Il rinvio - mercoledì 29 giugno - ore 10
Già da alcuni giorni le previsioni metereologiche non fanno dormire sonni tranquilli ai contradaioli ed ai responsabili del Comune. Alla fatidica ora nella quale i cavalli devono iniziare il loro impegno nelle batterie la pista si presenta in pessime condizioni.
Sindaco, capitani e deputazione della Festa si trovano così di fronte alla difficile decisione di far correre o rinviare le prove di selezione nella speranza che il tempo smetta di fare i capricci.
Sentito il parere dei tecnici viene deciso di attendere le ore 11 per dar modo ai dipendenti comunali di riassettare nel miglior modo possibile la pista, ma Giove Pluvio non è d'accordo.
Un nuovo acquazzone fa tramontare anche le ultime speranze e tutto viene rimandato al pomeriggio con la naturale soppressione della prima prova.
Le batterie - mercoledì 29 giugno - ore 17,15
Dopo il forzato rinvio della mattinata, alle ore 17,15, in una Piazza insolitamente affollata per una «tratta», hanno inizio le batterie che vedranno impegnati i numerosi cavalli (31) presentati all'Entrone.
La prima batteria viene vinta da Luna, guidata da Giovani, davanti a Gaucho e Benito che ancora una volta mostra la sua grande classe e smentisce tutti i timori della vigilia, nati a causa di fatti che nulla hanno a che vedere con il Palio. Da registrare le cadute di Focarelli e Piu.
La seconda batteria si presenta subito abbastanza complicata per il nuovo mossiere Mauro Checcoli che in un paio di occasioni commette gravi ingenuità che per fortuna non avranno serie conseguenze per nessuno.
Da registrare in questa batteria lo «storico» esordio di Maria De Dominicis che, dopo la leggendaria Virginia e la coraggiosissima Rompicollo, cerca di dimostrare che anche in Piazza le donne possono avere un futuro. De Dominicis, però, è proprio la prima «vittima» dell'esperienza del nuovo mossiere che la fa precipitare a terra insieme a Mura, nonostante l'amazzone fosse partita di rincorsa. Dopo lunghi e difficili tentativi ed una ulteriore mossa falsa la batteria viene vinta da Sole Rosso, guidato da Gigliotti Renato, davanti a Licata e Liunica. Buona la prova della giovane fantina che era tenuta a battesimo dal grande Panezio (20 anni!) che con il suo ritorno in Piazza ha fatto commuovere ed entusiasmare tutti i presenti. Non ha partecipato alla corsa Master II.
La terza batteria vede la vittoria di Golia, guidato da Cucciarelli, davanti a Euro e Laudio. Da registrare le cadute di Bandini e Tistarelli, fortunatamente senza conseguenze, e la rinuncia di Melania.
Anche nella quarta batteria Checcoli ha qualche problema con la partenza e deve annullare due mosse prima di poter far scattare abbastanza regolarmente i cavalli dal canape. Vince Diavolo di Nuoro guidato da Marceddu, davanti ad Isalla de Ghilarza ed Inola scossa per la caduta di Mura. Ottima la partenza di Fogarizzu guidata da Cossu che poi preferisce non spingere.
La quinta batteria viene vinta da Briosca, guidata da Ticci, davanti a Galleggiante e Pippo Pippo. Questa batteria era stata formata dai capitani scegliendo soggetti già esperti e ben 5 cavalli (Ciriaco, Figaro, Pippo Pippo, Briosca e Galleggiante) avevano già calcato il tufo della Piazza. Buona la partenza di Figaro, di rincorsa, guidato da Farnetani.
Nella sesta ed ultima batteria, quella di recupero voluta dai capitani per valutare alcuni soggetti che avevano lasciato alcune perplessità, la vittoria va a Fuego, montato da Gigliotti Luciano, davanti a Rimini II ed Odeon, scosso causa la caduta di Tistarelli.
Le scelte dei capitani, come fortunatamente da qualche anno accade, hanno riscosso quasi unanimi consensi. Abbandonata l'assurda tattica del livellamento «in basso» e recepite le precise segnalazioni dello staff veterinario, che sta svolgendo un ottimo lavoro, i condottieri dei dieci rioni impegnati in questo Palio hanno selezionato un lotto di cavalli abbastanza omogeneo e con numerosi soggetti capaci di far esultare e sognare i contradaioli.
La presenza di alcuni purosangue e le buone credenziali che accompagnano gli esordienti fanno sì che in partenza nessuna Contrada possa essere esclusa dai pronostici, ma la gioia maggiore, come sempre accade, esplode nei popoli che possono portare nella propria stalla i soggetti che in Piazza hanno già messo in mostra le loro doti di adattabilità alla pista.
Grande entusiasmo così per Onda, Nicchio e Civetta visto che Vipera, Benito e Figaro erano i cavalli più agognati. Ma anche Oca ed Istrice escono da Piazza con il sorriso per aver ricevuto in sorte Galleggiante e Fogarizzu. Ma ha un senso fare pronostici nel Palio?
Seconda prova - giovedì 30 giugno - ore 9
La sospensione della prima prova causata dallo slittamento della tratta velocizza le «grandi manovre» che sul fronte dei fantini seguono ogni volta l'abbinamento deciso dalla sorte fra contrade e cavalli. Così la prima uscita delle contrade sul tufo della Piazza fa già registrare importanti movimenti che riguardano alcuni dei fantini più in vista.
Bastiano veste il giubbetto del Bruco nonostante lo scarso credito del cavallo di via del Comune e Bonito da Silva va ad incrementare le speranze del popolo istriciaiolo. Alle conferme, per i fantini ufficiali Aceto, Massimino e Pesse, e Truciolo si accompagna l'inatteso ritorno di Canapino nella Tartuca.
La prova viene vinta dalla Torre, guidata dall'esordiente Salvatore Muroni, mentre le note più positive sembrano essere per l'Istrice, uscito brillantemente primo dai canapi, e per la Civetta dove Cittino insegue il sogno di essere confermato su Figaro.
L'ordine fra i canapi è il seguente: Giraffa (Truciolo), Istrice (Bonito), Oca (Aceto), Valdimontone (Pesse), Civetta (Cittino), Bruco (Bastiano), Onda (Cianchino), Nicchio (Massimino), Torre (Muroni), Tartuca (Canapino).
Terza prova - giovedì 30 giugno - ore 19,45
Inizia il valzer delle monte, importantissimo per l'esito finale in considerazione del fatto che numerosi sembrano i cavalli in grado di poter lottare per la vittoria. La Torre sostituisce così l'esordiente Muroni con il «navigato» Ercolino e la scelta pare appropriata facendo crescere le possibilità di un cavallo, Sole Rosso, che potenzialmente sembra possedere ottime qualità. Cambio della guardia anche in Tartuca dove la scelta dell'esperto Canapino sembra aver sollevato qualche perplessità. Il giubbetto gialloblu viene affidato a Legno.
Novità anche sul fronte dei cavalli con Vipera che inizia a mietere vittime con i suoi poderosi e pericolosissimi calci. Figaro (Civetta) e Benito (Nicchio) risentono dei colpi subiti nel corso della prova mattutina ed il primo viene addirittura esentato per una lieve ferita all'anteriore destro. La vicinanza di Vipera fra i canapi comincia così ad essere molto scomoda ed il mossiere Checcoli ha qualche problema per far allineare regolarmente i cavalli.
L'ingresso lanciato di Bastiano di rincorsa nel Bruco trova prontissimo Cianchino che lancia alla perfezione Vipera e l'Onda si invola solitaria, mentre dalle sue spalle si fanno luce Oca, Torre ed Istrice. La galoppata di Vipera è la conferma che forse l'Onda può realmente ricoprire il ruolo di grande favorita, mentre salgono le quotazioni di Oca ed Istrice.
Dopo un buono spunto della Contrada di Camollia la prova viene vinta dal Bruco. L'ingresso fra i canapi ha visto: Onda (Cianchino), Torre (Ercolino), Nicchio (Massimino), Tartuca (Legno), Valdimontone (Pesse), Giraffa (Truciolo), Oca (Aceto), Istrice (Bonito), Bruco (Bastiano).
Quarta prova - venerdì 1 luglio - ore 9
La quarta prova vede nuovi importanti cambiamenti sul fronte dei fantini. Molte erano le previsioni che venivano fatte sulla monta di Figaro della Civetta, ma i nomi che correvano sulla bocca della maggioranza non erano quelli sui quali si era orientata la dirigenza del Castellare. Capitan Leoncini affida infatti il giubbetto della sua Contrada a Truciolo sulla base di uno scambio con la Giraffa che porta in Provenzano Cittino.
Continua a cambiare la Tartuca che dopo Canapino e Legno affida il bianco e scattante Amore al giovanissimo Ticci. Tre cambiamenti in tre prove non sono pochi a conferma che Cortecci ed i suoi collaboratori stanno trovando difficoltà per trovare un fantino adatto alle caratteristiche del loro cavallo.
Il Bruco, dove continua a rimanere Bastiano, chiede ed ottiene l'esenzione dalla prova dato che Inola lamenta risentimenti ad un tendine dell'anteriore sinistro e problemi ad un nodello.
I fantini fiancano più volte in anticipo mentre Cianchino temporeggia tanto che Checcoli nonostante stia acquisendo rapidamente confidenza con il difficile ruolo assunto, non riesce ad evitare le cadute, fortunatamente senza conseguenze, prima di Aceto e poi di Pesse.
Quando finalmente Cianchino fianca ad uscire dai canapi in attesa sono Civetta ed Istrice, praticamente appaiati. Cittino lancia l'esordiente Italicu in una bella galoppata che permette alla Giraffa di assicurarsi la vittoria della prova ed esce dalla Piazza portato in trionfo dai contradaioli di Provenzano che sembra aver velocemente conquistato.
L'ordine fra i canapi è il seguente: Istrice, Oca, Giraffa, Valdimontone, Tartuca, Nicchio, Civetta, Torre, Onda.
Prova Generale - venerdì 1 luglio - ore 19,45
Ancora un cambiamento nella Torre dove Francesco Congiu, Tremoto, prende il posto di Ercolino. Anche se la maggioranza pensa che sarà proprio quest'ultimo a disputare il Palio, le mosse della dirigenza della Torre sollevano molta curiosità. Tutte presenti le Contrade fra i canapi e come al solito Vipera crea qualche problema. Quando Pesse lancia Briosca, Cianchino riesce ancora una volta a cogliere l'attimo propizio, subito seguito da Giraffa, Tartuca e Civetta.
Evidentemente le varie dirigenze che avevano qualche problema hanno operato scelte giuste e le accoppiate che possono aspirare alla vittoria aumentano di numero. Dopo una buona galoppata della Contrada di Malborghetto passa in testa la Giraffa che si aggiudica la prova davanti ad Onda ed Oca.
L'allineamento fra i canapi è il seguente: Giraffa (Cittino), Torre (Tremoto), Onda (Cianchino), Bruco (Bastiano), Tartuca (Ticci), Istrice (Bonito), Oca (Aceto), Civetta (Truciolo), Nicchio (Massimino), Valdimontone (Pesse).
Provaccia - sabato 2 luglio - ore 9
Ercolino riprende come da previsioni il suo posto nella Torre, ma la ridda delle ipotesi su chi vestirà il giubbetto di Salicotto continuano e solo la segnatura ufficiale potrà sciogliere gli ultimi dubbi, mentre nelle altre Contrade tutto sembra ormai deciso.
Nel tentativo di risparmiare al massimo i cavalli per l'impegno decisivo del pomeriggio vengono richieste numerose esenzioni e Onda, Bruco e Giraffa ottengono di poter non partecipare alla prova, anche se non esistono problemi preoccupanti.
Dai canapi, dopo un veloce allineamento, escono in testa Civetta ed Oca con Truciolo che prova fino a San Martino il suo potente e difficile Figaro ed Aceto che sembra sempre più a suo agio sul promettente Galleggiante. Al terzo giro esce il Valdimontone, che alla mossa era rimasto fermo, e vince la prova davanti a Torre e Oca.
L'allineamento fra i canapi è il seguente: Valdimontone (Pesse), Nicchio (Massimino), Civetta (Truciolo), Oca (Aceto), Tartuca (Ticci), Torre (Ercolino).
Il Palio - sabato 2 luglio - ore 20 (Luca Luchini)
Grande vittoria del Nicchio che con Massimo Coghe, Massimino, ed il nuovo eroe della piazza Benito riesce a dimenticare le vecchie ferite ed esce da trionfatore in una carriera che ha confermato il grande fascino di un Palio senza protagonisti assoluti.
L'ordine fra i canapi sembra privilegiare in maniera determinante Oca e Civetta e Massimino ha gravi problemi da risolvere con Benito che non denota grande tranquillità, pressato anche dal tradizionale avversario che cerca in ogni modo di ostacolarne la partenza.
Così al momento buono, quello scelto da Bastiano per entrare, il Nicchio si trova addirittura al settimo posto ed ha accanto il Pesse, mentre l'Onda, l'altra favoritissima, è scesa dal 5° al 3° posto.
Ma nell'attimo decisivo Massimino riesce a bruciare Il Pesse ed a partire nel gruppetto dei primi. Dai canapi è infatti scattato un gruppo compatto che comprende Oca, Onda, Nicchio, mentre leggermente arretrati cercano di trovare spazio Civetta, Tartuca ed Istrice.
In questa fase si decide gran parte della corsa, perché mentre Onda e Nicchio trovano le traiettorie giuste, Aceto alza forse leggermente troppo il suo Galleggiante e si fa infilare da Istrice, molto bravo Bonito, e Tartuca.
Al Casato Cianchino sembra in grado di controllare la corsa con la veloce Vipera, ma Massimino compie il suo grande pezzo di bravura e curvando strettissimo riesce quasi ad affiancarsi al battistrada. Dietro di lui Bonito cerca di imitarlo, ma stringe troppo e colpisce in pieno il bandierino, uscendo così dalla corsa. Nicchio ed Onda procedono appaiate per qualche metro, ma Benito dimostra una grandissima potenza che fa sembrare quasi remissivo il comportamento di Cianchino che forse capisce di non poter contrastare il passo del suo cavallo prediletto.
Davanti al verrocchio avviene così il sorpasso, mentre alle loro spalle tutte le altre non possono che recitare il ruolo di comparse, anche se il giovanissimo Ticci, soprannominato "Tredici", cerca di lanciare al massimo il suo Amore.
La progressione di Benito è impressionante e soltanto un errore di Massimino potrebbe rimettere in corsa l'Onda ma il fantino del Nicchio è bravissimo e senza forzare riesce a controllare la corsa con grande tranquillità superando i residui trabocchetti.
Il secondo giro a San Martino intanto cade anche lo sfortunato Bastiano che aveva lanciato il suo cavallo al gran galoppo in una impossibile rimonta ostacolata dai cavalli che lo precedevano e che viene ostacolata dallo scosso Fogarizzu, mentre la corsa della Giraffa era terminata appena dopo la partenza per un infortunio purtroppo gravissimo di Italicu.
Mentre nelle retrovie navigano il deludente Truciolo nella Civetta, il Valdimontone e la Torre, che non riuscirà mai ad entrare in corsa, e l'Oca riesce a recuperare sulla Tartuca portandosi al 3° posto, Massimino termina trionfalmente con il nerbo alzato entrando nella storia del Nicchio e del Palio e consacrando ormai definitivamente campione quel Benito che alla vigilia era stato oggetto di grandi polemiche.
L'ordine fra i canapi era stato il seguente: Oca (Galleggiante-Aceto), Civetta (Figaro-Truciolo), Tartuca (Amore-Tredici), Nicchio (Benito-Massimino), Onda (Vipera-Cianchino), Valdimontone (Briosca-Il Pesse), Giraffa (Italicu-Cittino), Torre (Sole Rosso-Ercolino), Istrice (Fogarizzu-Bonito da Silva), Bruco (Inola-Bastiano).