IL PALIO.SIENA .IT

Biccherne

L'uso di rilegare i libri pubblici fra tavolette di legno è assai antico in Siena, specialmente per quelli che avevano maggiore importanza, come gli Statuti, i Caleffi e i libri della Biccherna, della Gabe1la, dell'Ospedale ecc. Non essendovi poi in origine un sistema di archiviazione simile al nostro, si usava distinguere i libri mediante segni particolari a inchiostro o colore sulle copertine stesse, e così si ebbero i libri delle Chiavi, del Pastorale, del Leone, delle Balestre ecc., mentre per altri si usavano semplicemente le lettere dell'alfabeto.

Questo uso di distinguere con disegni le copertine dei libri suggerì a frate Ugo, che fu Camarlingo della Biccherna nel 1258, l'idea di farsi dipingere sulla copertina del registro della sua gestione, e siccome l'idea piacque, in quanto solleticava anche l'ambizione personale, così anche i camarlinghi successivi seguirono l'esempio di frate Ugo e si fecero anch'essi rappresentare seduti al banco d'ufficio e nell'esercizio delle loro funzioni. E quando ai camarlinghi ecclesiastici succedettero quelli laici, l'uso ormai consolidato si mantenne.

Ma già precedentemente anche i Provveditori avevano voluto ricordare sulle copertine dei libri il loro periodo di ufficio mediante la inserzione dei loro stemmi nella copertina medesima, e anche questo uso si perpetuò. Con l'andare del tempo poi, abbandonatasi la monotona ripetizione della scena del camarlingo e del suo notaio al banco di ufficio, si dipinsero sulle copertine scene allegoriche o che rappresentavano qualche avvenimento verificatosi nel semestre a cui apparteneva il registro; e a dipingere queste scene furono chiamati i maggiori pittori senesi.

Naturalmente anche il costo di queste pitture salì in proporzione alla fama del pittore, tanto che nel 1412 il Concistoro decretava che per tale scopo non si potesse spendere più di un fiorino d'oro: ciò che rappresentava sempre una bella somma.

Crescendo il pregio artistico delle copertine, si notò come l'uso frequente che si faceva dei registri costituiva un danneggiamento continuo delle medesime e allora, dato che tali pitture avevano assunto il carattere di un monumento storico, si fecero dipingere le stesse scene su tavolette della dimensione del registro a cui avrebbero dovuto appartenere; ma invece di usarle come copertina, si attaccarono alle pareti dell'ufficio, come perpetuo ricordo.

Naturalmente essendo ormai, le tavolette svincolate dal registro, accadde che col tempo crebbero le loro dimensioni, fino a che divennero grandi quadri, non più su tavola, ma su tela, che però conservavano le caratteristiche delle antiche tavolette, sia per le iscrizioni, che per gli stemmi che vi eran dipinti. E nel Seicento, invece di far dipingere un quadro, i Provveditori fecero talora decorare coi loro stemmi e con piccole pitture le pareti della sala del palazzo comunale, nella quale si adunavano.

Filtri:

Tavole:
Autore:
Luogo:
{{ biccherna.Titolo }}
{{biccherna.TipoDesc}}

Anno: {{ biccherna.Anno }}
Autore: {{biccherna.Autore}} {{ biccherna.Autore }}
{{ biccherna.Luogo }}

  • Good&Cool
  • Consorzio per la Tutela del Palio di Siena Gli stemmi, i colori delle Contrade e le immagini del Palio sono stati utilizzati con l'approvazione del Consorzio per la Tutela del Palio di Siena e si intendono a puro scopo illustrativo. Ogni altro uso o riproduzione sono vietati salvo espressa autorizzazione del Consorzio
Per migliorare la tua navigazione su questo sito, utilizziamo cookies e altre tecnologie che ci permettono di riconoscerti. Utilizzando questo sito, acconsenti agli utilizzi di cookies e delle altre tecnologie descritti nella nostra informativa sui cookies.
OK