Manca Piero in una delle tratte più «povere» della storia con appena 13 soggetti ed i favori dei pronostici vanno tutti per Nicchio (con Salomè) e Lupa (con il fresco vincitore Brillante), mentre Tartuca (con quel Gioioso che aveva ben figurato a maggio) e Torre (che si ritrova il vecchio Folco) possono adattarsi a recitare il ruolo della sorpresa.
Mentre però la Lupa è dentro al «gioco del Palio» e si assicura subito le attenzioni dell'Arzilli, per il Nicchio la questione della monta si fa più complicata. Nella prima prova si presenta con il debuttante Fiorillo che, dopo un'infelice partenza, cade anche se Salomè andrà a vincere scossa.
Nella seconda prova il Nicchio cambia fantino e continua a vincere, ma i dirigenti non restano ancora soddisfatti. Il colpo di scena arriva, infatti, alla terza prova con il Gentili che lascia la Giraffa per andare a correre, per la prima volta, su Salomè. Sembra tutto finito, ma non è così: alla mossa della terza prova la Lupa se ne va dai canapi con assoluta autorevolezza, mentre il Nicchio resta bloccato.
Nuovo cambio di monta per Via dei Pispini e questa volta si cerca Ganascia che lascia, momentaneamente, la Selva, ma ancora una volta nel Nicchio non si è soddisfatti. Per la prova generale Ganascia torna nella Selva e il Gentili nel Nicchio, mentre la Giraffa consolida la monta con il Biondino. Si concretizzano con questo via-vai di monte, specialmente per quelle che riguardano il Nicchio, le speranze della Lupa di bissare il successo del 1945, emulando così ciò che aveva fatto un mese e mezzo prima la Civetta.
Ma per il Palio cambiano tutte le previsioni. Lupa e Nicchio sono altissime e di rincorsa c'è la Tartuca che, nella terza prova, aveva lasciato fermo il Gentili. Questa volta, però il «principe» della Piazza non si fa trovare impreparato. Il primo ad uscire dai canapi è proprio lui, poi lo seguono Lupa, Tartuca e Torre. Il Palio, praticamente, è già finito.
Con l'ormai abituale sicurezza il Gentili si trova a dover amministrare un vantaggio consistente ed a terminare il Palio vittorioso davanti a Tartuca e Lupa. Le cronache paliesche non si fermano qui, registrando due episodi di violenza con l'Oca che si «foga» al Drago, caduto durante il secondo giro a S. Martino, e con lo scontro notturno in Piazza del Mercato tra Onda e Torre.