Eccoci alla Carriera di luglio del 1981, attesa in primo luogo con la curiosità di tutti i senesi di vedere i nuovi costumi che proprio in questo Palio venivano rinnovati.
Il 29 giugno vennero prescelti i seguenti cavalli: Arlem de Mores, Ascaro de Terralba, Bellino, Black Magic, Panezio, Rimini, Torquato Tasso, Uana de Lechereo, Ultor e Valsandro.
Dopo i Palii di luglio e agosto dell'anno precedente caratterizzati da una scelta di cavalli orientata verso il basso, già il Palio straordinario del 1980 vedeva tutti i migliori soggetti tra i due canapi e la linea proseguiva in questo Palio.
La sorte formava le seguenti accoppiate: Aquila-Rimini, Bruco-Ascaro, Chiocciola-Panezio, Civetta-Ultor, Drago-Torquato Tasso, Giraffa-Bellino, Leocorno-Uana, Nicchio-Arlem, Oca-Valsandro, Pantera-Black Magic.
Notevole il fatto che numerosi cavalli ritornavano alle stalle che già avevano conosciuto in precedenza. Infatti l'Aquila riceveva Rimini per la terza volta, dopo il luglio 1977 e il luglio 1979, la Chiocciola ritrovava Panezio dopo il vittorioso Palio del 1975 di agosto (e che porterà la stessa Contrada alla vittoria nell'agosto del 1982), il Leocorno esultava per il ritorno di Uana, che l'anno precedente aveva tolto la cuffia alla Contrada di Pantaneto, all'Oca infine veniva assegnato il purosangue Valsandro per la seconda volta consecutiva. Inoltre il Drago avrà in sorte Torquato Tasso anche ad agosto e il Bruco Ascaro nel luglio 1983.
Ad una prima analisi le favorite erano la Chiocciola e l'Aquila, in seconda battuta il Leocorno e l'Oca, anche se, come il Palio insegna, le sorprese sono sempre possibili.
Dopo il vittorioso Palio dell'agosto 1979, si pensava al ritorno di Aceto nell'Aquila su Rimini, ma a sorpresa la sera della prima prova fu Bastiano a uscire dall'entrone con il giubbetto giallo sulle spalle.
Aceto scelse la Chiocciola e Panezio, evitando Valsandro nell'Oca, per formare una coppia ampiamente collaudata e plurivittoriosa.
Il giorno del Palio l'ordine tra i canapi risultò il seguente: Pantera, Oca, Civetta, Bruco, Nicchio, Giraffa, Leocorno, Aquila, Drago e di rincorsa la Chiocciola.
La Piazza vide cosi l'esordio di ben quattro fantini: il "Pedro" nella Civetta, Gesualdo Bersaglia nel Leocorno, "Pispolo" nel Nicchio e il "Musino" nella Pantera.
La Chiocciola di rincorsa cercava di trovare il momento buono per ottenere una partenza nelle migliori condizioni, e quando l'Aquila, danneggiata da Canapino nel Drago, rimaneva dietro il primo canape, Aceto intravede una chance per togliere dalla competizione l'avversario principale.
Si abbandonavano i canapi ed era la Giraffa a sfilare via velocissima, seguita dalla Pantera, dal Bruco, dall'Oca, dalla Chiocciola all'esterno e via via dalle altre con l'Aquila a chiudere le fila.
Al primo San Martino la Giraffa è in prima posizione seguita dalla Pantera, dal Bruco, dall'Oca e dalle altre racchiuse in un fazzoletto. L'Aquila, partita ultima netta, indovinava un corridoio interno e si portava in quinta posizione, superando ben cinque Contrade in un sol colpo.
Al primo Casato la situazione è immutata, così come all'inizio del secondo giro, quando l'Oca supera la Pantera portandosi in seconda posizione.
All'ingresso del secondo San Martino il Bruco supera la Pantera e si porta in terza posizione a ridosso dell'Oca e della Giraffa che continua, a sorpresa, il suo Palio di testa indisturbata. L'Aquila intanto si avvicina minacciosa alla Pantera riuscendo a superarla, all'altezza della Cappella, senza colpo ferire.
Al secondo Casato forse la svolta di questo Palio: il Bruco forza l'ingresso in curva, impacciando involontariamente l'Oca, e facendo perdere l'azione al purosangue Valsandro. Di tutto questo approfittava Bastiano che con una stupenda curva guadagnava la seconda posizione alle spalle della Giraffa.
Intanto la Pantera finiva il suo Palio con Musino che si accomodava a sedere in un palco del Casato, curioso di veder l'esito di questa avvincente Carriera (de gustibus...).
L'inizio del terzo giro vedeva al comando la Giraffa, seguita dall'Aquila, dal Bruco, dall'Oca e dalla Chiocciola che rinveniva fortissima.
Subito si intuiva che la Giraffa non poteva mantenere il ritmo imposto, e infatti la generosa accoppiata bianco rossa, protagonista di una splendida corsa, doveva cedere il passo alla veemente e irresistibile progressione di Rimini, che dall'altezza della fonte portava l'Aquila in testa, al culmine di una storica rimonta, dopo aver superato ben nove Contrade senza nessuna caduta e Bastiano affrontava l'ultimo San Martino nerbando il generoso Rimini, seguito dal Bruco, dalla Chiocciola che infilava in curva sia la Giraffa che l'Oca.
Ormai era fatta per l'Aquila dopo la svolta del Casato Bastiano poteva urlare tutta la sua gioia per la seconda vittoria consecutiva.
L'Aquila si concedeva il bis, vincendo il secondo Palio sui tre corsi, sfatando finalmente la "maledizione" di Rimini, cavallo che solo al terzo tentativo riusciva a cogliere la vittoria per la Contrada del Casato, dove ancora una volta sarebbe stata festa per tutta la notte.