Dragone. Nuovamente Dragone, gridato a voce alta all'uscita di Piazza. La Contrada di Capitan Toti, giunto alla terza vittoria in appena quattro anni, ha fatto suo il drappellone di Savinio con una corsa palpitante vinta negli ultissimi metri.
In precedenza erano state la Civetta e soprattutto la Tartuca ad avere l'occasione del trionfo. Ha vinto il Drago pur non avendo avuto in sorte un cavallo favorito, ma che a detta di molti avrebbe potuto ben figurare.
Un Palio che alla sua vigilia lasciava esigue possibilità di vittoria a nove Contrade, con la sola Aquila a recitare la parte della vincitrice predestinata, grazie alla pericolosa accoppiata di Pytheos e Beppino Pes. E' la festa ancora una volta ha saputo sconvolgere qualsiasi pronostico, confermando la sua unicità.
E' stato un bel Palio con continui altalenamenti di posizioni al comando della corsa. La mossa è laboriosa. Durerà mezz'ora. Cisi chiama l'allineamento con questa sequenza: Lupa, Selva, Giraffa, Aquila, Onda, Drago, Chiocciola, Civetta, Tartuca e Leocorno di rincorsa.
La tensione è alta, Zucchero "spara" morsi a destra e manca a chiunque gli stia vicino: Chiocciola e Drago in particolare. C'è anche un piccolo incidente con relativo soccorso al fantino della Lupa, Bucefalo, per un calcione alla cavaglia.
Due gli abbassamenti falsi, uno dei quali solo precauzionale e tre uscite dai canapi per dare respiro quando la calca diventava totale. L'allineamento alla partenza è viziato soprattutto dall'Onda che non si trova al posto assegnatole. Quando finalmente il Leocorno si decide a entrare, sono cinque le Contrade che si lanciano in testa.
Agli sprangati Onda e Lupa escono appaiate. Risale forte dal centro dei canapi la Tartuca che chiude il Drago, mentre Civetta e Leocorno sono all'esterno. Queste ultime si scambiano una serie di violente nerbate, mentre l'Onda esce all'interno.
Prima di San Martino la Civetta è prima, affiancata all'interno dall'Onda e all'esterno dal Leocorno e subito dietro seguita dalla Tartuca. Poi Lupa, Drago, Selva, Chiocciola, Giraffa e Aquila.
In piena curva la Civetta è sempre al comando, alle sue spalle Bastiano riprende Oriolu in mano, mentre l'Onda batte nel colonnino e il fantino cade ai materassi, non prima di rovinare sul Leocorno che si trova all'esterno.
La Tartuca invece evita il groviglio e si trova in seconda posizione. Dietro Bucefalo non riesce a far meglio e cade su Bastiano e Bonito. E sono già tre le Contrade fuori dalla corsa al primo San Martino. In quarta posizione Zucchero scosso, poi il Drago, Chiocciola, Selva, Giraffa e Aquila.
Civetta e Tartuca passano al Casato e fanno quindi la dirittura in un galoppo a due, con Drago e Aquila che sorpassano Zucchero all'uscita della curva. Davanti alla mossa Bufera tenta un passaggio all'interno ma la Civetta lo chiude e gli fa perdere l'azione.
Prima di San Martino Civetta prima, tallonata sempre dalla Tartuca. Alle loro spalle rinvengono forte Drago e Aquila, poi Zucchero, Oriolu, Chiocciola, Selva e Best Ford.
All'entrata del secondo San Martino, Bruschelli teme che Usiglia stringe troppo la curva, la nerba sul collo e la costringe ad allargare. La potente azione di Etrusco porta la Tartuca al recupero e nella discesa di San Martino a prendere la testa. Dietro cadono Chiocciola e Giraffa. Nuovo colpo di scena al secondo casato.
Ma Dario Colagè, costretto a gravare sul collo di Etrusco forse per una nerbata del Bruschelli, chiude troppo la curva, urta il ginocchio sul colonnino e cade. Dietro la Civetta, con un Bruschelli determinatissimo e il Drago che rinviene forte.
Al Casato cade anche l'Aquila che partita ultima stava facendo una grande rimonta. All'uscita della curva, Etrusco è primo, al suo interno c'è la Civetta che cerca di passarlo, dietro il Drago che riprende il cavallo in mano per poi spingersi all'esterno.
Davanti alla mossa il Drago del giovane Mistero lancia il suo attacco all'esterno dello scosso della Tartuca, mentre la Civetta disturbata da Etrusco, che lo chiude all'altezza del bandierino, perde velocità.
Il Drago passa in prima posizione. Ma non è finita. Chelli gira stretto e tocca il colonnino. Cade anche lui e per un momento Drago e Tartuca si trovano appaiate.
Prima del terzo Casato Vittorio ha ripreso le distanze da Etrusco, mentre la Civetta rallenta ormai fuori dal gioco, poi Zucchero, Pytheos, Oriolu, Icaro, Aristocratic e la Selva. Ma ormai la storia di questo Palio è scritta: è lo scosso del Drago che vince davanti a quelli della Tartuca, dell'Onda e del Leocorno. Seguono Civetta e gli altri.
Un Palio con i cavalli protagonisti sulla scena e non in infermeria o sul tufo come nel precedente Palio di luglio. Due soltanto i fantini che hanno portato a termine la corsa: Trecciolino nella Civetta e Massimino nella Selva, che è sempre stato chiuso e per di più avendo riportato un infortunio alla spalla, in partenza, non ha potuto spingere Figaro alla rimonta.
E' Dragone, gridato a gran voce, mentre le altre piangono, si disperano. E' Dragone. Camporegio ribolle. La Contrada di Mario Toti ha avuto il grosso merito di insistere sul giovane grossetano Andrea Chelli dopo l'opaca prova di luglio.
E' stato un grande riscatto che si aggiunge al successo di Benito scosso nel 1989 e alla vittoria di appena un anno fa di Pytheos e Pes, proprio i grandi sconfitti di questa Carriera.
Libri sul Palio di Siena