Nella prima prova il fantino della Selva è ufficialmente un "certo" Pietro Cutrone. In realtà si tratta del fratello di Tristezza, Antonino Pecoraro. Il regolamento vigente vietava la partecipazione ai parenti di primo grado; il "Cutrone" fu scoperto la mattina successiva e la Selva dovette provvedere al cambio del fantino, cambio che poi risulterà vincente.
Torna Gaudenzia tra i canapi dopo il forzato allontanamento nel Palio precedente. La grigia di Giachetti, vincitrice di tre Palii nel 1954, primato questo ancora da eguagliare, si ritrova alla tratta in ballottaggio tra Tartuca e Istrice.
Il sorteggio favorisce Castelvecchio, a conferma del felice momento della Contrada in questo inizio degli anni '50 con le due vittorie (1951 e 1953). Nonostante la forte presenza di purosangue, che ha diviso il mondo contradaiolo, i favori vanno tutti per la Tartuca e già dalla prima prova l'accoppiata (Gentili-Gaudenzia) sembra dover consolidare le attese, tanto più che, durante le prove, la Tartuca non si fa mai trovare impreparata. La freschezza e la tranquillità di Gaudenzia sono abbastanza evidenti. Ma il Palio, però, ha un'altra dimensione.
La foto della mossa ci mostra con una chiarezza allarmante l'intoppo tra Oca (su cui correva il suo ultimo Palio Albano) e Lupa ai danni del Gentili che resta imbottigliato, mentre dallo steccato la Selva riesce a cogliere l'attimo propizio e ad andarsene indisturbata. Perfetta la partenza di Istrice e Chiocciola, mentre nettamente impreparate si fanno trovare Leocorno (con Seguito debuttante e all'ultima presenza) e Torre. Di rincorsa c'era la Civetta con Incantatella e questo è il famoso Palio in cui la rincorsa va a sbattere sul Verrocchio.
Il dramma del cavallo e l'intero svolgimento della mossa lo vogliamo ricordare attraverso le parole del Mossiere Guido Guidarini che nel suo rapporto ufficiale scriveva: «...Ottenuto un possibile allineamento chiamai la Torre che come al solito si mise nella posizione consueta, obliquando cioè il cavallo verso il Verrocchio ed occludendo lo spazio alla Contrada di rincorsa, la Civetta, alla quale facevo cenno di non entrare. Richiamai la Torre avvertendola di raddrizzarsi e prendere la posizione di partenza, cosa che la Torre parzialmente eseguì. Nell'attimo stesso feci cenno con la mano alla Civetta di entrare; la Civetta distante alcuni metri dal canape al mio cenno fiancò, e, alzando il nerbo sul cavallo, entrò forte di rincorsa. Appena imboccò entro i canapi detti il via. Fu un attimo, e contemporaneamente intravidi partire le Contrade di fondo Selva, Drago, Istrice e lo schiacciamento e la partenza confusa delle Contrade di centro, mentre la Torre, inspiegabilmente indugiò.
Nell'istante medesimo in cui credevo veder passare dinanzi la Civetta udii un tonfo sordo dietro di me e urli di terrore mi fecero volgere. Il cavallo della Civetta era venuto a sbattere tra i palchi ed il Verrocchio: mi precipitai per prendere la testa del cavallo poggiata sul Verrocchio nella speranza di portare qualche aiuto, malauguratamente un braccio mi rimase a contrasto tra il Verrocchio ed il cavallo che intanto aiutato da alcune persone veniva tolto da quel groviglio e trascinato nella pista. Le cause? Inspiegabili.
Uno scarto del cavallo per una nerbata ricevuta, forse chiamato dal fantino con la briglia un po' troppo a sinistra per tema di cozzare nel cavallo della Torre (che nel frattempo erroneamente si era di nuovo obliquata a sinistra, benché vi rimanesse ancora spazio sufficiente per la partenza della Civetta) oppure, il simultaneo lampo del magnesio delle numerose macchine fotografiche».
La corsa ebbe un andamento molto regolare, con la sorpresa della Selva a condurre per tutte e tre i giri e con la tranquillità di chi sa già di aver vinto. All'inizio del secondo giro in testa la Selva poi Istrice e Chiocciola e fino a S. Martino le posizioni non mutano.
Al Casato cadrà l'Istrice e successivamente Leocorno e Drago; al terzo passaggio a S. Martino cadrà anche la Torre in forte rimonta con un volo di Vittorino che ancora oggi è ricordato per la sua spettacolarità.
L'arrivo della Selva davanti alla Chiocciola è il sigillo dell'inizio di una meravigliosa era di vittorie per Vallepiatta. Per Romanino un sorprendente successo al suo debutto sul tufo.