Una tratta a livellamento in basso. Panezio, Rimini e Urbino non vengono nemmeno portati.
Tra i dieci cavalli prescelti ci sono sei cavalli esordienti, cinque mezzi e un purosangue, mentre il lotto dei "veterani" è composto da Uana de Lechereo (2 Palii corsi), Zalia de Ozieri, Udienza e Valet (1 Palio corso).
Solo Tartuca e Valdimontone gioiscono per il risultato della tratta. Le altre, insodisfatte, si concentrano nelle prove per capire che tipo di soggetto abbiano avuto in sorte.
Tra queste Onda, Selva, Bruco e Pantera scopriranno di avere elementi differenti tra loro ma di buone qualità, oltretutto confermato dal discreto "feeling" che si crea con il fantino.
E proprio per il fatto che i dieci cavalli sono esordienti o quasi, i Capitani definiscono le proprie monte fin dalla prima prova.
Nei giorni seguenti cambierà molto poco. La Pantera si affida allo Zedde (che monterà per i tre Palii del 1980), nella Lupa confermano il rapporto con il Gringo, in Malborghetto estraggono dal cappello magico un rinnovato Mauro Matteucci (che mancava da Siena dal 1977).
Nel Montone preferiscono il promettente Francesco Congiu al Randa, in Castelvecchio rinnovano la carta del giovane con Sebastiano Deledda, chiamato a confermare su Uana (il miglior cavallo) tutto quello che di buono si dice su di lui.
Nella Torre Camillo raggiunge il sesto gettone di presenza, nell'Istrice lo sfortunato Liscio cede il posto dopo una prova a Canapino, nell'Aquila dopo le brevi apparizioni con Rimini e Urbino de Ozieri viene il gran giorno per Claudio Milanesi, fantino di "Contrada".
Infine il Bruco e la Selva optano per Cianchino e Bastiano ansiosi di sfruttare l'assenza di Aceto per squalifica per vincere il secondo Palio.
Anche sul verrocchio sale un esordiente. Si chiama Ulrico Ricci, sarà mossiere di Siena per otto Palii fino al 1983. Quello di Ricci è un esordio "caldo": la sera della prima prova dopo due mosse non valide, al terzo tentativo i fantini di Pantera e Istrice cadono urtando contro il canape.
Elio Tordini si infortuna tanto da non tornare a cavallo. La tensione cresce e un gruppo di panterini si precipita contro il mossiere Ricci, che viene sostituito da Wilson Pesciatini.
Comunque nonostante le novità, tra i canapi, il giorno del Palio, tutto scorre liscio o quasi. Entrano nel seguente ordine: Lupa, Torre, Aquila, Selva, Onda, Tartuca, Istrice, Bruco, Pantera e di rincorsa il Montone.
Dopo un batti e ribatti iniziale che aveva costretto Ulrico Ricci ad abbassare i canapi, il Montone tenta la carta a sorpresa, superando velocemente il verrocchino.
La mossa è buona, anche se presenta un allineamento confuso: la Tartuca è scesa dal sesto posto allo steccato, mentre l'Aquila e la Lupa sono rivolte al Casato.
Scatta come un fulmine dalle posizioni di centro l'Onda e dietro la Selva, con il freddo determinato Bastiano sull'esordiente Speranza. All'esterno seguono la Pantera e il Montone.
A San Martino, l'Onda è sempre in prima posizione tallonata da vicino da Bastiano. Dietro il Montone scavalca la Pantera, mentre risale posizioni il Bruco con il potente Volturno.
Al Casato sfilano nell'ordine Onda, Selva, Montone, Pantera, Bruco, Tartuca, Istrice, Torre e Lupa.
Nella spianata che precede San Martino, Bastiano e Tremoto sferrano l'attacco alla coppia di testa. In piena curva la Selva appaia l'Onda portandosi in testa, di pochissimo dietro il Montone che controlla la corsa.
Dietro di loro Cianchino e Volturno concludono la loro rimonta cadendo rovinosamente. Ne approfitta la Tartuca che, in quarta posizione, si getta all'inseguimento del gruppetto di testa.
Al secondo Casato, Bastiano ormai in testa sbatte nel colonnino e termina per terra, seguito nella medesima sorte da Tremoto, troppo vicino per accorgersi della traiettoria.
Prima di Fonte Gaia "Mauretto" riesce a sorpassare Speranza riportandosi in testa. A San Martino l'Onda è sempre prima, seguita da Speranza e dalla Tartuca che è riuscita a liberarsi di Zalia scossa.
Al Casato Mauro Matteucci ha la vittoria in pugno. L'Onda vola verso la vittoria mentre la Tartuca non riesce a passare la cavallina della Selva.
Il Marasma arriva a nerbo alzalo, finalmente sorridente, mentre Capitan Inglesi, anche lui esordiente, cala il Palio di San Bernardino nell'abbraccio festoso e commosso degli ondaioli.
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