Cosa Accadde 100 anni fa: 2 luglio 1890
-Lieta circostanza-
-nella quale l’astuto cavalcante-
-Francesco Ceppatelli-
-di Volterra detto Tabarre-
-riportava alla Contrada del Drago-
-la ventesima vittoria-
-i componenti la medesima-
-in segno di esultanza offrivano-
-il seguente sonetto-
-”Spiegò bandiera allor ch’ebbe vittoria-
-l'favoloso animal nomato Drago”
Con questo prologo si apriva il sonetto che i Dragaioli dedicarono al loro fantino Tabarre, che aveva riportato, o meglio mantenuto, la vittoria in Camporegio con il Palio di luglio del 1890, ed al quale altri ringraziamenti ed onori avrebbero tributato dopo il Palio d’agosto dello stesso anno.
Proseguiamo, ad un secolo esatto di distanza, la rievocazione dell’unico ’’cappotto con la fodera” realizzato nella storia del Palio. Già abbiamo rinverdito vincendo con un cavallo scosso il centenario del Palio degli scossi del 1889, ora ripercorreremo la seconda puntata di questa terna, parlando del Palio del 2 luglio 1890, mentre nel prossimo “Malavolti” sarà la volta del Palio dell’agosto 1890, sempre che nel corso di quest'anno non si debbano festeggiare “altre cose” sulle quali, per scaramanzia, preferiamo non azzardare anticipazioni.
I PRELIMINARI: L'estrazione a sorte ebbe luogo il 7 giugno, e correvano di diritto Giraffa, Selva, Pantera, Istrice, Onda, Nicchio e Drago. Furono poi estratte a sorte Chiocciola, Bruco e Torre, rispettivamente dal Drago, dalla Giraffa e dal Bruco.
LA TRATTA: La tratta ebbe luogo la mattina del 29 giugno, furono “dati in nota” 17 cavalli, ed i 10 prescelti furono così assegnati:
Ord. Est. - Num. cav. - Manto cavallo - Padrone Cavallo - Contrada
1-2-Morello, marca M.F.-Cugi Italo-Vinci Dante-Drago
2-6-Morella mal tinta- Galardini Giovanni-Istrice
3-3- Baio bruciato-Barducci Angelo - Onda
4-4-Baia fiore in fronte -Sarrocchi Tito-Bruco
5-5-Morella zaina- Vanni Leopoldo- Torre
6-10- Baia stella in fronte -Sampieri Genesio - Giraffa
7-1-Farfallina, Baia - Boscagli Galgano-Chiocciola
8-9-Carbonello, Morello - Vinci Dante - Nicchio
9-8-Saura - Sprugnoli Santi - Pantera
10-7- Sedan, Sauro stella in fronte - Merlotti Savino - Selva
I migliori cavalli l’ebbero il Drago, la Chiocciola ed il Nicchio. Quello del Drago era il famoso cavallo già dei fratelli Bruni di Vescovado, era vecchio ma sempre bravo. Venivano quindi i cavalli della Selva, della Pantera e del Bruco, mentre erano considerati cattivi quelli di Giraffa, Onda, Istrice e Torre.
LE PROVE: La prima prova fu vinta dalla Chiocciola, “alla distanza di circa un quinto di girata” da Selva, Pantera e Nicchio che arrivò secondo. La seconda e la terza prova non furono disputate a causa della pioggia, nella quarta prova prevalse il Drago, la Chiocciola vinse la Prova Generale. Il Bruco vinse la provaccia.
LA CARRIERA: Il Palio fu corso di Mercoledi, e nel libro “Il Palio di Siena”, Cronaca 1650-1925, di A. Comucci si legge che “I Carabinieri a cavallo non effettuarono lo sgombero della pista che per il Palio; per le prove fu provveduto da agenti di pubblica sicurezza e comunali e da Carabinieri a piedi. La truppa rimase, come da qualche anno, indietro e non fece il consueto servizio."
Il Mossiere era il Sig. Giuseppe Veltroni, e le Contrade corsero con questi fantini:
Giraffa - Betti Ulisse detto Bozzetto
Selva - Salmoria Antonio detto Leggerino
Pantera - Terzuoli Vincenzo detto Tagatta
Istrice - Tamberi Massimo detto Massimino (o Cotoletta)
Onda - Franci Lorenzo detto Pirrino
Nicchio - Giovannelli Ansano detto Ansanello
Drago - Ceppatelli Francesco detto Tabarre
Chiocciola - Tavanti Dante detto Il Citto
Bruco - Gianni Leonida detto Leone
Torre - Sampieri Genesio detto Moro
Una prima cronaca della carriera ci narra che dal canape partirono prime Nicchio, Pantera, Selva e Drago, poi le altre, eccetto Torre e Giraffa, i cui fantini, secondo alcuni, “chiapparono” quello della Chiocciola, mentre secondo altri presero “solo” le briglie del cavallo. Taluni, e questa sembrerebbe la versione definitiva, sostennero che solo quello della Giraffa “chiappò” il fantino della Chiocciola, mentre quello della Torre avrebbe posto di traverso il cavallo davanti alla Chiocciola impedendole di partire.
Nonostante queste manovre di disturbo la Chiocciola, prima di girare a S. Martino, era già in quarta posizione, dove però rimase per tutta la corsa, essendo tenuta indietro a nerbate dalla Selva. Il Drago, poco dopo la partenza, aveva passato Selva, Pantera e Nicchio, girando così per primo a S. Martino, e tale si mantenne per tutta la corsa.
Al terzo giro a S. Martino il fantino del Nicchio, per l’urto nel colonnino, poco mancò che cadesse da cavallo, e questo influì molto, facendogli perdere il terreno che con tanta destrezza aveva saputo guadagnare, quasi da ritenere dovesse passare il Drago. L’ordine d'arrivo, una volta tanto completo, vide nell’ordine arrivare, dopo il Drago, Nicchio, Selva, Chiocciola, Bruco, Pantera, Onda, Istrice, Torre e Giraffa.
Alla Chiocciola, secondo il nostro cronista, fu impedita la partenza perchè, oltre a non aver combinato alcun partito con le altre Contrade, dal suo fantino non furono concordate con gli altri “alcune regalie o bevarecce” nel caso fosse riuscito vincitore. Leggermente diversa la cronaca che si trova nel volume curato da A. Zazzeroni ”Le Carriere nel Campo e le Feste Senesi dal 1650 al 1914”. Qui si legge di una bella carriera e di una bella mossa, dalla quale fu l’Istrice il primo a scappare, venendo però passato, poco prima S. Martino, dal Nicchio che venne a sua volta superato dal Drago. La Giraffa scese al primo S. Martino in quanto il cavallo si era azzoppato durante una prova; anche i cavalli di Nicchio e Selva non erano in buone condizioni, ma erano due tra migliori e corsero tutto il Palio. Anche questa cronaca riporta l’impaccio portato in partenza da Giraffa e Torre alla Chiocciola, e di come quest’ultima fosse rimasta al quarto posto per tutta la corsa dietro alla Selva che difendeva con il nerbo la sua terza posizione. Molta gara e molte nerbate anche tra Torre, Onda e Istrice, il quale, pur avendo un brutto cavallo, molto figurò.
Il Capitano Vittorioso era Federigo Raffa Spannocchi, anche se il Cecchini, erroneamente, riporta Giulio Grisaldi del Taja, Priore era Patrizio Chiusarelli. Deputati allo spettacolo furono il Marchese Niccolò Bichi Ruspoli Forteguerri e l'Avvocato Augusto Fabbrini; Giudici della vincita il Nobile Signor Giuseppe Perini Brancadori, l'Avvocato Camillo Brandi e Sigismondo Brogi.
La Contrada della Chiocciola presentò una istanza al Sindaco controi fantini della Giraffa, della Torre e della Selva, per l’ostacolo portato alla partenza, ma l’istanza fu respinta.
I Dragaioli festeggiarono dovutamente la Vittoria, e dedicarono a Tabarre questo sonetto:
"Sprezzò avarizia, che una mucchia d’oro
Con destra mano se la serra al petto;
Non di Francesco che onestà, decoro
Ben dimostrò per la Contrada affetto;
Di nerbo armato ei fu senza disdoro,
Gli altri ammirò qual fosse lor prefetto,
E cinto il crin di verdeggiante alloro,
Fu vincitor, non vinto, e non protetto.
Se uom per uom nel gran circo sfidai,
Se ostacol non mi fean competitori.
L’amor per la Contrada i’ dimostrai;
Disse e repente sostenea suoi detti,
Non son quell’io per ambizion d’onori,
che con oro cambiar si ponno affetti."
Dopodichè andarono in tutta tranquillità ad assistere, il 24 luglio, all’estrazione delle Contrade per il Palio d'agosto. Il Drago non correva d’obbligo, e loro avranno sicuramente pensato che “.. se per caso s’uscisse a sorte, si potrebbe anche ...“. E anche se quello che accadde già ve lo figurate, noi ne parleremo la prossima volta.