I minacciosi nuvoloni che fino da ieri mattina sembrava dovessero sciupare la tradizionale festa del Palio, nel pomeriggio scomparvero quasi del tutto spinti lontano da un venticello assai fresco.
Le vie della città rigurgitavano di persone accorse da ogni parte per assistere allo spettacolo.
Muniti della inseparabile loro macchina fotografica numerosi forestieri seguivano a gruppi le comparse delle contrade, che verso le ore 16,30 si misero in moto per la città, rimanendo ammirati nel contemplare le ricche e svariate uniformi.
Dopo essersi riunite in Piazza del Duomo entro il cortile del Palazzo Prefettizio in attesa dei deliberati dei componenti la Deputazione della festa, le contrade si diressero all'imbocco di via del Casato.
Lo sfilamento solenne di questo provocò, come sempre, unanimi manifestazioni di sorpresa e di ammirazione.
Il Palio fu corso tardissimo, verso le 20.
Alla mossa, che fu splendida, i cavalli partirono in gruppo, mentre i fantini si distribuivano nerbate sonore gareggiando nel passarsi a vicenda.
Solamente il cavallo della Chiocciola non scappò bene, ma ebbe agio di avvantaggiarsi, sugli altri e di impegnare anche lui una lotta vigorosa.
A S.Martino si trovarono a voltare quasi nello stesso momento alla prima girata, l'Aquila, la Civetta, il Bruco, l'Istrice e la Giraffa.
Il fantino dell'Istrice, Angelo Meloni, che ieri mattina stessa era uscito dall'Ospedale per essersi prodotte nella sera precedente, nella prova generale, delle contusioni precipitando da cavallo alla discesa di S.Martino e non potendolo reggere più, cadde alla prima girata, fortunatamente senza prodursi più gravi lesioni.
Il Nicchio e la Torre intanto si avvicinavano al primo gruppo, mentre il pubblico, mosso da opposti desideri, attendeva ansioso l'esito della corsa, elevando grida altissime quando qualcuno dei fantini, a suon di nerbate, riusciva a farsi largo e a passare fra i primi.
Quando, dopo la voltata del Casato, alla seconda girata si raggiunsero contemporaneamente Giraffa, Aquila, e Civetta, vi fu tra i fantini uno scambio accanito di furiose nerbate.
Il cavallo dell'Istrice scosso seguitò a correre rimanendo primo fino a S.Martino.
Nessuno aveva stimato il cavallo della Giraffa di tanta forza, quanta ieri sera ne dimostrò, tanto più che nelle corse precedenti non aveva mai figurato essendo ammalato ad una gamba.
Alla terza girata, alla pianata in faccia al Municipio il fantino del Nicchio cadde da cavallo e la Giraffa, che per tutta l'ultima girata si era mantenuta prima dopo aver lottato incessantemente con la Civetta e la Torre, riportò la vittoria.
Il giovane fantino vincitore Arturo Bocci detto "Rancanino", di Monteroni, fu subito circondato dai carabinieri e dai "giraffini", che pazzi dalla gioia gridando e gesticolando si recarono sotto il Palco dei Giudici perchè fosse loro consegnato il Palio.
Il fantino della Civetta appena sceso da cavallo si buscò un pugno nel viso da un nicchiaiolo.
Le contrade amiche intanto spiegando le loro bandiere si frammischiavano alla comparsa della Giraffa, che seguita da una vera folla di gente si diresse nella Chiesa della Collegiata di Provenzano donde si recò alla chiesa della contrada.
Col desiderio di partecipare all'entusiasmo dei buoni popolani del rione sopraggiungevano incessantemente altri contradaioli mentre le campane suonavano a distesa, e nella chiesa gremita di visitatori, avevano luogo le funzioni solite di ringraziamento per la vittoria riportata.
I locali della Società della Giraffa, posti in via Baroncelli n.15, si aprirono per dare generosa ospitalità ai numerosi forestieri e ai molti visitatori ansiosi di congratularsi a viva voce col giovane fantino, che seppe guadagnarsi la vittoria dopo il secondo anno che azzarda la nostra pista.
Venne servito un lauto rinfresco a tutti gl'intervenuti, mentre fra il rullo assordante dei tamburi e le grida entusiastiche delle donne contradaiole il Palio veniva portato in giro per il rione.
Più tradi giunse la musica del contempo che il rione veniva abbellito con una improvvisata illuminazione.
Al cosidetto "fontino" di via delle Vergini fu posto un barile di vino prelibato, al quale potè attingere chi volle.
I contradaioli mescevano da bere a tutti gl'intervenuti, fra le grida e i canti delle donne che subito inventarono graziosizssimi stornelli d'attualità.
Fino alle due di stanotte nel rione della Giraffa festante la musica ha seguitato a suonare tra l'entusiastica baldoria dei Giraffini.
Festeggiatissimo da tutti il cavallo vincitore appartenente a certo Menotti Busisi di Monte S.Savino.
Oggi la comparsa della contrada, festosamente accolta per ogni dove, ha fatto il giro della città, portando in trionfo il Palio mentre dal fantino veniva distribuito un sonetto.
Questa sera nel rione della Giraffa interverrà una musica cittadina al completo.
Durante lo sfilamento del corto accaddero nella Piazza del Campo diversi spiacevoli incidenti.
Un contadino, affetto da febbri malariche, che si trovava nel mezzo di Piazza, si sentì, male e dovette essere condotto dalla squadra di servizio della Pubblica Assistenza colla barella entro i materassi, dove gli vennero apprestate le cure del caso.
Un alfiere della Torre nel riprendere la bandiera che aveva gettata in alto si feriva lievemente alla faccia.
Un ragazzo, certo Duilio Papi, di anni 13, abitante in via Salicotto n.92, riceveva una lanciata al labbro superiore da un paggio della Contrada dell'Oca. I militi della P.A. lo trasportarono all'Ospedale dove venne giudicato guaribile in 8 giorni. Il paggio feritore venne arrestato e poco dopo rilasciato in libertà.