'PALIO OSCENO' E SIENA TREMA
15 agosto 1984
SIENA - Per qualche ora s'è temuto che il tradizionale Palio saltasse. L'arcivescovo di Siena, Monsignor Ugo Castellano, quando ha visto il drappellone, o cencio come lo chiamano i senesi, che quest'anno andrà alla contrada vincitrice, è rimasto infatti "scandalizzato": sul Palio, dipinto dal pittore siciliano Bruno Caruso, è raffigurato un cavaliere completamente nudo, con in mano una rosa e un sacchetto di monete. L'arcivescovo ha quindi espresso tutte le sue "perplessità" e il suo "dissenso" in una lettera inviata al sindaco di Siena. Ma ha aggiunto che non per questo avrebbe impedito al drappellone di entrare come sempre in Duomo per il consueto omaggio alla Madonna.
C'È IL PALIO IN DIRETTA
15 agosto 1984
"Non è facile scrivere di una corsa come questa per chi non è di Siena. Bisogna averla vissuta tante volte sennò c'è il rischio di tener conto solo della parte folkloristica, l'unica di cui si accorga un turista in città per poche ore" scriveva Laura Putti su queste pagine lo scorso anno a proposito del Palio dell'Assunta, il Palio d'agosto. E domani, alle 18, RaiUno non manca di trasmettere in diretta, la corsa di cavalli più popolare e crudele che sia mai esistita. Alla partenza, che a Siena si chiama la "mossa", saranno schierati dieci cavalli in rappresentanza di dieci delle diciassette contrade; sette di queste sono quelle che furono escluse dallo scorso Palio dell'Assunta e tre sono state estratte a sorte tra le dieci che hanno corso nel 1983.
Le contrade di quest'anno sono Drago, Bruco, Torre, Pantera, Nicchio, Selva, Lupa, Leocorno, Montone e Civetta. Per il Bruco correrà Aceto, il fantino più famoso del Palio, vincitore del Palio di luglio per i colori dell'Oca. Se Aceto dovesse vincere anche la corsa di domani avrebbe fatto "cappotto"; e sicuramente ce la metterà tutta per riuscirvi. Come si impegnerà il suo acerrimo rivale, Bastiano, che corre per la Torre. Una lotta limitata a loro due? No, al Palio nulla è matematico, tutto è imprevedibile. La massima è una sola: l'importante non è partecipare, è vincere.
PALIO DELLE BEFFE IL Nicchio VINCE NEGLI ULTIMI METRI
dal nostro inviato LAURA PUTTI - 17 agosto 1984
SIENA - È stato il Palio delle beffe e della sorpresa. Con tutta una piazza che inneggiava a lui, Aceto, il fantino del Bruco, è stato superato a pochi metri dal traguardo dal cavallo del Nicchio, Orion, montato da Cianchino.
Dura è la sconfitta del Bruco che, avendo preferito il grande Aceto a Cianchino, suo fantino "ufficiale", si è così visto battere nel modo più crudele possibile. "Col Palio 'un si scherza" gridava la gente verso il cavaliere giallo e verde, il re della piazza, Aceto, lo sconfitto del Palio di agosto.
La corsa era iniziata con una falsa partenza; alla "mossa", tra i canapi, si erano strette le ultime alleanze, i fantini si parlavano tra loro quasi sommessamente. La gente, che aveva già iniziato ad urlare, aveva solo il tempo di accorgersi che Brandano, il grigio cavallo del Leocorno, disturbava Pantera e Bruco. Anzi: il fantino Falchino picchiava col nerbo Truciolo, fantino della Pantera.
Prima scorrettezza di un Palio tutto sommato corretto, emozionante, ma di poca storia. Dopo la prima falsa partenza ecco il via: Nicchio, Bruco, Pantera, Leocorno, Drago, Torre, Civetta, Montone, Selva e, fuori dai campi, di rincorsa, la Lupa con Renato Porcu detto Rino, al suo secondo Palio. Una partenza emozionante, una carica forsennata che lasciava dietro di sè lo stupore degli stranieri, la curiosità dei nobili, le urla dei contradaioli.
Alla curva di San Martino Aceto è già lontano dal gruppo, ma secondo, nella polvere, è ancora il Nicchio. Il cavallo del Leocorno, in compenso corre scosso per il Campo. I primi due giri dell'anello di tufo sono i più belli della vita di Aceto. Si vede davanti tutto. La gloria di un "cappotto": due palii vinti, uno dopo l'altro, nello stesso anno (l'ultimo "cappotto" risale al 1933). Uno splendido avvenire con le centinaia di milioni patteggiate abilmente, con il Bruco, con l'Oca, con le altre contrade che ormai si fidano solo di lui.
All'ultimo giro il cavallo del Montone montato da Bucefalo (entrambi al primo Palio), si schianta contro i cuscini della terribile curva di San Martino. I cuscini sono ogni anno più bianchi, lavati con violenza per cancellare il sangue di uomini e di animali. Il Nicchio, intanto, è già sul Bruco e negli ultimi metri lo supera senza pietà. È la quarantaduesima vittoria della contrada.
Espressione amara sul volto di Aceto. "'Un si scherza col Palio". L'alfiere giallo e verde trascina mesto tra la folla la seta splendente della sua bandiera. Alla vigilia del Palio il Bruco aveva fatto di tutto per accaparrarsi Aceto, il Fantino da 42 Palii dei quali 12 vinti, il re della piazza. Un bel matrimonio, il re e la "nonna" come viene chiamata la contrada che non vince da più tempo: la sfortuna perseguita il Bruco dal lontano 1955. la notte di Ferragosto, alla cena della vigilia, i "brucaioli" sono più di 1500, tutti stretti attorno al loro fantino in bianche tavolate Aceto mangia con gusto, la sua corte è fatta da amici, giornalisti famosi e osannanti, la bionda e bellissima moglie toscana e tutti i contradaioli che gli portano a baciare i bambini; sembra il papa, Aceto, stringe mani, bacia bambini, li prende in braccio.
Solo i più vecchi del Bruco se ne stanno in disparte, diffidenti. Non possono scordare l'antico rancore: Aceto aveva corso il suo primo palio con il Bruco e poi era andato all'Oca dopo una serie di litigi e incomprensioni. Ieri mattina dopo l'ultima prova, la "provaccia", la città si prepara al grande evento: il centro del Campo si riempie di "bibitari", la gente già comincia a prendere posto. Bianche pelli tedesche si coprono ignare con i fazzoletti delle contrade: col rosso della Torre, il rosa del Montone, l'azzurro del Leocorno e con tutte le altre, la festa dei colori è già esplosa.
Il rullio dei tamburi fa da colonna sonora alle dieci ore che separano il Palio dalla "provaccia". Per le strade contradaioli festanti, aggressivi, sfottenti, tutti sicuri di vincere. E tra i sensi, schiere di turisti e di curiosi. In questi giorni, secondo i calcoli sono arrivate in città circa 80 mila persone. I più "militanti" hanno seguito il Palio dal centro della piazza. Gli altri, i più fortunati, si sono affacciati alle finestre e ai balconi del Campo per assistere prima alle prove e poi alla gara. In casa del notaio Guiso, col balcone proprio sopra alla "mossa" ci son gli artisti. Al circolo degli Uniti la nobiltà senese. Dai giovani e sorridenti marchesi Misciatelli e dai conti d'Elci Pannocchieschi è tutto uno sfarfallare di blasonati nostrani e internazionali. Sui palchi altre migliaia di appassionati.
Libri sul Palio di Siena