STORIA DEL PALIO: 2 LUGLIO 1954
L’Onda vince la prima carriera trasmessa in TV.
News inserita il 19-01-2022. di Davide Donnini
Il Palio del 2 luglio 1954 non prese il via sotto i migliori auspici anzi, rischiò di non cominciare proprio. Accadde infatti che, nell’immediata vigilia dell’inizio dei giorni della festa, il questore, per motivi di sicurezza, impedì a cavalli e fantini di provare la Piazza, vietando, di fatto, le tradizionali prove di notte che, anche allora, ma con modalità ben diverse da quelle attuali, si svolgevano la mattina precedente la tratta.
Tale decisione scatenò la pronta reazione dei cavallai che, il 29 giugno, inscenarono una forte quanto inusuale forma di protesta, una sorta di sciopero, non presentando i loro soggetti all’Entrone, mettendo quindi a repentaglio per alcune ore il normale svolgimento delle operazioni paliesche, che poterono avviarsi regolarmente solo nella tarda mattinata, a seguito del dietro front del questore, con tanto di promessa di autorizzare nuovamente le prove notturne a partire dall’agosto successivo.
Tra i 17 cavalli segnati, nessuno aveva ancora vinto, e la più desiderata era decisamente la storna Gaudenzia riaccolta, a poco più di due anni di distanza, con grande esultanza nell’Onda. A differenza di quell'agosto 1952, quando la contrada di Malborghetto sfiorò il successo con Ciancone, la grigia del Giachetti fu affidata al giovane Vittorino, poiché il Gentili, dopo aver corso 7 delle sue ultime 9 carriere con il giubbetto ondaiolo, passò a sorpresa nella Torre, per montare la modesta Rosella.
Altre contrade ben accreditate per la vittoria erano l’Istrice con Saturnia e Mezzetto, la Lupa con Uganda e Ranco, il Montone con Ravi II e Terribile. Completavano il lotto la Civetta con Turi e Falchetto, l’Aquila con Botticella e Biondo, la Tartuca, che per le prime due prove fece esordire un giovanissimo Lazzero, per poi sostituirlo con Lampino ed, infine, Giraffa e Drago, rispettivamente con Pinocchio e Pola, affidati a due ragazzi che, seppur in modi diversi, scriveranno, di lì a poco, importanti pagine paliesche: Veleno e Rondone.
La carriera, la prima trasmessa in diretta dalla TV di stato, il cui segnale venne diffuso in eurovisione, non regalò molti spunti di cronaca, concludendosi in un monologo ondaiolo che nemmeno la posizione di rincorsa riuscì a limitare. Vittorino, infatti, si dimostrò un mago nelle partenze dalla rincorsa, entrando subito dietro la nona contrada e cogliendo tutti di sorpresa, tranne lo scaltro Ciancone, il più pronto a fiancare.
Purtroppo, per il fantino di Manziana, ad essere colto impreparato dalla mossa di Vittorino fu anche il mossiere che esitò ad abbassare il canape quel tanto che basta per far sbattere la Torre che così compromise la sua corsa. Anche l’Onda rischiò molto, trovandosi di fronte il canape ancora alto, che fu proprio Gaudenzia a portare via, trascinandolo in avanti per diversi metri.
Al primo San Martino la carriera era praticamente già finita: le cadute di Lupa e Tartuca, partite piuttosto bene, scavarono un solco incolmabile tra l’Onda e gli avversari. Solo Ivan, nel Montone, provò a farsi sotto, ma il buon Ravi II nulla ebbe da opporre di fronte allo strapotere di Gaudenzia che con questo successo aprì uno storico filotto di vittorie, conquistando anche il Palio di agosto, scossa nella Giraffa, e quello straordinario di settembre nel Leocorno guadagnandosi, a pieno diritto, il titolo di “regina del Palio”.