Ricerca e testi di Alberto Fiorini per la Contrada Priora della Civetta
In occasione di questo Palio, per la prima volta, la cerimonia del pubblico sorteggio delle Contrade ebbe luogo domenica pomeriggio alle ore 18, nella Sala del Concistoro, e - data la circostanza - una folla mai veduta occupò l’intera piazza de Il Campo, ansiosa di conoscere quali bandiere sarebbero state esposte all'ultime trifore del Civico Palazzo insieme a quelle delle sette Contrade partecipanti di diritto al Palio del 16 agosto. Tra queste c'era la Civetta. Furono sorteggiate: Drago, Lupa e Bruco.
La mattina del 13 agosto 1937, dopo le prove di selezione, ebbe luogo la tratta. La sorte fu particolarmente favorevole con le Contrade della Civetta, dell'Oca e del Leocorno. Dei cavalli assegnati, avevano riportato vittorie in precedenti carriere: Ruello, Folco, e Aquilino.
Una cronaca completa del Palio lo storico Alberto Tailetti, che continuò in tal modo i diari del Griccioli.
Siena ha vissuto magnificamente la sua storica giornata. L'anima del popolo ha vibrato intensamente con tutto il suo entusiasmo per il "suo" Palio, che ha veduto la popolazione cittadina triplicarsi. Migliaia di forestieri e di comprovinciali sono giunti fino dal 15 e si sono trattenuti usufruendo delle facilitazioni ferroviarie. L'autoraduno nazionale, in occasione della Mostra dei Vini, ha portato centinaia di macchine e altri visitatori appassionati come gli aviatori giunti a Pian del Lago per il 1° Avioraduno Naz. "Città del Palio".
La città è tutta imbandierata nelle case arazzate e ai confini delle Contrade: al Civico Palazzo sventolano i 17 vessilli serici con una nota di grazia e di eleganza.
Un senso agonistico ancor più vivo caratterizza oggi la gara senese.
Nel pomeriggio le comparse si sono recate dopo la vestizione e la benedizione, all'Arcivescovado e al Palazzo del Governo, ammiratissime e acclamate per le vie stipate di folla.
Alle 18 circa il corteo suggestivo ha fatto ingresso nel Campo, gremitissimo come forse mai, al suono del Campanone: gli spettatori sono rimasti colpiti per l’ordine per l’ordine del corteo smagliante di colori e di suoni, per la imponenza delle comparse vestite dei costumi del più puro Rinascimento, per la bravura degli alfieri, insuperabili nelle sbandierate, ammiratissima quella finale collettiva.
Le Contrade hanno percorso la piazza inondata di luce e animata da forte vento ristoratore, come segue: 1° Leocorno (Fantino: Fernando Leoni d. Ganascia), 2a Selva (Pieraccini Dino d. Bubbolino), 3a Oca (Luschi Vieri d. Cittino), 4a Civetta (Fortunato Castiello d. Napoletano), 5° Istrice (Arzilli Primo d. Biondino), 6a Onda (Pietro De Angelis d. Romanino), 7a Tartuca (Maggi Romolo d. Sgonfio), 8° Drago (Gallorini Donato d. Donatino o L'Ardito), 9a Lupa (Torrini Tripoli d. Tripolino), 10° Bruco (Funghi Ferruccio d. Porcino).
Seguono le altre sette che non corrono, e cioè: 11. Torre, 12 Nicchio, 13 Giraffa, 14 Chiocciola, 15 Aquila, 16 Pantera, 17 Valdimontone.
Lo sfilamento è perfetto e magnifico: dopo le Corporazioni e le Magistrature, entra il Carroccio col palio dipinto da Aldo Marzi.
Recato il drappellone sul Palco dei Giudici, sono usciti i barberi partecipanti alla corsa, i cui fantini venivano muniti del nerbo. Tra la tensione dell'immensa moltitudine si è avuto la seguente chiamata al canape: Leocorno, Bruco, Civetta, Selva, Oca, Drago, Tartuca, Onda, Lupa e Istrice.
Avvenuta la partenza, regolarissima, dei dieci cavalli, in testa a cui trovavansi Leocorno, e poi Selva e Lupa, Istrice, Onda e Bruco, il mossiere ha dato segnale di mossa non valida. La decisione ha suscitato vive discussioni e fermento nella Piazza, avendo percorso molti cavalli, eccetto l'Oca, anche due giri.
Rientrati i cavalli nel cortile del Podestà e procedutosi a una seconda mossa fra il nervosismo generale, sono stati così chiamati i cavalli: Civetta, Selva, Onda, Leocorno, Drago, Bruco, Tartuca, Istrice, Oca e Lupa. Gran confusione alla mossa; la Lupa di rincorsa è ancora ferma quando l'Oca scatta velocissima e le altre sono ammucchiate al canape. Ma questa seconda mossa, irregolare, è ritenuta valida: l'Oca, scattata prima con netto vantaggio, è in testa. Al termine del 1° giro entra in giuoco la Civetta, che sorpassa l'Oca e si mantiene prima nonostante gli sforzi di Ganascia sul Leocorno con Ruello.
Al primo giro, a S. Martino, la Selva, che minacciava fortemente l'Oca pel primo posto, era caduta. Nel corso dei tre giri caddero pure Onda, Istrice e Tartuca. L'arrivo fu il seguente: Civetta, Leocorno, cavallo scosso della Selva, Bruco, Drago e Oca, quindi i cavalli dell'Onda e della Tartuca, scossi, e Lupa e Istrice.
Il drappellone fu salutato dal quasi unanime sventolio delle bandiere delle Contrade e recato in Duomo e quindi a S. Cristoforo: i Civettini festeggiarono con giubilo la meritata vittoria di "Folco" col fantino Fortunato Castiello detto "Napoletano" e col Capitano Cav. Antonio Casini [A. Tailetti, “Palii: 16 agosto 1931 (continuaz. Griccioli) –1937”, AC Aq. 13/R].
Libri sul Palio di Siena