Nobile Contrada del Nicchio

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Insegna

Deriva dal fatto che da una strada fuori dalla porta di S.Giovanni a Busseto affioravano molte nicchie (Siena nell'oligocene era coperta dal Mare). Per altri l'insegna deriva da una 'macchina', portata in comparsa, raffigurante una grande nicchia a sfondo della statua di Nettuno. Per altri ancora deriva dalla forma della zona dove ha sede la contrada che rassomiglia ad una conchiglia.

Stemma

Stemma di azzurro alla conchiglia di argento, coronata alla granducale, attorniata da due rami di corallo di rosso, muoventi dalla valva da cui pendeva una filza di perle, sostituita nel 1889 da un pendente formato da tre nodi di Savoia d'oro intrecciati a due rose di Cipro, l'una di rosso, l'altra di argento.

Colori

Spiega bandiera di azzurro con liste di rosso e di giallo.

Motto

E' il rosso del corallo che m'arde in cor

Simboleggia

La riservatezza.

Arte e Corporazione

Vasai

Numero di cabala

51

Santo Patrono e festa titolare

San Gaetano da Thiene, 7 Agosto (celebrazione seconda domenica di agosto).

Terzo di appartenenza

SanMartino

Società di Contrada

"La Pania", Via dei Pispini, 112

Sede storico-museale

Via dei Pispini, 68/70

Casa del cavallo (stalla)

via dei Pispini, 56

Oratorio

San Gaetano da Thiene, tra Via dei Pispini e Via dell'Oliviera (officiato dal 1685). Come ogni Contrada, in cui i luoghi di culto hanno ospitato le prime adunanze dei vari popoli, anche i nicchiaioli si riunirono, fino alla metà del XVI secolo, nell'antica Chiesa di San Giovanni Battista, non lontano da Porta Pispini, presso la Badia Nuova. Ma nel 1656 i Sansedoni, proprietari della chiesa, la cedettero alle Monache di Santa Chiara e gli uomini del Nicchio si ritirarono allora nell'Oratorio della Compagnia Laicale di Santo Stefano, oggi scomparso, che si trovava proprio di fronte alla Fonte dei Pispini nella sua storica posizione. Ben presto il rapporto con la Compagnia Laicale si guastò e il popolo era desideroso di avere una chiesa propria. In fondo al forcone tra Via dei Pispini e via dell'Oliviera, dopo l'acquisto di due case di proprietà delle Monache Agostiniane, si pensò di costruire un proprio Oratorio e nel 1683 iniziarono i lavori su progetto attribuito a Giacomo Franchini che pochi anni prima aveva costruito l'Oratorio della Contrada della Tartuca. Si voleva intitolare la chiesa ai Santi Giacomo e Filippo ma poiché a loro era già dedicata la chiesa dell'Abbadia Nuova, la scelta cadde su San Gaetano da Thiene. Nel 1685 la parte muraria era conclusa tanto che, dietro parere positivo dell'Arcivescovo Leonardo Marsili, per la festa di San Gaetano vi si officiò. Ma i lavori di completamento furono lunghi e laboriosi; risulta che anche l'alleata Contrada dell'Onda abbia fornito un generoso aiuto tramite materiali da costruzione. Si ha notizia che nel 1710 non tutti gli arredi fossero completati anche se, proprio in quell'anno, sull'altar maggiore fu posta la tela dipinta da Giuseppe Passeri. I due affreschi alle pareti furono eseguiti da Giuseppe Nasini nel 1734 ("San Gaetano Thiene distribuisce il pane ai poveri", e "San Gaetano Thiene porta i sacramenti agli appestati"). Gli stucchi e le sei statue che adornano le pareti furono opera del Franchini intorno alla fine del 1700 e l'"orchestra", ove tuttora ha sede l'organo di Josuè Agati, fu costruita nel 1798. Il pavimento in mattonelle sostituì, nel 1840, quello verosimilmente fatto di quadroni di cotto e nel 1885 il Prof. Vincenzo Martinelli costruì "il davanzale di legno lavorato ad oro zecchino" con le storie di San Gaetano. Lo stesso Martinelli realizzò il grande tabernacolo per la consacrazione dell'eucarestia, dei reliquiari, alcuni candelieri e il trono per l'esposizione del SS.mo Sacramento in occasione delle "Quarantore". La statua in legno di San Gaetano, intagliata in Val Gardena, fu dipinta da Bruno Marzi nel 1957. Nel 2002 iniziò, e si concluse, il restauro completo dell'Oratorio incentrato proprio sulla riscoperta delle originarie caratteristiche della chiesa, così come la pensarono e la vollero i nicchiaioli. Si operò per l'eliminazione del danni provocati dall'umidità, fu posta in opera una pavimentazione in cotto in sostituzione delle marmette bianche e nere, furono restaurate tutte le parti dorate. Nel 2006 fu completamente restaurata la facciata. Precedenti oratori:
- San Giovanni Battista ai Pispini (dai primi del 1600 al 1660).
- Chiesa della Compagnia di Santo Stefano Protomartire (dal 1660 al 1684).

Fontanina battesimale

Fonte dei Pispini (XVI secolo)