E' il Leocorno a trionfare in una Carriera condotta con grande astuzia e abilità.
Brento si riscatta, nasce il mito
Scompiglio vince all'esordio e impone tutta la sua professionalità
(di Sonia Maggi)
E' arrivata la rivincita di Brento. E' arrivato il successo di Jonathan Bartoletti battezzato "Scompiglio" poche ore prima e subito protagonista di Piazza.
E' tornato a trionfare il popolo del Leocorno, ben avvezzo ai successi - l'ultimo sigillo risale al 2 luglio del 2001 - a dispetto della rivale che, a digiuno dal luglio del 1979 non è riuscita a rompere la striscia della sfortuna e assaggia di nuovo l'umiliazione della purga.
Per i lecaioli invece è festa grande e la vittoria di questo cencio, opera di Ugo Nespolo, ha quel sapore speciale che solo Carriere speciali come questa hanno il diritto di vantare. Prima di tutto perchè il popolo di Pantaneto ha dimostrato a tutti che Brento è veramente quel cavallo che merita l'ovazione che la malasorte finora gli aveva negato. Poi perchè credere in un fantino esordiente si è rivelata una scelta azzeccata.
Una strategia che capitan Fumi ha portato avanti con determinazione, senza ripensamenti. Eppoi lui, Jonathan, quel bel giovanotto, giovane ma non adolescente e dal fisico possente, ha saputo aspettare il suo momento con umiltà, in silenzio, standosene dietro le quinte con lo sguardo furbo di chi impara il mestiere senza mettersi in mostra. E quando gli si è presentata l'occasione, in una manciata di secondi è stato lesto e bravo a creare il mito.
Grande Scompiglio. Mai soprannome fu più azzeccato. Voleva scardinare i piani, l'ordine inesorabile delle regole tacite della Piazza e così è stato.
Che dire poi di quel cavallo sfortunato che con i suoi potenti tre giri diventa emblema della Festa! Brento è il vero barbero da Palio, quel prodotto Siena che il Sindaco non si stanca mai di raccontare ai giornalisti "forestieri" quanto sia il frutto di rigide e articolate regole istituite per la tutela del cavallo e per creare una razza adatta alla Piazza riducendo al minimo rischi e inconvenienti. Brento poi, escluso dalla Carriera di luglio per una semplice sutura, ma prudentmente e dolorosamente (per il popolo di San Marco) risparmiato a potenziali rischi, torna ad essere forte e competitivo ad agosto e addirittura a conquistarsi lo scettro del migliore.
Accanto a lui brilla l'esordiente Gridu che Luca Minisini detto Dè ha condotto magistralmente, a tutta birra dietro all'imprendibile Brento. D'altra parte questo 007 d'eccezione ha giocato d'astuzia e con mestiere, e non ha lasciato spazio a mosse avventate che avrebbero potuto fregarlo. Scompiglio, pistoiese, assaggia dunque il sapore del successo al Palio di Siena e c'è da scommettere che ne resterà assolutamente ammaliato.
La sua buona stella gli invia segnali favorevoli già alla lettura della "busta". La sorte gli assegna la terza posizione, dopo Giraffa (Gridu e Dè) e Chiocciola (Giordhan e Salasso). In quarta c'è il Bruco (Choci e Tittia) che per tutta la durata della mossa si mostrerà irrequieto senza riuscire a trovare posizione. Quindi Onda (Ermellyno e Bighino), Istrice (Elisir e Brio) e Montone (Estremo Oriente e Trecciolino), le due favorite a fianco. In ottava posizione la Civetta (Elmizatopec e Gingillo), quindi Lupa (Favella e Vittorio) e Drago (Fedora Saura e Sgaibarre) di rincorsa.
Quando il Drago si decide. ad entrare, dopo una ventina di minuti di confusione fra i canapi e due sole uscite ordinate dal mossiere, schizzano via Giraffa, Chiocciola e Leocorno, appena dietro Lupa e Montone. Il Drago trova il corridoio giusto e si porta in terza posizione in una manciata di metri, ma a San Martino spezza subito l'incantesimo.
Alla prima curva la corsa assume subito la versione definitiva: la Giraffa si appresta a girare all'interno appaiata al Drago che finisce ai materassi, così come Chiocciola e Lupa. Il Leocorno dalle retrovie inforca all'interno e mangia metri preziosi. Una curva magistrale che fa guadagnare a Scompiglio la prima posizione già all'altezza della Cappella. Da questo momento la corsa assume la sua versione definitiva. In testa il Leocorno seguito dalla Giraffa e dallo scosso del Drago, poi Bruco, Montone e Onda.
Al primo Casato ancora Leco, Giraffa, scosso del Drago, Bruco, Onda e Montone. La musica cambia poco al secondo San Martino dove praticamente lo scosso del Drago, ancora largo, finisce di nuovo ai materassi, poi esce di scena al secondo Casato spinto al parapetto dei palchi da Tittia del Bruco che sbatte sul colonnino e si sbilancia. Stessa sorte tocca all'Onda. Brento intanto prosegue la sua cavalcata senza mollare la testa, la Giraffa incalza. Dietro, gli scossi di Bruco e Drago poi il Montone.
Al terzo San Martino anche il cavallo della Civetta subisce un cedimento, del resto le speranze sono ormai perse del tutto perchè Jonathan e Brento superano l'ultimo Casato e il nerbo si agita nell'aria urlando al mondo che stavolta è il Leocorno a beffare tutti godendosi la sua girandola di emozioni.
Alle 20 il Palio dell'Assunta è già corso, il Cencio è già stato calato sebbene stavolta, prudentemente, solo dopo che dalla trifora di Palazzo è stata esposta la bandiera "arancioblu" del popolo di Pantaneto.