrada in base alle leggi leopoldine che soppressero gli ordini ecclesiastici. La Congregazione era nata nel 1607 e riuscì a dotarsi di una chiesa grazie alla donazione di Girolamo Pecci che offrì una parte del fabbricato; la progettazione fu affidata all'architetto senese Flaminio del Turco e realizzò una "pianta" originale curando anche i minimi particolari, non dimenticando che essendo la chiesa al di sotto del piano stradale rispetto a Via dei Percennesi erano probabili le infiltrazioni d'acqua. Di notevole importanza le opere pittoriche presenti tra cui il dipinto di Domenico Manetti "Moltiplicazione dei pani e dei pesci" (datato 1643) la "Nascita, la Circoncisione e l'Imposizione del nome del Battista" (1670) di Bernardino Mei; la "Madonna del Latte (o Madonna e il bambino) piccola icona posta entro una residenza lignea dorata, opera di Francesco Brogi del 1866; infine il Crocifisso ligneo, opera più tarda, posta a sinistra dell'ingresso. E poi: reliquiari a tabella e due tabernacoli che arricchiscono il patrimonio artistico assieme ad arredi sacri costituiti quasi tutti nello stesso arco di tempo acquisendo importanza e originalità. Nessuna alienazione da quando la Contrada, come detto nel 1788, divenne erede dei Tredicini e custode di "tesori" gelosamente mantenuti. La zona "profana" della Sagrestia è adibita alla conservazione di antichi costumi: quelli del 1878, quelli del successivo rinnovo del 1904 (Duce, Paggio Maggiore, corpetto del fantino, gualdrappa) su bozzetti di Alessandro Franchi. Dello stesso autore la bandiera in seta collocata nei pressi delle scale di ingresso e "maneggiata" da Alfredo Forni (Mastuchino) inventore del "salto del fiocco", un gioco difficoltoso ancor oggi rappresentato in Piazza. Precedenti oratori:
- San Pietro in Castelvecchio (dal 1719 al 1749).

Fontanina battesimale

Opera dello scultore Bruno Buracchini (1963). Sul basamento è il motto "Unguis et Rostris", si trova in Piazza Postierla