PalioPedia

Antico gioco organizzato nel Campo consistente nel liberare animali selvatici e, naturalmente, tori e quindi cacciarli. Per la prima volta in questo gioco il popolo senese compare "in piazza" suddiviso in Contrade.

Il rullo del tamburo di Piazza che accompagna il gioco delle bandiere.

Membro del Seggio incaricato della custodia del denaro contante e degli altri titoli di credito appartenenti alla Contrada, così chiamato perché anticamente aveva accesso alla "camera" del Tesoro. Lavora in stretto contatto con il bilanciere.

1. Designazione toponomastica della Contrada dell'Istrice (Porta Camollia, via Camollia).
2. "terzo di C." Una delle tre antiche suddivisioni territoriali di Siena.

Termine vezzeggiativo per indicare la campana dell'oratorio, la quale, dopo la vittoria del Palio sarà fatta suonare incessantemente. Una versione piccola in ceramica dipinta con i colori di ciascuna Contrada viene tradizionalmente regalata ai bambini, in occasione della festa di Santa Lucia, che si svolge ogni anno il 13 dicembre nell'omonima chiesa e nel Piano dei Mantellini lungo il quale vengono allestite bancarelle.

Vedi "Sunto"

Si intende Piazza del Campo o più semplicemente "Piazza", la piazza principale di Siena dove si corre il Palio.

1. Designazione toponomastica della Contrada del Drago.
2. La società di Contrada del Drago.

È la corda tesa per far partire i cavalli. I canapi sono due, uno anteriore e l'altro posteriore. Il canape anteriore è fatto solamente di canapa, lungo 14 metri, pesa 15 chilogrammi, ha un diametro di 4 centimetri e ha un'altezza da terra di 80 centimetri, non ha particolari trattamenti né viene bagnato. Il canape posteriore è lungo 12 metri e spesso 3 centimetri, sempre alto 80 centimetri da terra. I due canapi sono distanti quattro metri nel punto più vicino alla Piazza e 6,29 metri nel punto più lontano. La divaricazione è dovuta al fatto che i due canapi sono entrambi perpendicolari ai punti dello steccato da cui rispettivamente partono, che non sono sulla stessa retta immaginaria.

Vedi "Canape"

Staccionata in legno che circonda la parte interna della pista. Delimita lo spazio riservato agli spettatori.

Segretario della Contrada e membro del Seggio. Verbalizza le riunioni di Sedia, Consiglio e Assemblea. Sovrintende al sistema di comunicazioni e convocazioni della Contrada.

Vaso da notte.

Le "Masse" erano le suddivisioni di territorio esterno alla città. Ogni Capitano delle Masse aveva insegna propria.

Carica elettiva di varia durata (da uno a tre anni) nelle diverse Contrade. Assume il comando della Contrada durante i giorni del Palio. In questo periodo ha poteri praticamente dittatoriali nel fare partiti e patti con le altre Contrade e nell'intraprendere le azioni necessarie per assicurare la vittoria.

Il Capitano è assistito da persone di sua fiducia detti "mangini" o anche "tenenti".

Al tempo della Repubblica Senese era il capo supremo dell'esercito, presiedeva il "Supremo ed eccelso Magistrato del Concistoro" che a Siena ebbe vita per circa sei secoli e aveva alle sue dipendenze i centurioni delle città e delle Masse. Il suo simbolo è un leone bianco rampante in campo rosso con corona reale e unghie d'oro, presente anche sulla Torre del Mangia. Nella passeggiata storica sfila sul soprallasso ed è preceduto da un vessillifero e tre paggi, uno con spada nel fodero, uno con elmo (quello autentico del Cinquecento) e uno con targa. Porta con sé sul cavallo il bastone di comando.

Vittoria del Palio di Provenzano e dell'Assunta nello stesso anno.

La corsa dei cavalli per la disputa del Palio.

Vedi "Carroccio".

Vedi "Carroccio".

Carro all'uso antico che chiude il corteo storico. Riproduzione di un carro da guerra trainato da buoi recante le insegne della Balzana e il drappellone che sarà assegnato alla Contrada vincitrice. Nella tradizione popolare dovrebbe rappresentare il carroccio fiorentino catturato a Montaperti nel 1260.

Figura della sbandierata, consiste nell'arrotolare la bandiera intorno all'asta prima dell'alzata.

1. Una delle undici strade che conducono al Campo.
2. La curva del Casato, in salita, è uno dei due punti cruciali della Carriera.
3. Designazione toponomastica della Contrada dell'Aquila.

Il punto dove via del Casato di Sotto si affaccia in Piazza del Campo. Da qui entra in Piazza il corteo storico.

Designazione toponomastica della Contrada della Civetta (Castellare degli Ugurgieri).

La società di Contrada del Valdimontone.

La società di Contrada della Tartuca.

Designazione toponomastica della Contrada della Tartuca.

La società di Contrada del Leocorno.

Gazza, uccello della famiglia corvidi, di media statura, che abita le località alberate, ma vive bene anche in cattività, si ciba di grani, insetti e uova di uccelli; non ha canto, ma un caratteristico cicaleccio aspro e sgradevole; ha inoltre l’istinto di rubare e nascondere gli oggetti luccicanti (ed è per questo denominata popolarmente gazza ladra, anche per influsso dell’opera semiseria di G. Rossini, La gazza ladra, del 1817)

La società di Contrada della Civetta.

Convivio propiziatorio imbandito per le strade e le piazze dei rioni la sera che precede il Palio.

Falso dispregiativo. Termine popolare per indicare affettuosamente il Drappellone.

Cena in Contrada nei giorni del Palio o della vittoria.

È la sanzione minore che si può comminare a una Contrada. Resta attiva per i cinque Palii successivi a quando è stata inflitta. La quarta censura fa scattare automaticamente la deplorazione.

Grande candela istoriata, offerta dal Comune alla Madonna per la festa dell'Assunta in forma solenne.

Antico strumento musicale a fiato. Tradizionalmente accompagna gli avvenimenti civici di maggior rilievo. Oggi in particolare sottolinea i momenti salienti della Festa.

L'attuale via Rinaldini che da Piazza del Campo immette in Banchi di Sotto. E' il tratto di strada principale che viene percorso per entrare e uscire da Piazza col cavallo o comunque dalle comparse delle Contrade.

In questa via viene eretto, per il Palio, un palco a uso esclusivo dei Priori delle Contrade.

La Contrada della Chiocciola è una delle diciassette Contrade di Siena.

Spiega bandiera rossa e gialla con liste azzurre. Lo stemma è una chiocciola. Appartiene al Terzo di Città. I suoi contradaioli sono i chiocciolini. La rivale è la Contrada della Tartuca.

Contradaiolo della Chiocciola.

Come una focaccia o una pizza bianca ma più buono. Ottimo se ripieno con la salsiccia o il prosciutto cotto.

Una delle tre antiche suddivisioni territoriali di Siena.

Diminutivo di "citto" che in vernacolo significa "ragazzo", il diminutivo "cittino" significa "bambino" e viene utilizzato anche come soprannome per il Drappellone appena vinto.

In vernacolo significa "ragazzo". Il diminutivo "cittino" significa "bambino" e viene utilizzato anche come soprannome per il Drappellone appena vinto.

Biberon o tettarella di gomma succhiato dai contradaioli festanti, dopo la vittoria, nelle sfilate trionfali per la città.

La Contrada Priora della Civetta è una delle diciassette Contrade di Siena.

Spiega bandiera rossa e nera con liste bianche. Lo stemma è una civetta. Appartiene al Terzo di San Martino. La rivale è la Contrada del Leocorno. I suoi contradaioli sono i civettini.

1. Contradaiolo della Civetta.
2. Il periodico della Contrada Priora della Civetta.

Piccola colonna ottagonale in travertino che delimita la parte interna del Campo. Durante i giorni del Palio tra i 71 colonnini vengono sistemati degli steccati per proteggere gli spettatori. Costituendo un ottimo punto di vista per assistere al Palio i colonnini vengono occupati dai giovani contradaioli con largo anticipo (anche di alcuni giorni) rispetto alla corsa.

Uno dei quattro figuranti del Corteo Storico facente parte del primo gruppo. Sfila a spada sguainata. Anticamente tra gli altri compiti avevano quello di vigilare sul regolare procedere dell'esercito.

Antiche circoscrizioni che si riunivano attorno alle parrocchie a fini di difesa della città. Le Compagnie militari si possono definire come le antenate delle Contrade.

Gruppo di figuranti in costume che rappresentano la Contrada durante il corteo storico. È composta da due alfieri, un tamburino, un duce con due paggi porta armi ai lati, un paggio maggiore con due paggi porta insegne, il barbaresco con il cavallo da corsa, il fantino che monta il cavallo da parata (soprallasso), condotto dal palafreniere

Il municipio di Siena, il potere centrale che governa lo svolgimento del Palio.

Designazione toponomastica della Contrada del Bruco.

Coniglio. Termine utilizzato soprattutto nella campagna senese.

In alcune Contrade addetto alla manutenzione del patrimonio della Contrada.

Verifica la rispondenza dell'attività della Contrada ai suoi Statuti o Capitoli. (Bruco)

Verifica la rispondenza dell'attività della Contrada ai suoi Statuti. (Drago)

Nominati dal Governatore stesso gli forniscono pareri consultivi. Fanno parte del Consiglio Generale. (Oca)

Eletti dall'Assemblea in numero di sette, fanno parte del Seggio. (Nicchio)

Ex Rettori, ex Capitani ed altri notabili nominati dal Rettore della Nobil Contrada del Bruco che forniscono pareri non vincolanti.

Coloro che sono eletti a far parte integrante del Seggio.

Vedi "Consiglieri di Sedia".

Organo con funzioni di parlamento contradaiolo eletto periodicamente da tutti i contradaioli o dai prolettori. Ha funzioni consultive ed esecutive.

Gruppo di consiglieri eletti biennalmente, con il compito di coadiuvare il Seggio e controllare l'osservanza degli Statuti. (Civetta)

Vedi "Consiglio".

Vedi "Consiglio".

Vedi "Consiglio".

Vedi "Consiglio".

Organo che raccoglie i Maggiorenti e i Consultori di Sedia. (Istrice)

Ognuno dei 17 rioni in cui è divisa la città di Siena. La Contrada è come un piccolo stato che possiede un territorio e veri e propri organi di autogoverno.

Appartenente alla Contrada per nascita o per scelta.

Si tratta di sei Contrade: il Gallo, il Leone, l'Orso, la Vipera, la Spadaforte e la Quercia, non più esistenti. Il loro territorio è stato incorporato da alcune delle Contrade attuali. La loro memoria è documentata dalla presenza di figuranti recanti le loro antiche insegne nel corteo storico.

Accordo illecito fra un gruppo di persone tramato a danni di altri.

Sacerdote che custodisce l'Oratorio della Contrada e vi officia le cerimonie religiose per la Contrada, tra le quali la benedizione del cavallo, o i singoli contradaioli. È nominato dalla Contrada, con ratifica dell'autorità religiosa.

È la sfilata intorno al Campo delle diciassette comparse delle Contrade, più i rappresentanti dei gruppi sociali, politici e militari che appartenevano o dovevano fedeltà all'antica Repubblica di Siena. Questo "corteggio" in costume, con oltre 500 figuranti precede la corsa.

Cortile del Palazzo Pubblico dove i dieci cavalli e i relativi fantini aspettano la partenza delle prove e del Palio.

Qualità di susine di forma oblunga.

Persona piccola e mingherlina, bambino gracile.

La Costarella dei barbieri, breve e ripida salita che dal Campo porta in via di Città. Di fronte a questa via viene data la mossa per il Palio.

La via è sormontata, per il Palio, da un apposito palco formato da due piani detto dei Giudici o dei Capitani dove prendono posto i 10 Capitani delle Contrade partecipanti e i giudici della vincita nonché le massime autorità cittadine al piano più alto e i fiduciari dei Capitani al piano inferiore.

Carne attaccata alle costole del suino cotta alla griglia. Anche costeréccio, costolarìccio, costolìccio, costolette, rosticciana.

Attributo ironico e simbolico della Contrada "nonna" quella, cioè, che non vince il Palio dal maggior numero di anni. Coniato dagli ocaioli in occasione del Palio di Provenzano del 1934 per sbeffeggiare la Torre che con la vittoria della Civetta si ritrovò a essere la Contrada che non vinceva da più tempo.

1. "buco": Di persona eccezionalmente fortunata si dice che "ha un culo così grande che gli ci covano ' rondoni".
2. "ésse' culo e camicia": essere inseparabili, amici intimi.
3. "a culo 'gnudo": nudo.
4. "avé' 'l culo (s)torto" oppure " 'un èssessi visto 'l culo": essere d'umore nero.
5. "lèvati di culo!": levati di torno!
6. "fà' la frusta pel su' culo": darsi la zappa sui piedi, far qualcosa che si ritorcerà a proprio danno.
7. "(ri)mette' 'l culo": immischiarsi, metter bocca, e anche andare o tornare in un posto. "Qui lui 'un ci (ri)mette 'l culo, te lo dico io!"

Persona fredda, poco espansiva, priva d'entusiasmi. Anche diaccione, favadiaccia, lesso o piedidiacci.