PARTE IL PALIO DI SIENA GIÀ COMINCIANO LE RISSE 1 luglio 1984
SIENA - A questo Palio di luglio mancano poche ore. Domani mattina alle nove ultima prova o "provaccia" come dicono i senesi e la sera la corsa. Il clima, come vuole la migliore tradizione, è incandescente: polemiche a non finire per l'assegnazione dei cavalli e botte.
La scazzottata c'è stata venerdì sera dopo la prima prova vinta dal Nicchio, Massimo Alessandri, detto Bazzino, in groppa a Tom. Il Nicchio non ha avuto problemi. Ha preso la testa ed è arrivato in fondo alla corsa tranquillamente.
Tra i contradaioli di Valdimontone e del Nicchio invece sono volati pugni e schiaffi. Una rissa gigantesca che è durata una decina di minuti sedata con gran fatica.
Ieri mattina seconda prova. Gran pubblico come al solito ma è andato tutto per il meglio. Le sorprese questa volta sono arrivate dalla corsa. L'Oca, che è tra i grandi favoriti di questo Palio, è arrivata soltanto terza.
'ACETO' REGALA IL PALIO ALLA CONTRADA DELL'Oca v.m. - 3 luglio 1984
SIENA - Ha vinto l'Oca. Il palio di luglio è andato alla contrada favorita sia per il cavallo che gli era toccato dopo il sorteggio Baiardo, un baio di sette anni) sia per il fantino, il più esperto, Andrea Decortes, detto "Aceto".
È uno dei fantini che al palio hanno totalizzato il maggior numero di vittorie. La nobil contrada dell'Oca non ha avuto troppe difficoltà. Quando Rodolfo Valenti, il mossiere, ha fatto cadere il canapo, è andata in testa la Civetta ma ha retto ben poco. L'Oca ha ripreso la rivale dopo appena mezzo giro, ha guadagnato la testa della corsa e non l'ha più abbandonata. "Aceto" ha trattenuto Baiardo alla curva di San Martino dando quasi l'impressione di rallentare e non ha avuto problemi a tagliare il traguardo da vincitore tra il tripudio dei contradaioli dell'Oca che non vinceva il palio dal luglio del 1977.
È stata festa grande quando il capitano ha consegnato alla gente il palio dipinto da una donna, Vita Di Benedetto. Delusi Istrice, Valdimontone e Giraffa che aveva vinto la prova generale. L'Oca ce l' ha fatta anche senza dover mettere il paraocchi a Baiardo. È un cavallo piuttosto ombroso, che pareva aver paura della folla tanto che l'Oca aveva deciso di mettergli il paraocchi. Si era opposta la Torre che aveva presentato ricorso alla giunta comunale. Il regolamento gli aveva dato ragione. E così al tramonto Aceto si è presentato con Baiardo completamente libero e forse con molte apprensioni. Ma non ha avuto problemi. S'è chiuso così questo palio di luglio che alla vigilia prometteva polemiche e apprensioni e che invece è arrivato alla conclusione senza troppi problemi e con poche risse.
Probabilmente farà ancora discutere molto la scelta dei cavalli operata dai capitani. Si sono presentati alla partenza tre purosangue che - come previsto - sul tufo di piazza del Campo si sono dimostrati del tutto inadatti. Ma ben presto sarà tutto dimenticato. Ora c' è da pensare al palio che si correrà ad agosto.
MAI TANTE CADUTE IN UN PALIO di Vittorio Mimmi - 4 luglio 1984
SIENA - Siena, il giorno dopo il Palio. Cinque fantini sono in ospedale mentre la gente discute della corsa, la ricostruisce al rallentatore, litiga e si azzuffa. Il litigio è d'obbligo ma sulla vittoria di "Aceto", al secolo Andrea De Cortes, il "professore" del Palio che in vent'anni ha corso 42 "carriere" e ha vinto 12 volte, c'è ben poco da dire.
Per l'Oca è la cinquantanovesima vittoria ma per i contradaioli è lo stesso festa grande come se fosse la prima volta. Era ormai dall' agosto del 1977 che il giallo (sic), il rosso e il verde della nobil contrada non sventolavano su piazza del Campo.
"Avevo il cavallo più difficile - racconta Aceto nato nella lontana Olbia ma che a 39 anni è già entrato nella leggenda del Palio - sono riuscito a farlo partire abbastanza bene. Ho vinto il Palio al primo giro quando al Bandierino ho superato la Civetta".
Ma rivediamo questa corsa che Aceto era così sicuro di vincere tanto che al secondo giro, quando ne mancava ancora uno alla conclusione, ha salutato i contradaioli dell'Oca alzando il nerbo al cielo. Partiamo della vigilia ravvivata da polemiche e da qualche scazzottata. Polemiche non ancora spente e che riguardano la scelta dei cavalli operata dai capitani delle contrade.
Il meccanismo che porta in piazza del Campo dieci cavalli è abbastanza complesso. Gli allevatori, o meglio i "cavallai" come li chiamano a Siena, conducono i loro animali nella piazza dove vengono accuratamente visitati da un'èquipe di veterinari. Poi vengono fatti correre e a questo punto intervengono i capitani che scelgono i dieci cavalli destinati a correre il Palio e che vengono abbinati alla contrada per sorteggio.
Quest'anno gli animali prescelti per la corsa non sono piaciuti molto. C'erano anche tre purosangue giudicati del tutto inadatti al tufo della piazza. Così in fondo alla gara sono arrivati solo due puledri con il fantino in sella: Baiardo, un baio di sette anni con Aceto, e Panenzio montato da Bastiano (Silvano Vigni), un cavallo considerato il grande vecchio del Palio (ha sedici anni) e che ha vinto otto volte. Tutti gli altri cavalli, otto, avevano "scaricato" i loro fantini. Cinque sono in ospedale. Nessuno si aspettava questa conclusione.
La bagarre tra i canapi al momento della partenza infatti è stata piuttosto breve. Baiardo tenuto a forza da Aceto non ha fatto gli scherzi dello scorso anno quando si divertiva a passare sotto la fune scaricando un maldestro fantino. Ma al via è scattata in testa la Civetta o meglio il purosangue "Sharon" ben sostenuto da Camillo Spinelli detto Spillo.
Nel frattempo la Torre prendeva a nerbate l'odiato nemico, l'Oca ovvero Aceto e Baiardo. Il "professore" però non si è lasciato intimorire e ha aspettato pazientemente il momento buono. È arrivato in prossimità del Casato quando la Civetta si è allargata un po' troppo. Aceto si è infilato nello spazio giusto e è andato in testa.
Dietro sono cominciate le cadute. Sono finiti contro i materassi della tremenda curva di San Martino Drago, Onda e Giraffa. E poi via via tutti gli altri. Ora i fantini in ospedale sono Massimo Alessandri, detto Bazzino, del Nicchio, che si è fratturato la clavicola destra, Antonio Cossu, "Cittino" della Tartuga (sic), col ginocchio destro in pezzi; Renato Porcu, "Rino", della Torre, che ha alcune costole fratturate; Luigi Migheli, "Musino" del Drago, con escoriazioni varie.
E ha molte escoriazioni anche Camillo Spinelli, "Spillo", della Civetta. Si è presentato in ospedale ieri mattina ma non si sa con certezza se le ferite sono state provocate dalla caduta da cavallo o, come si vocifera in città, dalle carezze dei contradaioli che gli rimproverano di essersi allargato troppo permettendo all'Oca di passare e vincere.
E i contradaioli dell'Oca hanno festeggiato alla grande, per tutta la notte, tra l' immancabile ammirazione delle migliaia di turisti accorsi anche quest'anno al Palio (c' è chi assicura che in piazza c'erano tra senesi e "stranieri" almeno cinquecentomila persone).
I motivi di soddisfazione sono tanti. Il Palio di luglio è stato dipinto per la prima volta da una donna. Vita Di Benedetto, contradaiola della nemica Torre. E ancora. Baiardo è di proprietà di un cavallaio sempre contradaiolo della Torre che la sorte ha voluto che fosse assegnato all'Oca. Molto contento anche il governatore della contrada. Si chiama Adalberto Grossi ed è stato eletto pochi mesi fa. Nella vita svolge un mestiere ben diverso: è il rettore magnifico dell'università di Siena. È nato a Milano ed è alla sua prima esperienza nel Palio. Qualche senese temeva per questa origine e invece...