La «crisi del Mossiere», accentuatasi con le polemiche dell'anno precedente non sembra calmarsi. Dopo l'alternanza sul Verrocchio tra Fagnani, Cappelli e Pesciatini, ecco un altro «esordiente» nel ruolo più delicato del Palio: Alberto Baini. Il settimo Mossiere del dopoguerra non avrà vita tranquilla tanto che per agosto l'amministrazione comunale sarà costretta ad una nuova nomina.
L'imprevedibile Arianna si conferma sin dalla prima prova... prevedibile. Eccola non sfuggire all'obiettivo delle foto, mentre la gente in Piazza segue la corsa, ed imboccare tranquillamente e senza ostacoli il Chiasso Largo. Nella terza prova replay di Arianna, nonostante il cambio di monta tra Baino e Bazza; la cavalla «attratta» da Sambrina (Istrice) va ancora al Chiasso Largo, mentre Canapino «saggia» il suo Topolone.
Mossa «diabolicamente» perfetta. C'è un cambio di posto tra Onda e Bruco e tra Tartuca e Civetta, che restano completamente attardate (la Tartuca addirittura rigirata). Va via benissimo l'Istrice, come valide sono le fiancate di Aquila, Bruco e Drago.
E' l'Aquila quella che galoppa più di tutti nel primo tragitto che porta a S. Martino. Assieme all'accoppiata Selvaggia-Rondone c'è il Bruco, poi il Drago e la Lupa all'esterno. Nella sequenza successiva si vedono Leocorno e Onda, al cui interno recupera velocissima la Civetta, poi il Nicchio. La Tartuca non appare ancora nella sequenza fotografica, essendo, assieme all'Istrice, partito dai canapi benissimo, in netto ritardo. Nella sequenza si nota la grinta del Bruco nel superare un'Aquila con un cavallo nettamente più veloce.
La manovra di Baino di portarsi in testa sembra riuscire, ma una vecchia volpe qual è Rondone costringe il Bruco ad affrontare troppo basso la curva del Casato. Si notano le posizioni prima della caduta: Bruco, Aquila, Drago, Lupa. Il Bruco è troppo basso e troppo veloce, il richiamo di Baino è forse in leggero ritardo. Sul Bruco cade il Drago mentre l'Aquila resta in piedi per una favorevole combinazione e la Lupa, che nella curva si era appoggiata al Drago, riesce a trovarsi in testa.
La Civetta supera «indenne» Gabria che mentre si rialza ostacola l'Onda che cade. È curioso notare come Gabria sia caduta una prima volta con le zampe rivolte ai palchi e la seconda volta verso Piazza. Le foto ci pongono il completo passaggio delle Contrade: Lupa, Aquila, Civetta, Drago (con Lazzaro che cerca di rimontare), Leocorno, Istrice, Onda, Bruco, Tartuca e Nicchio (Lenticchia aveva battuto al colonnino). Da notare che in poco meno di 300 metri, dopo Istrice, Aquila e Bruco, la Lupa è la quarta Contrada in testa a questo Palio.
Secondo passaggio a S. Martino, l'Aquila è ormai fuori corsa. Canapetta è fin troppo sicuro con il suo Danubio dietro Arianna sembra non voglia ripetere i suoi vizi, mentre l'Istrice (settimo al Casato) è pronto a sferrare il suo attacco. Chi ha recuperato benissimo è ovviamente la Tartuca che si trova già al quarto posto poi Aquila e Leocorno e i cavalli scossi di Drago e Onda.
Nella spianata si corre il Palio dell'attesa: nessuno forza e le posizioni restano le stesse: Lupa, Civetta, Istrice, Tartuca, Aquila. Da notare l'amichevole borsata della «Signora» nel chiaro tentativo di danneggiare la Lupa, «Signora» che rimane poi delusa dal risultato negativo del suo tentativo.
La forza di Arianna è fin troppo superiore a quella di Danubio. Ma a Bazza non riesce il miracolo di farla curvare quando la Civetta si presenta da sola in testa al terzo giro a S. Martino. Al Chiasso Largo la Civetta si porta dietro anche l'Istrice, permettendo alla Lupa di tornare in testa. Ma Danubio questa volta non sembra voler rispondere ai comandi di Canapetta. La caduta della Lupa permette alla Tartuca di passare a sorpresa in testa: in circa dieci metri si è consumato contemporaneamente il dramma per tre Contrade (Civetta, Istrice, Lupa) e l'apoteosi per la sola Tartuca.
Passa l'Aquila, il Leocorno, i cavalli scossi di Drago e Onda: Bazza frusta forse con un pizzico di cattiveria Arianna, il suo sogno di vincere tre Palii consecutivamente è svanito. E' fin troppo semplice ora: per la Tartuca è un inatteso trionfo. Partito con i favori dei pronostici Castelvecchio si era visto ridurre al lumicino le speranze di vittoria dopo la disastrosissima partenza: l'imprevedibilità del Palio è anche questo trionfo giallo-celeste.