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Castelnuovo Berardenga

Terre e castelli

Il territorio del comune di Castelnuovo Berardenga si estende per 177,03 kmq, fra la pianura e le colline dell'alta valle del fiume Ombrone. Il nucleo originario della comunità risale al XIV secolo, ma l'assetto definitivo le fu dato nel 1777 con la riforma leopoldina.

La contrada della Berardenga prende nome dal nobile, di stirpe franca, Berardo, vissuto nella seconda metà del X secolo e discendente da un Guinigi che era stato conte di Siena. Con la disgregazione dell'ordinamento carolingio e la conseguente perdita del titolo nobiliare, la famiglia della Berardenga riuscì, tra il X secolo e l'inizio del XIII, a imporre la propria signoria su una vasta zona del contado orientale di Siena, denominata per la prima volta Terra Berardinga nel 1050. Ma fin dalla metà del secolo XII Siena iniziò ad esercitare un controllo sempre più stretto sul territorio, che già all'inizio del Duecento veniva inserito nell'amministrazione comitatina, divenendo quindi sede di vicariato nei primi anni del Trecento. Solo nel 1366 il governo senese prese la decisione di costruire al centro di questo importante territorio di confine un nuovo castello: nacque così Castelnuovo, destinato a essere il capoluogo e il fulcro economico della Berardenga. Erano state da poco ultimate le fortificazioni e il castello cominciava a svolgere la propria funzione quando dovette subire l'assalto dell'esercito fiorentino capeggiato da Giovanni Acuto (1382); altri tentativi furono fatti da Firenze per togliere Castelnuovo a Siena tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, ma solo nel 1554 l'intento fu raggiunto con l'annessione di tutto lo Stato senese al ducato mediceo. Nel comune di Castelnuovo si trova Montaperti, teatro della battaglia del 4 settembre 1260 che vide la vittoria di Siena ghibellina sulle truppe dei fiorentini e dei loro alleati guelfi.

Le principali risorse del territorio in epoca passata erano di tipo agricolo: le zone più alte erano ricoperte di querce e le colline ospitavano coltivazioni di olivi, viti, gelsi e alberi da frutto; nel piano primeggiavano i cereali e nelle zone più umide si coltivava la canapa. Prospero era l'allevamento di ovini nelle crete e di suini nella parte boscosa del territorio. La produzione di canapa e la coltura dei bachi da seta fornivano lavoro a tre gualchiere e a tre tintorie e a diverse filande; inoltre si tessevano pannilani provenienti dalla Val di Chiana, si fabbricavano bullette e terraglie. All'inizio del Novecento l'attività industriale annoverava un'importante fornace di laterizi. Attualmente agricoltura e allevamento rappresentano ancora le risorse principali; nel territorio si producono vino, olio e cereali e si allevano suini e bovini. L'industria conserva il carattere artigianale e si è sviluppata nel settore della lavorazione del ferro per la produzione di infissi. Molta manodopera gravita su Siena e Poggibonsi. Da qualche anno Castelnuovo è divenuto il comune toscano con il più alto numero di aziende agrituristiche.

La popolazione totale del territorio comunale raggiunge, nel 1991, le 6.316 unità con una densità di 36 abitanti per kmq. Durante l'ottocento, il numero totale degli abitanti era salito da 7.403 nel 1830 a 7.871 nel 1881 fino a 10.105 nel 1936; nel 1951 Castelnuovo contava 9.937, abitanti che nel 1961 erano già scesi a 7.835 e nel 1971 a 5.110; dal 1981 è iniziata una lieve ripresa (5.376 abitanti) che continua tuttora.

STEMMA: D'azzurro al castello che racchiude quattro alberi, fondato sulla campagna, il tutto al naturale.

I senesi, nella seconda metà del XIV secolo, costituiscono al centro della terra «berardinga» un castello ben fortificato. Lo stemma ne riproduce la primitiva struttura, elevata a simbolo del valore civile, politico e militare del potente borgo murato, fulcro economico di queste terre in virtù dell'organizzazione amministrativa del contado e della forza delle armi.

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