Il Magistrato
In una realtà così composita come quella delle Contrade di Siena, dove l'intangibile
autonomia di ciascuna costituisce la massima espressione di una storica convivenza,
riunirsi in un organismo unitario è senz'altro sintomo della necessità di un mutuo
sostegno ed, in certi casi, di una esigenza di difesa dei comuni interessi.
Questo organismo è il Magistrato delle Contrade.
STORIA
La storia ormai più che centenaria del Magistrato delle Contrade dimostra infatti
come queste, in alcuni passaggi della loro lunga formazione, avessero percepito
in maniera assai realistica l'influenza, certamente non positiva, di forze esterne
di natura economica sociale e politica, con le quali si è dovuto necessariamente
fare i conti per non rischiare di rimanerne sopraffatte.
Da qui le prime informali assemblee dei Priori che si tennero durante gli ultimi
decenni dell'Ottocento, ed il primo Comitato dei Priori del 1887, fino a giungere
al 1894 anno in cui si uscì, per cosi dire, allo scoperto e si cominciò a discutere
una proposta relativa ad una "rappresentanza permanente collettiva delle 17 Contrade".
Così è nato il Magistrato delle Contrade, riunione permanente dei Priori delle 17
Contrade di Siena, presieduto da un Priore eletto annualmente che assume la caria
di Rettore.
Il processo di crescita del Magistrato delle Contrade ha avuto però alterne vicende,
sempre legate ai momenti storici contingenti, ma l'istituzione si è andata poi pian
piano affermando nel ruolo che originariamente era stato individuato fino ad assurgere
a sicuro punto di riferimento delle Contrade e dei soggetti esterni ad esse, e quale
centro di tutela degli interessi comuni.
FINALITÀ
Con la sua caratterizzazione sempre più evidente come tramite fra il mondo delle
Contrade e l'esterno, senza dimenticare la rilevanza dei rapporti con l'Amministrazione
Comunale che sovrintende al Palio, il Magistrato svolge la sua funzione nel rispetto
delle Costituzioni che si è dato.
Le finalità più significative che costituiscono l'elemento preminente dell'attività
del Magistrato sono:
- coordinare l'azione comune delle Contrade nel rispetto dell'autonomia di ciascuna;
- tutelare l'interesse collettivo delle stesse nei rapporti con le Autorità, e con
qualsiasi ente e con privati;
- promuovere iniziative che vadano a vantaggio morale ed economico delle Contrade
o che aggiungano interesse e prestigio alle tradizionali celebrazioni del Palio;
- coadiuvare le Autorità cittadine e in special modo l'Amministrazione Comunale in
tutto ciò che investe lo svolgimento e la disciplina del Palio;
- indicare al Consorzio per la tutela del Palio le linee programmatiche generali e
collaborare per il raggiungimento dei fini statutari;
- essere, in altre parole, portatore delle esigenze delle Contrade per assicurare
loro un fulgido avvenire e per tramandarne le tradizioni.
Di tutto quanto ora detto ne è testimonianza lo stesso Regolamento del Palio dove,
a più riprese e non per mera forma, al Magistrato viene riconosciuta la funzione
ed affermato il ruolo di interlocutore principe fra Amministrazione Comunale e Contrade
nell'ottica manifesta di un sinergico concorso per il più puntuale svolgimento del
Palio.
Non un ruolo dunque di supremazia nei confronti delle Contrade né di sudditanza
nei confronti dell'Autorità Comunale, certamente una funzione coagulante che va
a rafforzare e mira a conservare quell'universo irripetibile che è formato dalle
tradizioni contradaiole, dal Palio e dalla Città.
Per concludere spetta al Magistrato delle Contrade assicurare la cura dell'interesse
comune, compiere ogni sforzo per conservare le secolari tradizioni, costituire punto
di sicuro incontro per realizzare quella forma di insostituibile comunanza di scopi
e di intenti fra le Contrade che sola può consentire il superamento di situazioni
non sempre concentriche. Per dirla con le stesse parole pronunciate nel 1937 dal
Conte Guido Chigi Saracini, fondatore dell'Accademia Musicale Chigiana e per quasi
quarant'anni Rettore del Magistrato delle Contrade, "dai 17 Priori l'anima di Siena,
una pluralità di persone, una complessità di storiche autonomie, tutte convergenti
verso una unità di obiettivi, insomma come... una sola anima".