Palio di Provenzano
di venerdì, 2 luglio 1937

Questo Palio ha il suo prologo strategico nell'inverno precedente. La Torre, a caccia del successo che manca da ventisette anni, mette gli occhi sulla Piccola Quadruplice, la consolidata e vincente alleanza formata da Lupa, Drago, Aquila e Montone.

Dopo ferventi trattative la Torre riesce ad ottenere l'aiuto della Piccola Quadruplice per puntare alla vittoria, la tratta deciderà le strategie da adottare.

Già dall'assegnazione dei cavalli le cose si mettono male per la Torre che riceve in sorte la modesta Masina, cavallina esperta ma di poche speranze.

I migliori cavalli toccano a Lupa, Tartuca ed Onda, rispettivamente con Folco, Aquilino e Ruello.

Nonostante ciò la dirigenza torraiola continua a credere nella vittoria e guarda con un occhio particolare la Lupa che ha il miglior cavallo.

I movimenti di fantini nelle prove sono tutti gestiti dalla Torre, Tripolino passa dal Drago alla Lupa, nell'Aquila lo Sgonfio sostituisce Cittino.

Nella notte precedente al Palio in una riunione fra i Capitani di Torre, Lupa, Drago ed Aquila si decide la strategia per far vincere la Contrada di Salicotto.

Tutto sembra deciso, ma la notizie di quella notte di intrighi iniziano a circolare per la città, i termini dell'accordo non piacciono ad alcuni dirigenti torraioli e tutto va a monte.

All'immediata vigilia della carriera Tripolino viene esortato a tirare a vincere e non a favorire la Torre come inizialmente stabilito. Le cose per la Torre sembrano comunque mettersi bene.

Alla mossa Sgonfio, nono al canape, crea notevole spazio per la Torre di rincorsa, Bubbolino entra e parte al comando, seguono Istrice, Lupa ed Onda.

Il fantino della Torre sostenuto dalla piazza continua nella sua corsa di testa molto lineare, "scortato" da Pietrino.

Il terzo giro inizia con la Torre in testa, seguito da Istrice, Lupa ed Onda, Tripolino inizia la sua generosa e grintosa rimonta.

Pietrino non riesce a fermare l'incalzare di Tripolino e Folco che all'altezza del Palco delle Comparse si portano a ridosso della Torre.

La modesta Masina è sfinita, Folco è troppo più forte, la Torre cede di schianto e lascia spazio anche all'Onda.

La Lupa va a vincere vanificando la rimonta di Meloncino e Ruello per i colori dell'Onda.

Dopo il Palio la delusione dei torraioli esplode in tutta la sua violenza, vi sono degli scontri molto gravi con i lupaioli e con le forze dell'ordine.

Durante i tafferugli un contradaiolo torraiolo, Libero Savelli già seriamente ammalato, viene malmenato e morirà qualche tempo dopo.

Gli scontri proseguono anche nei giorni successivi, ma nonostante tutto Lupa e Torre non rompono i loro rapporti.

La Torre non vince dal 1910 e la folla simpatizza con la Contrada di Salicotto. Tutti indicano come favorita la Torre, ma all'assegnazione dei cavalli i pezzi più pregiati vanno all'Onda ed alla Lupa (rispettivamente Ruello e Folco), mentri in Salicotto arriva una cavallina veloce, ma di poche pretese.

Tripoli, che aveva vinto l'ultimo Palio nel Drago, corre nella Contrada di Camporegio che sembra non volerlo lasciare libero e soltanto l'intervento del capitano della Torre, Busisi Menotti, permette che il richiesto fantino vada nella Lupa. Si capisce dunque che fra queste contrade si sta lavorando segretamente per fare fronte comune (nel patto sembra vi sia anche l'Aquila).

Ma la mattina del Palio qualche equilibrio sembra essersi rotto e la sera lìandamento della corsa conferma questa impressione. La Torre è di rincorsa e la Lupa è al sesto posto accanto all'Istrice con Pietrino, cioè rivalità si di contrada che di fantino.

Parte primo l'Istrice e poi la Torre, e quando la contrada di Salicotto passa in prima posizione tutti ormai sono convinti della sua vittoria. Invece recupera a grandi falcate Tripoli e vince facilmente.

Questo Palio portò a gravi incidenti e scontri; ma cos'era veramente successo? Come mai la Torre aveva perso pur disponendo di forti cifre da spendere, come si può rilevare da una lettera scritta da Mario Celli, mangino della Lupa, dopo la corsa: "...siamo stati presi d'assalto dai fantini per riscuotere le bevereccie che Tripoli aveva fatto in nostra presenza considerando che tutti avevano fatto conto su diversi biglietti da 1.000 ed invece ne prendevano pochi da 100...".

Guardiamo di chiarirci le idee con la relazione che Muratori, capitano della Lupa, presentò in maniera circostanziata viste le polemiche che questa vittoria aveva fatto nascere: "...fra Torre, Lupa, Aquila, e Drago fu stabilito di fare un fronte unico affinché non vincessero l'Istrice o l'Onda e vincesse una delle quattro. ... Il capitano della Torre fu perfettamente concorde della troppa inferiorità del suo cavallo da non poter giustificare l'aperta e palese messa a disposizione dei nostri fantini. La notte del 1° luglio viene perfezionato il patto in atmosfera di perfetta amicizia e comprensione. Mai il capitano della Torre ci disse che stava lavorando a tutta forza per vincere e che aveva comprato tutti i fantini di Piazza. Fu deciso che i partiti con le altre contrade fossero tutti uguali per non creare favoritismi e fu invece consentito alla Torre, per aumentare le poche possibilità di vittoria riconosciute e per la maggior cifra di cui disponeva, di aumentarli a suo piacere a condizione, però, di astenersi dal comprare fantini per danneggiare le altre. I partiti in denaro furono stabiliti spontaneamente e di comune accordo. Aquila, Lupa e Drago disponevano di poco denaro, lire 500 per le rispettive contrade e lire 1.000 per i rispettivi fantini. La Torre, invece, stabilì per le nostre contrade lire 3.000 e per i nostri fantini lire 5.000, per dar modo a questi di aiutarla più volentieri ed anzi fu stabilito, su espressa richiesta del capitano della contrada di Salicotto, che in caso di vincita i fantini delle tre alleate prendessero al massimo lire 4.000. Fu stabilito nerbo legatissimo in qualsiasi circostanza aggiungendo che qualora il fantino non avesse ottemperato vincendo, il premio di lire 4.000 sarebbe stato devoluto alla contrada danneggiata... Ci lasciammo alle 2 di notte facendoci i reciproci auguri senza che nessuno immaginasse che cosa bollisse in pentola da parte del capitano della Torre. La mattina dopo, alle 10 circa, dalla Torre fu denunciato il partito, non stava più bene nulla... Il capitano della Torre si giustificò dicendo che non erano d'accordo nè il priore, nè gli altri dirigenti anche se il patto doveva essere segretissimo..."

Tripoli racconterà poi che soltanto alla benedizione del cavallo il capitano gli aveva detto: "Non mi domandare perché, ma tu tira a vincere". Si seppe, in seguito, che il priore della Torre, Permuti, nella notte giocando a carte ai Rozzi aveva detto spavaldamente: "Domani si vince il Palio con facilità; ce l'hanno assicurato, s'è comprato anche i colonnini". La frase venne all'orecchio dei dirigenti delle contrade interessate al patto e, insieme al fatto che alcuni dirigenti torraioli non erano d'accordo sui partiti conclusi, tutto andò a monte. Per aver parlato troppo, dunque, la Torre perse un Palio che, da come si misero successivamente le cose, poteva vincere con tranquillità. Tripoli infatti, che vincendo riscosse 4.000 lire, non aveva alcun interesse a danneggiare la contrada di Salicotto la cui vittoria gli avrebbe fruttato ben 1.000 lire in più.