Le batterie - sabato 13 agosto - ore 10
Sotto un sole cocente ed alla presenza di un numeroso pubblico, Piazza del Campo ha visto ancora una volta ricrearsi quella magica atmosfera che la mattina della Tratta riesce a dare magiche sensazioni ai contradaioli.
Assenti Benito e Vipera sono molti i soggetti nuovi da seguire, mentre seguendo una tendenza che appare ormai inarrestabile sempre più numerosi sono i purosangue che provano il tufo della difficilissima pista.
I 32 soggetti presentati sono stati suddivisi in 5 batterie, al termine delle quali i capitani hanno richiesto l'effettuazione di una ulteriore corsa per chiarire alcuni dubbi provocati dal comportamento di alcuni soggetti.
La prima batteria è stata vinta da Liunica, montata da Cucciarelli, seguita da Master II e Cleofe, dopo che Falchino era partito nettamente primo dai canapi con la sua Dominique e aveva condotto per oltre un giro prima di riprendere il cavallo in mano.
Sugli scudi Galleggiante nella seconda corsa. Condotto da Naldi il forte soggetto, che automaticamente con l'assenza di Vipera e Benito è divenuto uno dei favoritissimi, ha preso senza indugi la testa della corsa ed è stato superato soltanto all'ultimo giro da Bagnolo, guidato dal giovane Satini, quando ormai aveva volontariamente tirato i remi in barca. Terzo Sole, guidato da Gigliotti, mentre il possente Figaro non è mai stato impegnato da Bucefalo. Da rilevare in questa batteria la presenza di Paolo De Gortes, fratello del grande Aceto.
Nella terza batteria successo di Diavolo di Nuoro, condotto da Marceddu, davanti a Baiardina e Frank Sinatra. Da rilevare la caduta del Cesolini da Baiardina che ha terminato la corsa scossa.
Gara emozionante nella quarta batteria grazie all'impeto di Cesario e Ceciarelli che si sono impegnati allo spasimo con parate e colpi abbastanza insoliti per una batteria della tratta. Dopo un'ottima partenza di Isalla guidata da Cesario la testa viene presa, dopo un appassionante testa a testa, da Gaucho montato da Ceciarelli, ma alla fine fra i due litiganti la vittoria arride a Le Spine condotta dal Giovani. In questa batteria cade il Santini.
Nella quinta corsa il successo arride a Odeon, guidato dal Gigliotti, che riesce a mettere alle proprie spalle Miura e Rimini II. La protagonista in senso assoluto di questa batteria è comunque Spinella Pianetti che, dopo l'ottima prova sostenuta a luglio da Maria De Dominicis, ha cercato di emularne le gesta. Dopo una corsa senza infamia, né lodi, la giovane amazzone non riesce ad arrestare la corsa del suo Impero ed è costretta a disputare altri tre giri dimostrando però buon allenamento e nervi abbastanza saldi.
I capitani a questo punto chiedono di rivedere Germanu, Pippo Pippo, Baiardina, e Tulipano di Harlem, ma quest'ultimo si mette a fare le bizze e non accetta il suo ruolo di rincorsa tanto da dover essere nuovamente condotto nell'entrone senza correre. Vince Germanu, mentre Cesario cade da Pippo Pippo.
La contemporanea assenza di Benito e Vipera fa sorgere alcuni dubbi sulla sorte che i capitani vorranno riservare a Figaro, Galleggiante e Fogarizzu che alcuni vorrebbero troppo forti rispetto agli altri contendenti. Fortunatamente il buon senso prevale ed ancora una volta il lotto dei dieci soggetti destinati a lottare per il Cencio di Cassinari appare abbastanza omogeneo e composto da buoni soggetti.
Foltissima la presenza dei purosangue, ben sei su dieci, a conferma di un nuovo approccio al Palio del quale non possiamo che prendere atto, anche se riteniamo che il mezzo sangue dovrebbe essere ritenuto per le sue caratteristiche il cavallo più adatto alla Piazza.
Dopo che «Madonna Fortuna» ha dato il suo responso si levano alti in cielo i canti di gioia e di entusiasmo di Onda (Fogarizzu), Civetta (Galleggiante) e Aquila (Figaro), mentre gli altri dovranno attendere lo svolgimento delle prove per valutare il grado di adattabilità alla piazza dei loro cavalli.
Certamente se qualcuno dei «puri» (Liunica, Le Spine, Odeon, Miura, Sole Rosso e Lobelia) troverà il passo giusto tutti i pronostici in campo potrebbero facilmente essere sovvertiti, cosa abbastanza facile in un Palio che in un caso, se non unico, sicuramente molto raro non vede allineato ai nastri di partenza neppure un soggetto che possa vantare almeno una vittoria.
Prima prova - sabato 13 agosto - ore 19,15
Le «grandi manovre» delle dieci Contrade impegnate in questo Palio dell'Assunta sono appena iniziate e forse molti aspettano che qualcuno compia la prima mossa per poi rispondere in maniera adeguata. Accade così che la quasi totalità dei big assista alla prova stando comodamente affacciata alla finestra, mentre molti giovani hanno l'opportunità di mettersi in mostra e di far apprezzare le loro qualità.
La prima mossa che forse può già essere considerata definitiva è quella di Bonito da Silva nella Tartuca, mentre Massimino nel Nicchio e Truciolo nella Giraffa sembrano forse gli unici che dovrebbero sicuramente arrivare al Palio con il giubbetto delle loro Contrade.
In sicura attesa di essere avvicendati appaiono Vittorio Ceciarelli nel Leocorno, Salvatore Muroni nella Torre, Roberto Tistarelli nella Lupa e Lorenzo Giovani nell'Onda. Mentre Aceto attende in Fontebranda l'evoluzione delle cose appare duro il compito del Cossu per difendere il suo posto nella Civetta, mentre Bucefalo potrebbe anche arrivare al Palio con il «suo» possente Figaro.
Per quanto riguarda la corsa da rilevare l'ottima partenza del Nicchio, subito seguito da Aquila, Leocorno e Lupa. Dopo un leggero impegno del Ceciarelli, nel Leocorno, comunque la testa viene presa dalla Tartuca che al piccolo trotto vince la prova.
Seconda prova - domenica 14 agosto - ore 9
I movimenti ipotizzati dopo la prima uscita serale, o almeno alcuni di essi, si sono concretizzati nella notte e la seconda prova vede il tanto atteso arrivo di uomini importanti come Cianchino, Bastiano e Pesse.
Cianchino indossa il giubbetto dell'Onda, e la cosa non fa sensazione, mentre Bastiano, nonostante le pressioni ricevute da altre Contrade ed in particolare dall'Aquila che voleva riformare il binomio fino ad oggi sfortunato con Figaro, sceglie Le Spine nella Lupa.
Aria di romanzo giallo, invece, intorno al Pesse. In città le chiacchiere sulla sua destinazione si sono sprecate fino all'ultimo momento con il giovane fantino di Asciano costantemente in bilico stando ai «si dice» fra Torre e Oca! Alla fine il nodo viene sciolto con Beppino che indossa il giubbetto della Torre.
Nelle altre Contrade non si registrano variazioni di monta, mentre in questo momento tutti si domandano quali saranno le mosse del «Re della Piazza» per il quale sembrano salire le possibilità di ricreare nella Civetta il binomio di luglio con Galleggiante.
Dai Canapi Cianchino conferma il suo grande colpo d'occhio e la qualità di Fogarizzu uscendo nettamente primo, ma anche Bastiano ha un buono spunto. La prova viene comunque vinta dalla Giraffa con Truciolo che all'ultimo tuffo supera la Torre che aveva condotto fino alla curva del Casato del 3° giro.
Terza prova - domenica 14 agosto - ore 19,15
Chi attendeva gli «ultimi botti» in fatto di fantini non è stato sicuramente deluso quando le Contrade sono uscite dai canapi per partecipare alla 3a prova.
Dopo le scelte di Bastiano, Pesse e Cianchino, fra i big mancava all'appello soltanto Aceto, che doveva ancora chiarire le proprie intenzioni ed il «Re della Piazza» sembra aver fatto la sua scelta.
Tonino Cossu, infatti va a rivistire il giubbetto di Fontebranda, mentre l'esordio di Aceto con la Civetta è rimandato soltanto perché Galleggiante viene tenuto prudenzialmente a riposo. Anche il Leocorno cambia il proprio fantino sostituendo il Ceciarelli con Tredici.
Alla mossa si assiste ad un inusuale braccio di ferro, almeno per una prova, fra il mossiere Checcoli ed i fantini. Con Beppino Pes di rincorsa, che sembra non avere assolutamente furia di dare il segnale di partenza ai propri colleghi, si assiste così ad una lunga serie di partenze, ben cinque, prima che il mossiere lasci galoppare i cavalli sulla pista.
A fare le spese di questo clima inusuale per una prova, con i cavalli molto nervosi ed i barbareschi costretti ad intervenire più volte, è Tredici che compie uno spettacolare ruzzolone, fortunatamente senza conseguenze.
Poi la corsa non ha più storia, con Bastiano che saggia le possibilità della sua Le Spine vincendo la prova e la maggioranza degli altri fantini impegnati in un assurdo e inaccettabile comportamento di rinuncia che sfiora la farsa.
Quarta prova - lunedì 15 agosto - ore 9
Soltanto otto Contrade partecipano a questa prova per la contemporanea assenza di Lupa e Nicchio, ma in ambedue i casi sembra trattarsi di esoneri precauzionali e sia Le Spine che Odeon non dovrebbero avere problemi seri.
Aceto, come previsto, indossa il giubbetto della Civetta e ricrea con Galleggiante un binomio che a luglio non ebbe fortuna, anche se i cavalli che precedettero il bellissimo morello della Civetta si chiamavano Benito e Vipera, oggi assenti.
Nessuna novità per quanto riguarda le altre monte. Fra i canapi, nonostante l'assenza di due Contrade, il nervosismo continua a mantenersi abbastanza alto, ed in particolare Tonino Cossu, nell'Oca, sembra avere qualche difficoltà a mantenere calma la sua Miura. Difficoltà anche per Aceto che solo grazie alla sua prontezza di riflessi evita una caduta rovinosa causata da un improvviso scarto di Galleggiante.
Mossa abbastanza lunga, dunque, in attesa che Cianchino abbia lo spazio sufficiente per entrare di rincorsa e parta con discreta determinazione.
Ad uscire ancora una volta molto bene è però l'Aquila con Figaro, e Bucefalo non si accontenta, ma lancia il suo cavallo alla ricerca di traiettorie francamente molto buone se si considerano le caratteristiche del soggetto a sua disposizione. Le quotazioni del binomio dell'Aquila stanno salendo nel corso di queste prove e sicuramente la Contrada di Via del Casato sta tenendo perfettamente fede al suo ruolo di favorita.
L'unica ad impegnarsi alle spalle dell'Aquila è la Tartuca che alla fine vince la prova, anche se Lobelia a tratti denota alcune difficoltà di adattabilità alla pista.
Prova Generale - lunedì 15 agosto - ore 19.15
Nessuna sostituzione di fantini nel corso della Prova Generale, mentre nell'aria aleggia un grande nervosismo che è sempre stato presente in questi giorni del Palio dell'Assunta fin dalla mattina della tratta.
Tutti i cavalli sono presenti e la mossa è più semplice di quelle precedenti con i fantini che riescono a tenere abbastanza a freno i loro cavalli.
I grandi favoriti sono tutti raggruppati nei primi posti vicino allo steccato e non tradiscono le attese partendo tutti in maniera più che soddisfacente, anche se forse ancora una volta ad uscire primo dai canapi è Bucefalo con il suo possente Figaro.
Come è accaduto nel corso di tutte le prove la maggioranza dei fantini non si preoccupa minimamente di saggiare vizi e virtù del proprio cavallo e soltanto il Pesse lancia per un breve tratto il suo cavallo.
Quando sembra che la Contrada di Salicotto debba aggiudicarsi la prova rinviene abbastanza veloce Truciolo e la Giraffa giunge per prima al bandierino.
Al termine della prova, caratterizzata anche da alcuni tentativi di disturbo, più che altro di carattere psicologico, di Tredici ai danni di Aceto si verifica un duro scontro fra Torre e Oca che si allarga ben presto a vari punti della Piazza.
Anche Nicchio e Valdimontone si fronteggiano minacciosi a conferma che il Palio che si sta preparando rischia di rivelarsi particolarmente «caldo» con l'unica speranza che tutto rimanga nei limiti delle regole e del consentito.
Provaccia - martedì 16 agosto - ore 9
Nulla di nuovo sul fronte dei fantini in un Palio che, a differenza di ciò che accade molto spesso, sembra aver trovato il suo assetto fin dalle prime battute. Fra i canapi non si presenta nuovamente la Lupa, esentata per i problemi che Le Spine accusa ai tendini anteriori, mentre tutti gli altri soggetti appaiono in ottime condizioni.
Alla mossa, come regola, i fantini si preoccupano soltanto di salvaguardare l'incolumità dei propri cavalli in attesa del momento decisivo che avverrà fra poche ore e l'allineamento è abbastanza facile e non crea alcun problema al bravo mossiere Checcoli.
I «partenti» di questo Palio confermano ancora una volta le loro qualità, ma dai canapi esce primo con grande sicurezza Massimino Coghe che ripropone nuovamente, a chi intendesse sottovalutarlo, la sua candidatura non soltanto alla vittoria di stasera, ma anche alla conquista di un «cappotto» che sarebbe realmente storico.
Subito prima della fonte quasi tutti i fantini hanno già ripreso in mano il loro cavallo e soltanto Truciolo spinge il suo Sole Rosso, anche se con prudenza, alla ricerca di qualche traiettoria che possa facilitare il suo compito nel corso del Palio.
Quando Truciolo tira i remi in barca all'improvviso esce fuori Beppino Pes che fa galoppare il suo «puro» e vince la prova a buona andatura. Ma ormai il pensiero di tutti è già rivolto a ciò che avverrà nel pomeriggio in un Palio che, oggi forse più che sempre, si presenta con i crismi di una grande incertezza.
Il Palio - martedì 16 agosto - ore 19 (di Luca Luchini)
Vittoria dell'Aquila, come da previsione, anche se nel Palio si sa perfettamente che non sempre le previsioni si avverano. Tutti però erano perfettamente coscienti della forza di Figaro e, nonostante le deludenti prestazioni del passato, si sapeva che prima o poi questo soggetto tanto potente e velocissimo in partenza doveva trovare la sua grande giornata.
Ad aiutarlo in questo è stato un giovane fantino che allena abitualmente il poderoso cavallo e che quindi lo conosce come le sue tasche. Non tutto è stato facile, però, perché l'ordine alla mossa era stato abbastanza infelice per l'Aquila. A questo punto allora Bucefalo ha giocato la sua carta vincente, vale a dire ha deciso di cambiare posizione in barba a qualunque ordine prestabilito. Non trovando sorprendentemente alcun ostacolo da parte del mossiere, e ciò solleverà giustamente molte polemiche. Bucefalo con grande determinazione si è «abbassato» continuamente per tutta la durata della mossa fino a partire da quella prima posizione che non gli spettava affatto.
Alla mossa si è deciso il Palio anche per altre contendenti, come la Torre, che, dovendo lottare contro la posizione di rincorsa che in quel caso privilegiava l'avversaria Onda, ha visto partire Cianchino proprio nel momento in cui si trovava in seconda linea.
Al momento in cui si sono abbassati i canapi il primo a fiancare è stato Bastiano nella Lupa che però è stato subito «coperto» dal fortissimo Figaro ed è stato così costretto a cercare di giocare il tutto per tutto a San Martino nella speranza abbastanza improbabile, per la verità, di poter recuperare lo svantaggio che aveva nei confronti del fortissimo cavallo dell'Aquila.
A San Martino si è deciso definitivamente il Palio. Alle spalle dell'Aquila Bastiano ha sfiorato con il piede il colonnino ed è entrato sbilanciato a San Martino proprio nel momento in cui all'esterno stava rinvenendo fortissimo in fase di sorpasso Aceto con il suo Galleggiante. Bastiano è così precipitato a terra, mentre alle sue spalle franava letteralmente la Giraffa, autrice di un impressionante recupero, e la Torre che veniva coinvolta nella caduta.
Ad insidiare la trionfale galoppata di Bucefalo restava così soltanto Aceto, ma i valori in campo erano troppo diversi ed il vantaggio dell'accoppiata dell'Aquila addirittura aumentava quando Aceto si sbilanciava nel secondo San Martino perdendo così coordinazione e la possibilità di un impossibile recupero.
Anzi, a quel punto usciva fuori il Leocorno che con uno scatto impressionante recuperava moltissimo terreno e al Casato Tredici compiva un vero capolavoro impanciando Aceto che veniva catapultato verso lo steccato. Avveniva fra i due uno spettacolare scambio di nerbate e anche per la Civetta il Palio era ormai finito.
Da quel momento in poi Bucefalo poteva permettersi di gareggiare con il cavallo in mano e non correre neppure il rischio di subire l'irruenza del possente Figaro che per la verità in questo Palio ha sempre compiuto traiettone abbastanza buone.
I tentativi di recupero di Leocorno, Onda e Nicchio, rinvenuti questi ultimi due abbastanza bene, non potevano assolutamente modificare ciò che la corsa aveva già espresso e Bucefalo e Figaro coglievano la loro prima vittoria per la gioia dei contradaioli dell'Aquila che come era avvenuto a luglio per il Nicchio, riuscivano velocemente a dimenticare la delusione provocata dal successo dell'avversaria. La Piazza ha così trovato due nuovi degni protagonisti e l'Aquila gioisce per il successo che sulla carta sembrava forse più difficile di quanto in realtà poi sia stato.