Nobile Contrada dell'
Oca

Nuova divisione dei confini delle Contrade, Decretata dalla principessa Violante di Baviera, Governatrice di Siena, il 13 settembre 1729:

Oca n.17 - Dalla Porta Fonte Blanda salga per tutta la Strada di S. Caterina, occupando la Crociata, cioè da man sinistra, fino alla Chiesa Curata di S. Antonio inclusive, cogli edifizj delle Tira, da mano destra poi salga a Diacceto, comprendendo le Case a destra fino all'Osteria della Scala, ed a sinistra tenendo vada nell'Arte della Lana, ed esclusa la Chiesa Curata di San Pellegrino occupi la via dell'Arte fino a S. Andrea Gallerani inclusive a man sinistra, e da man destra fino al Vicolo, che svolta all'Osteria della Rosa, colla Piaggia, che porta alla Chiesa Curata di S. Antonio, e ad essa appartenga la Costaccia a man sinistra in venire da Porta Fonte Blanda alla Porta Salaria, ed i vicoli tutti entro a detto Recinto.

Territorio all'epoca del bando:

All'epoca della promulgazione del Bando, questa Contrada aveva sede, come attualmente, nell'Oratorio eretto in onore di Santa Caterina dalla Repubblica nel 1464, subito dopo la sua canonizzazione proclamata da Pio II nel 1461, e dato a uffiziare agli uomini della Contrada; in proprietà della quale è sempre rimasto, sebbene faccia parte della Casa della Santa, appartenente alla Compagnia Laicale intitolata alla Vergine Benincasa, come Santuario Cateriniano.

L'Oratorio, che fu la bottega di tintoria del padre della Santa, presenta affreschi di notevole importanza, è ricco di oggetti d'arte, e ha sull'altare una statua lignea colorata della Serafica Vergine, eseguita nel 1465 da Bartolomeo Landi detto Neroccio.

Per la sopraespressa delimitazione territoriale l'Oca confina con le appresso Contrade:
Selva: a Porta Fontebranda; nella via di Diacceto; nella via di Fontebranda.
Drago: nella via delle Terme; nella Costa di Sant'Antonio.
Civetta: nella piazza dell'Indipendenza.

Antichi confini:

"Historiae Senenses (ad annum 1355)" di Sigismondo Tizio
Homines Societatis Divi Antonii ad custodiam defensionemque Portae Fonis Blandi constituti esse dicantur ad quam sane concurrant, atque consistant.

"Diario Sanese" di Girolamo Gigli (1722)
L'Oca contiene il Ponte di Diacceto, la Costa grande da San Pellegrino, ossia costa di Diacceto, l'Arte di Lana col Vicolo della Macina ed altri, che riescono in detta Costa di San Pellegrino, la Costa di Mezzo, il fondaco, la Costa di Sant'Antonio, il Piano di Fontebranda e la Costaccia di Porta Salaja.

"Relazione distinta delle quarantadue Contrade…" di Giovanni Antonio Pecci (1723)
41) Sant'Antonio Abate: dalla chiesa omonima dalla parte di sopra fino a via delle Terme e in quella in faccia fino a Diacceto e di sotto fino alla porta Fonteblanda.
42) San Pellegrino: dalla omonima chiesa tutta via delle Terme fino alla Sapienza.

"Notizie sulle Contrade e sul Palio" di Antonio Francesco Bandini (1792)
Dalla Porta Fonteblanda si salga per tutta la Strada di S. Caterina /detta la Via di Mezzo/ occupando la Crociata cioè da man sinistra fino alla Chiesa Curata di S. Antonio inclusiva /oggi demolita, il di cui titolo è stato trasferito nell'Oratorio del SS.mo Crocifisso della soppressa Compagnia di S. Caterina/ cogli edifizi delle Tira, da mano destra poi si salga a Diacceto comprendendo le case a destra fino all'Osteria della Scala, ed a sinistra tenendo vada nell'Arte di Lana, ed esclusa la Chiesa Curata di S. Pellegrino occupi la Via dell'Arte di Lana sud. Fino a S. Andrea Gallerani /sotto il quale titolo militava una Compagnia sotto le volte della Sapienza/, e da mano destra fino al Vicolo che svolta all'Osteria della Rosa colla Piaggia che porta alla Chiesa sud. Di S. Antonio, e ad'essa appartenga la Costaccia a man sinistra in venire da Porta Fonteblanda, alla Porta Salaria, ed i vicoli tutti entro a detto recinto.

Stemma della Contrada dell'Oca. Fa per insegna questa Contrada un Oca in campo bianco e verde.