''... Il Palio è stato vinto dalla Contrada del Drago. Ma non mai come in questa occasione il tradizionale trofeo strappato in Campo, con una stupenda corsa, da un ottimo cavallo e da un valoroso cavaliere, appartiene a tutta Siena ...".
Il fantino della Pantera, Corrado Meloni detto Meloncino cadde durante la Carriera e si infortunò seriamente; fu giudicato guaribile in sessanta giorni salvo complicazioni.
"... la Carriera fu ricca di imprevedibili incidenti ... riuscì vincitrice la Contrada del Drago dopo una gara vivacissima impegnatasi tra i fantini delle due Contrade Chiocciola e Pantera ...".
Un'altra fonte, la stessa rintracciata per il Palio del 1921 (Silvio Griccioli), ci racconta in modo eccezionale quanto avvenne durante la Carriera.
... Ordine tra i canapi: Lupa, Bruco, Drago, Valdimontone, Giraffa, Torre, Aquila, Nicchio, Pantera e Chiocciola di rincorsa.
Calato il canape partì primo il Drago seguito da Bruco, Aquila, Valdimontone e da tutti gli altri.
La Pantera con il suo ottimo cavallo si è subito staccata dagli altri, girando al largo ma stretta ai palchi dall'Aquila, è stata raggiunta dalla Chiocciola che con un colpo di cavallo provocava la caduta di quello della Pantera.
Il Drago subito si avvantaggiava mentre il Valdimontone, rasentando lo steccato poteva voltare secondo a San Martino seguito da Bruco e Aquila. Così si compiva il primo giro mentre il Valdimontone si avvicinava sempre di più al Drago.
La corsa ebbe così una fase emozionantissima e mentre i due primi tenevano la certezza che la vittoria non sarebbe uscita da uno di loro, al Casato al secondo giro, si trovarono tutti in gruppo: Bruco, Chiocciola, Aquila, Nicchio, e Lupa e fra i cinque si ebbe una bella lotta di nerbate.
Il principio del terzo giro trovava primo il Drago seguito da Valdimontone, Chiocciola, Aquila, Nicchio, Bruco, Lupa, il cavallo scosso della Pantera e Giraffa. Per quanti sforzi facesse, il Valdimontone non poté raggiungere il Drago e questi dopo la voltata di San Martino ebbe Palio vinto.
Alla vincita arrivarono: Drago, Valdimontone, Nicchio, Chiocciola, Aquila, Bruco, Lupa, Pantera (scosso) e Giraffa. La Torre, avendo sempre il cavallo malato, si fermò al primo giro a San Martino.
Il Palio, buonissimo lavoro del pittore Dino Rofi, fu portato trionfalmente al Duomo e quindi nel rione del Drago, dove si svolsero le consuete scene di popolare entusiasmo.
Dopo mezz'ora dalla Vittoria riportata dalla Contrada del Drago e quando i contradaioli erano già in mezzo all'entusiasmo, giunse improvvisamente, accompagnato dal Podestà, il Maresciallo Badoglio che attraverso la Chiesa affollatissima, salì nella sala dei cimeli, accolto da fragorosi applausi e da ripetute grida invocanti il suo nome.
Pietro Badoglio fu ricevuto dal Priore Ing. Cav. Pietro Concialini, dal capitano Ing. Silvestro Nozzoli e da altri componenti il Seggio. L'ospite si interessò molto della vittoria conseguita e domandò se essa corrispondeva ad un piano prestabilito. I dirigenti gli esposero sommariamente quale era stato il loro piano e non nascosero gli elementi della sorpresa, per la quale il Maresciallo si espresse con questa frase: "Le vittorie conseguite per sorpresa sono le più brillanti e le più gradite... ".
Il Seggio della Contrada, a ricordo della visita, donò all'illustre ospite un acquarello del pittore Bruno Marzi, raffigurante il Paggio Maggiore della Contrada sullo sfondo della Basilica di San Domenico. Il nome di Pietro Badoglio fu inserito nell'albo dei Protettori.
La Festa della Vittoria venne allestita davanti alla vecchia Camera di Commercio.