La carriera d'agosto, stando alle voci che girano in città, dovrebbe essere appannaggio della Selva, digiuna dal lontano 1919: ha avuto in sorte Mitzi e monta l'Arzilli, che è disposto a pagare, insomma vuole vincere. Compito non facile, per come la tratta ha disposto i cavalli alle Contrade.
All'Onda va Tarantella, purosangue vittorioso di luglio, e sopra vi è il solito Beppe "er goloso". Al Leocorno va Fontegiusta, altro purosangue, montato da Pietro De Angelis detto Pietrino; alla Torre va Ilia, purosangue, montata da Remo Rompighiaccio. Ritroviamo Vittorino nella Pantera, che ha avuto in sorte Lirio; Dorina, cavallo da poco, va all'Istrice, che monta Mezzetto; alla Lupa tocca Gaudenzia con Ivan il Terribile; l'Oca si vede assegnata Buriana, e monta il Mellini; Sayda nella Civetta con Amaranto e infine Fusina nella Tartuca con Albano.
Valacchi ha dipinto il Drappellone; mossiere Guido Guidarini, sempre soddisfacente.
La Selva, che è ai cancelli, se ne va indisturbata, i quattro purosangue non si vedono e la corsa si snoda senza che qualcuno riesca a insidiare l'Arzilli che con Mitzi è in testa. Chi le è dietro? Pensate! La Dorina di Ramalli, generosa quanto si vuole, ma niente di più.
Al terzo San Martino il solito dramma: cade l'Arzilli e il cavallino della Selva se ne va scosso. E si arriva al Casato. Per vedere cosa? Il contradaiolo Joe il Rosso, di Camollia, è sulla pista per tentare di fermare Mitzi e favorire la vittoria della sua Istrice. Ma la cavallina, finita in mezzo ai carabinieri in servizio alla curva del Casato, viene rimessa in gara da un calcio nella culatta affibbiatogli da un carabiniere generoso, e la cavallina vince. Finalmente è Selva, dopo trentaquattro anni.
E il dopo Palio? Se ne videro delle belle. Comincerò col dire che Remo Rompighiaccio nella Torre ne buscò quant' un noce, il Gentili nell'Onda pure, e il Pietrino nel Leocorno così e così.
Il vincitore di luglio nella Tartuca, Albano (ne busca anche lui) per penitenza non lo vollero alla tradizionale Cena della vittoria...
E Vittorino? Nell'Entrone, Pietrino gli disse: "Ragazzo, sta' dietro sennò famo li conti...". E Vittorino non lo si vide. Pure il povero Amaranto prese "li sòrdi", e tanti. Di bigliettoni color viola ne girarono a sfare.