L'Oca chiude dominando un secolo che l'ha consacrata dominatrice. Si rinnova anche in quest'occasione il binomio vincente formato da Capitan Bruni e da Trecciolino, protagonista anche su un cavallo sconosciuto come Giove.
La tratta pone in primissimo piano la Pantera con il Bufera e Re Artù, freschi vincitori nel Nicchio, per la quarta volta consecutiva insieme, un record.
Ad esultare c'è anche il Drago che su Votta Votta monta Il Pesse, battendo la concorrenza di altre contrade, la Lupa su tutte.
Possibili sorprese Uir nella Chiocciola e Musetto nella Lupa, dato in grande forma dopo un'assenza di tre anni.
Tuttavia la Contrada di Vallerozzi ha notevoli difficoltà a trovare una monta di prestigio e si affida all'allenatore del cavallo, Roberto Falchi detto "Falchino", che torna in piazza dopo ben otto anni.
Nella prima prova, fra più di qualche giovane, si rivede il vecchio Canapino che alla soglia dei sessantenni veste il giubbetto della Selva.
Le altre monte sono comunque in evoluzione, Trecciolino, nonostante il nervosismo di Giove e più di qualche richiesta, resta nell'Oca.
L'Aquila, nello scomodo ruolo di nemica della favorita, punta su Ciclone dopo aver provato Battaglia e Legno, infine l'infortunio di Bonito nel Leocorno apre le porte del Palio al diciottenne Walter Pusceddu detto "Bighino".
Come nel Palio precedente, il Mossiere Turner, chiama fino all'ottavo posto poi manda tutti fuori lasciando il dubbio sulla rincorsa, Oca o Civetta. Tutte le Contrade favorite hanno ottime posizioni alla mossa.
Questa volta tocca a Clemente dare la mossa, tra i canapi c'è qualche scaramuccia fra Aquila e Pantera.
La Civetta attende qualche esitazione del Leocorno, dopo pochi minuti l'inesperto Bighino è completamente rigirato, Clemente entra cogliendo impreparata anche la Lupa. L'Oca prende subito il comando, mantenendolo tranquillamente sino alla vittoria. La Chiocciola parte bene, ma a San Martino è già nella pancia del gruppo, per il Bufera è fatale il solito colonnino al Casato, Re Artù resta scosso.
Trecciolino ha un vantaggio rassicurante, Giove vola sul tufo mentre gli inseguitori arrancano. Il Pesse è frenato dallo scosso della Pantera e dalla Selva che cade al secondo Casato, stessa sorte anche per la Lupa, in fortissima rimonta, cade anche lo staccassimo Massimino.
L'Oca ha già vinto, in una maniera tanto netta quanto inaspettata, il terzo trionfo su cinque Carriere corse dal 1996 al 1999 che consacrano Trecciolino a vero big, sulla falsa riga dei grandi Picino e Aceto, anch'essi fantini di scuola ocaiola.