Le batterie - giovedì 29 giugno - 9,30
Numeroso e ben composto il lotto di cavalli presentati la mattina di San Pietro e Paolo e finalmente accantonate tutte le polemiche che negli anni precedenti avevano accompagnato l'eventuale presenza dei cosiddetti "big".
Fra i 33 soggetti presentati figurano infatti anche i nomi di Benito, Figaro e di tutti gli altri cavalli destinati ad accendere i desideri dei contradaioli.
La prima batteria vede al via una serie di cavalli debuttanti fra i quali riesce ad emergere abbastanza facilmente Chartreuse davanti a Mirò e Emy che poi verrà inserita fra i cavali i prescelti. Buona la prova di Mureddu, mentre a San Martino si deve registrare la caduta di Dionisi.
Pitheos, guidato da Dario Colagè, vince la seconda batteria lasciando dietro di sé Bela Bartok, il non impegnato Figaro e Ghibellina, attesa con forse eccessiva curiosità.
La terza batteria vede schierati Galleggiante e Fogarizzu, due dei soggetti che gli esperti indicano fra i migliori, e Germanu che vanta buone credenziali. La spunta abbastanza facilmente Fogarizzu, partito di rincorsa dopo un buono spunto di Galleggiante. Grande tranquillità e mestiere viene messo in mostra dal bravo Tonino Cossu, mentre Cucciarelli deve assaggiare il duro impatto con il tufo cadendo da Leonida.
Grandi nomi anche nella quarta batteria con Benito di rincorsa e Vipera pronta come sempre a scattare dai canapi. A spuntarla è però l'outsider Folletto Azzurro, che poi stranamente verrà scartato, condotto con buona grinta dal debuttante Franco Casu destinato, nelle intenzioni e speranze dei dirigenti di Fontebranda, a ricalcare le orme del grande Aceto. Buona anche la prova del giovanissimo senese Pacchi che conquista il secondo posto con Euro. Da registrare la caduta di Focarelli da Ragazzina.
Brivido anche nella quinta batteria quando subito dopo l'abbassarsi dei canapi Mariolina cade coinvolgendo nel pericoloso impatto anche Sole Rosso. Nessuna conseguenza per fortuna né per i cavalli, né per i fantini, mentre la vittoria spetta a Gaucho de Ozieri, guidato da Donatini che ottiene il tempo più veloce di tutte le batterie, anche se questo primato non gli servirà per rientrare nel lotto dei prescelti.
La sesta ed ultima delle batterie programmate vede invece un'ottima Lespine, partita senza difficoltà di rincorsa, sconfiggere dopo un bel duello Miura che al termine viene superata anche da Ilorai, scossa per la caduta di Langiu. Da segnalare la grande dimostrazione atletica del biondo Claudio Bandini che ormai sbalzato da cavallo dopo l'impatto con Ilorai, riesce a non cadere grazie ad un grande colpo di reni.
A questo punto i capitani chiedono ben due corse di recupero. Buone le prove di Bela Bartok che vince la settima davanti a Chartreuse e Sole Rosso, e di Germanu, primo nell'ottava, davanti a Mausy e Leonida. I giochi sono forse ormai fatti. Da registrare le cadute di Mureddu e Lorenzo Viti nella settima batteria, mentre notevoli consensi riscuote l'operato del debuttante Daniele Masala nei panni, per lui davvero insoliti, di mossiere.
Dopo una attesa non eccessivamente lunga i dieci capitani presentano alla Piazza il lotto dei cavalli prescelti. Una selezione abbastanza logica, fatta tenendo conto, come finalmente accade da qualche tempo, anche e soprattutto del parere dell'ottima terna veterinaria.
Quattro debuttanti, Mausy, Emy, Germanu e Pitheos, affiancano sei soggetti ormai già sperimentati, anche se il sogno di tutti sembra restare il «grande nero» Benito e subito dopo di lui il possente Figaro.
La prima estrazione riserva subito una grande emozione per i contradaioli. Il tanto atteso Figaro imbocca per la terza volta la strada del Castellare ed il popolo della Civetta gioisce a buona ragione. Subito dopo è la pura Mausy, portata in Piazza da Bazzino, ad essere accoppiata al Drago.
Delusione nel Bruco che si vede assegnato un altro puro, Pitheos, un sauro di 5 anni non molto conosciuto. Subito dopo è la volta di Emy, un'altra purosangue. La sorte dice Selva mentre tutti attendono ancora il grande Benito. E finalmente il sindaco "chiama" il numero del grande favorito.
Quando dall'altra ghiandina esce fuori il nome dell'Oca la Piazza esplode. Anche per Benito è un ritorno in una stalla che ha già conosciuto ed i contradaioli dell'Oca impazziscono di gioia per il non più giovanissimo campione (12 anni).
E poi la volta di Lespine ad essere accoppiata all'Aquila, mentre subito dopo gioisce il popolo di San Marco per l'arrivo di Galleggiante.
L'ottava estrazione accoppia il debuttante Germanu al Leocorno, mentre Pantera e Lupa esultano già essendo rimasti ormai da assegnare Vipera e Fogarizzu, due dei cavalli più conosciuti ed attesi. Vipera sceglie la strada di Vallerozzi mentre Fogarizzu imbocca quella di Stalloreggi con i due popoli festanti. La sorte ormai ha detto la sua importantissima parola; ai dirigenti di contrada il compito di fare il resto.
Prima prova - giovedì 29 giugno - ore 19.45
Come previsto i tanto attesi big, Aceto, Massimino e Bastiano, osservano la prima prova alla finestra, mentre le varie dirigenze proseguono a ritmo febbrile la loro opera di consultazione cercando fra le varie strade da battere quella ritenuta migliore.
È anche l'occasione per alcuni giovani di "farsi vedere" e le nuove leve non perdono la possibilità per dimostrare il loro valore. Assente l'Aquila per un lieve infortunio a Lespine, la curiosità dei contradaioli viene sollecitata dagli esordi di Bruschelli nella Civetta, Colagè nella Lupa e soprattutto di Casu nell'Oca, "costretto" subito a doversi cimentare con un campione del calibro di Benito.
Nelle altre contrade, come previsto, Tredici indossa il giubbetto della Pantera, Truciolo quello della Chiocciola e Moretto è nel Drago mentre il Leocorno schiera Falchino, la Selva Cittino ed il Bruco Imolino. Dopo una mossa che Masala annnulla, forse per fare maggiore esperienza, e che aveva visto scattare molto bene Pantera e Selva, in occasione della partenza ritenuta valida a prendere la testa è Vipera nella Lupa, subito tallonata da vicino da Civetta e Drago.
Rinuncia subito il debuttante fantino di Vallerozzi e dopo un breve spunto di Drago e Civetta è il Bruco a prendere la testa. Imolino prova il suo Pitheos che sembra rispondere abbastanza bene alle insidie della pista a lui sconosciuta. Salgono così le quotazioni della contrada gialloverde mentre Lupa e Civetta sembrano già poter confermare le previsioni che danno fra le sicure protagoniste. La prova non ha più storia e la vittoria è facile conquista del Bruco.
Seconda prova - venerdì 30 giugno - ore 9
Contrade al gran completo nel corso della seconda prova, mentre i fantini "di nome" sembrano ancora non essersi decisi. Si parla con insistenza di Aceto nella Civetta e di una discreta lotta per assicurarsi le prestazioni dell'emergente Massimino, ma alla luce dei fatti ancora i giochi sembrano essere in alto mare.
L'Aquila, assente nel corso nella prima prova, presenta il giovane Gigliotti, mentre la Selva sostituisce Cittino, che pure aveva offerto una buona prestazione, con il rientrante Bazzino.
Nulla di nuovo nè nella Lupa, nè nell'Oca, contrade nelle quali molti attendono il cambio della monta, mentre movimento sembra esserci anche in via del Comune per il giubbetto gialloverde. Da come si stanno mettendo le cose non sembra però affatto da escludersi che qualcuna delle favorite arrivi al Palio schierando un giovane debuttante.
Alla mossa ancora una volta si mette in luce la Lupa che questa volta prosegue nel suo spunto provando anche l'ingresso a San Martino. Tirati i remi in barca da parte del giovane Colagè, sono Moretto e Falchino a mettersi in evidenza, con quest'ultimo che, oltre a saggiare le qualità del suo Germanu, va a vincere la prova.
Il lotto dei cavalli appare abbastanza omogeneo con i numerosi purosangue che sembrano non palesare grandi difficoltà di adattabilità alla pista, anche se la prova della verità verrà quando le velocità saranno molto diverse da quelle viste nelle varie tappe di avvicinamento al Palio.
Da rilevare che fra i canapi Vipera stà iniziando a fare, come del resto era sempre accaduto in passato, le bizze distribuendo pericolose coppiole ai malcapitati vicini.
Terza prova - venerdì 30 giugno - ore 19,45
La terza prova inizia con il "botto" dei fantini tanto atteso da tutti i contradaioli. I "big", dopo ripensamenti, offerte, richieste, schermaglie di vario genere, si buttano infatti nella mischia ed il Palio della Beata Savina inizia ad assumere il suo vero volto.
Aceto sceglie così di riformare l'accoppiata con Figaro per i colori della Civetta che in passato non ebbe grande fortuna per un incidente occorso alla mossa. Bastiano torna in Via del Comune per saggiare le possibilità di Pitheos e Massimino conteso da diversi rioni, riforma con Benito nell'Oca quel binomio che soltanto l'anno passato si rivelò vincente. Conferme nelle altre contrade, compresa la Lupa che affida le sue speranze al debuttante Colagè, mentre l'Aquila sostituisce il giovane Gigliotti con un altro debuttante Gianluigi Mureddu.
La mossa è molto macchinosa, sia per una certa ricerca della perfezione che il neo mossiere Masala sembra cercare, sia per l'irrequietezza di Vipera che scalciando a più non posso crea eccessivi assembramenti nella parte bassa dei canapi.
Dopo ben tre annullamenti della mossa, con Bastiano che nella terza partenza cade senza conseguenze, scatta prima la Lupa, seguita da Chiocciola, Aquila e Civetta. Chiocciola e Lupa "provano" per quasi un giro destando buona impressione, poi arriva la Pantera con il Ticci che spinge Fogarizzu per gli ultimi due giri, vincendo nettamente la prova.
Quarta prova - sabato 1 luglio - ore 9
Tutte confermate le monte della prova precedente con un quadro generale che sembra ormai essere molto vicino a quello definitivo. Gianluigi Mureddu conserva infatti il giubbetto dell'Aquila, mentre da Vallerozzi giunge la conferma che la Lupa arriverà al Palio con il debuttante Colagè.
La presenza di Vipera al secondo posto fra i canapi crea non pochi problemi al mossiere Masala che si trova a dover gestire tutte le altre contrade, timorose dei calci della pura di Vallerozzi, in uno spazio ristrettissimo.
Dopo un abbassamento dei canapi fatto per tutelare l'incolumità dei cavalli il via giunge abbastanza veloce ed ancora una volta sono Chiocciola e Lupa, insieme alla Pantera, a uscire molto bene.
Colagè richiama subito il suo cavallo mentre Truciolo impegna Galleggiante in un buon galoppo che conferma le buone condizioni del soggetto di San Marco. Alle sue spalle si muove anche Bazzino che vuol saggiare le possibilità della debuttante Emy ed in breve prende la testa, grazie anche al notevole rallentamento della Chiocciola. Nelle retrovie si muovono senza forzare eccessivamente anche la Pantera e l'Oca, con Benito che appena stimolato da Massimino mostra la sua vera identità.
Vince comunque senza eccessive difficoltà la Selva mentre continuano i positivi apprezzamenti sull'operato di Masala che sembra gestire il suo ruolo con grande tranquillità ed autorevolezza, anche se il Palio, per lui, oltre che per fantini e cavalli, sarà sicuramente molto più impegnativo.
Prova Generale - sabato 1 luglio - ore 19,45
Monte immutate nella prova generale tranne quella dell'Aquila che, dopo l'esperimento Mureddu, ripresenta Renato Gigliotti. Vipera, che fra i canapi sembra rappresentare forse la mina vagante capace di creare problemi a Masala e agli altri fantini per il rischio che comportano i suoi calci, al nono posto non si agita eccessivamente e nonostante un discreto ammassamento verso le posizioni basse la mossa è abbastanza veloce.
Ancora una volta sono Lupa e Chiocciola a partire in testa dimostrando che le due accoppiate sembrano aver trovato una discreta sintonia, così come l'Aquila è sempre abbastanza pronta nello scatto.
Tira subito i remi in barca la Lupa, mentre la Chiocciola insiste nello spunto iniziale dimostrando ottime potenzialità. Dopo il primo mezzo giro anche Truciolo desiste e la testa viene presa dal Bruco con Bastiano impegnato a scoprire la vera forza del suo Pitheos. Dalle retrovie esce però abbastanza veloce il Leocorno con Falchino che lancia per quasi due giri il suo Germanu in un buon galoppo che gli permette di assicurarsi la vittoria della prova.
Ancora nascosti restano i due grandi favoriti Benito e Figaro, ma l'impressione generale è che i due campioni non abbiano ormai più alcun bisogno di saggiare le difficoltà della pista e che aspettino soltanto il momento decisivo per mettere in mostra tutta la loro classe e potenza.
Provaccia - domenica 2 luglio - ore 9
I giochi nelle monte sembrano ormai decisi. L'Aquila conferma infatti Gigliotti che, insieme all'altro debuttante Colagé, sembra così avere la grande occasione di sfidare i colleghi più esperti.
Assente la Lupa per problemi legati ad una colica, le altre contendenti non sembrano avere, come logica impone, grande interesse agli esiti della «provaccia».
L'allineamento fra i canapi è rapido e senza eccessivi problemi per Masala e la mossa molto bella, come del resto quasi tutte quelle che hanno caratterizzato la prima esperienza del neo mossiere.
La vicinanza del momento decisivo e la pista leggermente allentata per la pioggia caduta in nottata non invitano certamente i fantini a spingere e dopo un buono spunto iniziale di Leocorno, Aquila e Bruco, tutto è già finito.
Soltanto il Leocorno ed il Drago, che vince la prova, accennano ad un passo leggermente sostenuto, ma l'interesse dei contradaioli a questo punto è più rivolto verso il cielo, che sembra voler far capricci, che agli esiti della «provaccia». Fra poco avverrà la segnatura dei fantini e poi la grande giostra.
Il Palio - domenica 2 luglio - ore 19,30 (Luca Luchini)
Su alcuni cartelloni in città era scritto che questo doveva essere l'anno del serpente e Vipera non ha voluto deludere coloro che credevano alla cabala.
Con una corsa entusiasmante infatti la «pura» della Lupa ha regalato al popolo di Vallerozzi una vittoria veramente entusiasmante ed alla storia della nostra festa un altro indimenticabile capitolo.
Che la mossa avrebbe avuto grande importanza lo avevano sostenuto tutti gli esperti, così come avevano perfettamente ragione coloro che avevano visto nel Bruco un out-sider capace di impensierire anche i grandi favoriti.
Il sorteggio aveva stabilito che ad entrare prima al canape fosse la Lupa con l'esordiente «Il Bufera» e Vipera, subito seguita da Bruco con «Bastiano» e Pitheos, dal Drago («Moretto» - Mausi), Oca («Massimino» - Benito), Aquila («Davide» - Lespine), Selva («Bazzino» - Emy), Pantera («Tredici» - Fogarizzu), Civetta («Aceto» - Figaro), Leocorno («Falchino» - Germanu) e di rincorsa la Chiocciola con «Truciolo» e Galleggiante.
L'allineamento si presenta subito molto difficile con Aquila e Pantera, Civetta e Leocorno che si fronteggiano a vicenda e con il Coghe che non riesce a trovare grandi spazi, mentre Lupa e Bruco sembrano trovare uno strano accordo che prevede lo scambio delle posizioni fra i due.
Per innumerevoli volte un deciso e molto abile Masala fa uscire le contrade dai canapi alla ricerca dell'allineamento previsto dalla sorte. Infine Truciolo fianca, a scattare primi dai canapi sono Bruco, Lupa ed Oca, seguiti da Pantera, Drago, Aquila e Chiocciola. L'Oca sembra riuscire a coprire la Lupa, ma a San Martino Massimino è costretto ad allargare e dietro al Bruco curvano Lupa e Pantera con Oca, Drago e Civetta alle loro spalle.
Bastiano appare determinatissimo, ma al secondo Casato cade trascinando nel capitombolo anche l'immediato inseguitore, e cioè il fantino di Vallerozzi.
In testa alla corsa si forma così una coppia di cavalli scossi, ma quello del Bruco sembra avere un vantaggio incolmabile.
Al secondo San Martino le posizioni vedono ancora in testa i due «scossi», mentre l'Oca recupera e Chiocciola e Drago precipitano a terra.
Le posizioni non mutano fino al terzo San Martino, anche se fra Oca, Civetta e Pantera è lotta dura per conquistare la possibilità di approfittare di eventuali passi falsi dei due cavalli scossi.
All'ultima difficile curva il clamoroso colpo di scena. Pitheos va a dritto e Vipera prende la testa. A questo punto il cavallo di Ronciglione compie un vero e proprio miracolo. Prima «copre» l'Oca che con Massimino cercava il sorpasso nella spianata del Comune e poi al Casato para in maniera impeccabile, quasi scientemente, Aceto che stava arrivando fortissimo con il potente Figaro alla disperata ricerca del colpo finale clamoroso.
Vipera, però, come detto vuol vincere a tutti i costi e riesce addirittura a far perdere il ritmo ad Aceto che terminerà terzo dietro l'Oca. Il popolo di Vallerozzi impazzisce così per una gioia che attendeva da ben sedici anni, gioia ancora più grande perché resa possibile grazie alla bravura del suo cavallo, situazione da sempre sognata da tutti i senesi.
Per «Il Bufera» un esordio migliore era impossiblle, mentre per gli altri ci sarà tempo ed occasioni per discutere meriti ed errori. Ma tutto questo a capitan Beneforti, ai dirigenti ed al popolo della Lupa non importa. Per loro resterà soltanto la grande vittoria di un grande cavallo, Vipera, giunto alla sua seconda affermazione ed il ricordo indelebile di una corsa veramente entusiasmante.