Uno dei pochi fantini ad aver superato il "muro" delle 40 presenze in Piazza è Rosario Pecoraro detto Tristezza che debutta in occasione di questo Palio. Correrà nel periodo 1955-1975 41 volte e riuscirà a vincere in ben 5 occasioni tra cui l'ultima con la Lupa nel 1973 segnerà per Vallerozzi il ritorno al successo dopo 21 anni.
Forse passerà alla storia proprio come un triste ma è certo che mancando ai suoi tempi i mass-media nel Palio non si è mai arricchito di quella personalità che invece durante la corsa gli veniva riconosciuta. Nel suo ultimo periodo di Piazza quando in molti lo davano ormai per stanco ha collezionato tre successi in uno dei quali (settembre 1967) la storia lo ha immortalato a braccia alzate come i corridori appena svoltato il terzo Casato.
Il primo Palio del "rinnovo" era destinato a passare alla storia non tanto perché coincideva, appunto con il rinnovo dei costumi, i primi del dopoguerra, quanto perché a vincerlo fu, dopo 33 anni, il Bruco. La svolta tecnica di questo Palio si ebbe già dalla prima prova con due episodi: l'infortunio di Rondello, il cavallo della Pantera, ed il passaggio di Giuseppe Gentili dall'Oca al Bruco.
Il grave infortunio di Menfiche, cavallo dell'Oca, non permise a Fontebranda di entrare tra i canapi il giorno del Palio e così dopo 5 anni (ultima volta nel luglio 1949) il Palio verrà corso solo da 9 Contrade.
Va inoltre segnalato un evento probabilmente unico nella storia: con apposita autorizzazione della Giunta comunale, Oca e Pantera sostituirono nel Corteo storico il rispettivo cavallo per potersi presentare con i nuovi costumi.
La mossa rappresenta un altro piccolo capolavoro di Vittorino nel Nicchio; il suo prepotente ingresso di rincorsa mette in condizione la Contrada dei Pispini di balzare tra le prime posizioni.
Buona, e riuscita, anche la scappata del Gentili, ma a sorpresa in testa ci va la Pantera, con l'infortunato Rondello e fino a S. Martino il debuttante Tristezza riesce a tenere la testa. Il passaggio del Bruco avviene dopo il primo giro al Casato e dopo che il Nicchio era riuscito a prendere la testa; da questo momento la corsa ha un solo dominatore.
Il Bruco è in testa seguito da Selva, Nicchio, Pantera e Chiocciola. La corsa di testa del Gentili è contrastata solamente dal Biondo nella Selva che si avvicina minaccioso all'inizio dell'ultimo giro.
Al terzo passaggio da S. Martino dopo il Bruco, Selva e Chiocciola, ci sono Pantera, Nicchio e Onda mentre cade il Leocorno. L'estremo tentativo della Selva sul bandierino non trova concretezza e per il Bruco e il Gentili è il trionfo. La simbolica "cuffia" passa all'Istrice, mentre sul tufo le scene di entusiasmo non hanno bisogno di commento.