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Alleata

Contrada amica. Il rituale Contradaiolo stabilisce che al termine della corsa del Palio il Drappellone sia accompagnato anche da un alfiere di ogni Contrada, tranne della rivale, fino all'uscita della Piazza e da due alfieri di ogni Contrada alleata fino all'Oratorio della Contrada vittoriosa, sul cui altare verrà lasciata una bandiera.

 
Carroccio

Carro all'uso antico che chiude il corteo storico. Riproduzione di un carro da guerra trainato da buoi recante le insegne della Balzana e il drappellone che sarà assegnato alla Contrada vincitrice. Nella tradizione popolare dovrebbe rappresentare il carroccio fiorentino catturato a Montaperti nel 1260.

Il carroccio era un grande carro a quattro ruote recante le insegne cittadine attorno al quale si raccoglievano e combattevano le milizie dei comuni medievali. Era particolarmente diffuso tra le municipalità lombarde, toscane e, più in generale, dell'Italia settentrionale. Era il simbolo delle autonomie comunali.

Difeso da truppe scelte, pavesato con i colori del comune, era trainato generalmente da buoi e trasportava un altare, una campana (chiamata "martinella") e un'antenna su cui erano collocate una croce e le insegne cittadine. In tempo di pace era custodito nella chiesa principale della città a cui apparteneva.

Nel pannello posteriore del Carroccio attualmente usato nel Corteo Storico, vi è la scritta "O Regina Patris summi dignata Corona perpetuo Senam respice Virgo tuam" (O Regina del sommo Padre, insignita della corona, guarda per sempre la tua Siena, o Vergine).

 
Cencio

Falso dispregiativo. Termine popolare per indicare affettuosamente il Drappellone.

 
Cittino

Diminutivo di "citto" che in vernacolo significa "ragazzo", il diminutivo "cittino" significa "bambino" e viene utilizzato anche come soprannome per il Drappellone appena vinto.

 
Citto

In vernacolo significa "ragazzo". Il diminutivo "cittino" significa "bambino" e viene utilizzato anche come soprannome per il Drappellone appena vinto.

 
Drappellone

Grande stendardo di seta dipinto a mano su cui sono sempre raffigurati:

  1. la Vergine
  2. le insegne delle dieci Contrade che corrono
  3. l'araldica del Comune e della città
che viene dato in premio alla Contrada vincitrice.

 
Palio

  1. La corsa tradizionale tra dieci delle diciassette Contrade, che ha luogo nel Campo il 2 luglio e il 16 agosto in onore della Vergine Maria. Quello di luglio è chiamato Palio della Madonna di Provenzano o Palio di Provenzano, quello di agosto Palio dell'Assunta.
  2. Il drappellone
  3. la Festa come insieme delle cerimonie.

 
Piatto

Il piatto d'argento che sovrasta il drappellone. Viene dato temporaneamente alla Contrada vincente che lo restituirà al Comune dopo la celebrazione finale della Vittoria, la "cena del piatto" con incisa la data e il nome della Contrada vittoriosa.

 
Presentazione del Drappellone

Due o tre giorni prima della Tratta, nel Cortile del Podestà, viene presentato alla città il drappellone che verrà dato in premio alla Contrada vincitrice. Fino al momento della presentazione, il drappellone viene tenuto segreto all'interno del Palazzo Pubblico e svelato solo dopo l'annuncio dei trombetti di Palazzo.

La prassi vuole che la presentazione del drappellone si svolga il 26 di giugno e il 10 di agosto alle ore 19, anche se non è una regola dato che la presentazione può essere svolta anche qualche giorno precedente, se cade una domenica vicina. In seguito all'esposizione del Drappellone ai presenti, il Sindaco e un critico d'arte, alla presenza dell'autore del Palio, presentano l'opera al pubblico. In occasione del Palio di luglio viene anche presentato il Masgalano che andrà in premio alla miglior comparsa dell'annata. La presentazione del Masgalano, in concomitanza col drappellone, avviene eventualmente anche per i Palii straordinari.

La presentazione del Palio non è contemplata nel Regolamento, la sua ideazione è molto recente. Fu il Sindaco Mauro Barni nel 1981, in occasione del rinnovo delle monture, a proporre la presentazione del Drappellone alla stampa, all'interno della Sala delle Lupe: il contesto era quello di una semplice conferenza stampa aperta al pubblico, e il primo "Cencio" presentato al popolo fu quello del 2 luglio 1981 a opera di Mario Ghezzi. Dopo qualche anno, nel 1984, la Sala delle Lupe risultò stretta al pubblico, data anche l'occasione particolare che destava molta curiosità per il fatto che quello di luglio fu il primo Palio realizzato da una donna, Vita Di Benedetto. Il Sindaco Vittorio Mazzoni Della Stella decise allora di spostare la presentazione, nonostante i problemi di acustica, all'interno del Cortile del Podestà e al tempo stesso di far descrivere in maniera ufficiale l'opera artistica da un critico d'arte. Ma la pioggia fece trasferire la presentazione del Palio di agosto 1984 alla Sala delle Lupe, cosicché il primo Palio presentato all'interno del Cortile del Podestà è del luglio 1985 dipinto da Fabio Mazzieri.

Fino al 1981 invece il Palio era presentato la sera della prima prova al popolo quando era affisso alla colonna di Piazza del Campo in cima a via Duprè, come tuttora avviene. La presentazione del Drappellone oggi è un appuntamento consuetudinario di notevole importanza, tanto da destare interesse la reazione del pubblico al momento in cui viene mostrato.

 
Processione del cero

Cerimonia annuale che si svolge il 14 Agosto in Duomo. Tutte le Contrade (e anche alcune parrocchie della città e della più vicina campagna ) omaggiano la Vergine Assunta con ceri che vengono ricevuti dall'arcivescovo benedicente. Le Contrade vengono rappresentate soprattutto da bambini in costume con i loro colori. Il Comune offre un grande cero dipinto e reca il Drappellone per la benedizione.

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  • Consorzio per la Tutela del Palio di Siena Gli stemmi, i colori delle Contrade e le immagini del Palio sono stati utilizzati con l'approvazione del Consorzio per la Tutela del Palio di Siena e si intendono a puro scopo illustrativo. Ogni altro uso o riproduzione sono vietati salvo espressa autorizzazione del Consorzio
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