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BARTOLOMEO NERONI DETTO IL «RICCIO»

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Tratto da "Senesi da ricordare" di Marco Falorni.

Pittore, miniatore, scultore, architetto.

N. Siena, 1500 circa - m. Siena, 1571-73

Artista di genio eccezionalmente poliedrico, di cui ci resta una produzione vastissima, pur tenendo conto che gran parte di essa è andata perduta. Fu notissimo al suo tempo, per una multiforme attività di architetto, ingegnere militare, scultore, persino scenografo, nonché pittore esperto in tutte le tecniche, dalla miniatura all'affresco.

Come pittore fu il migliore allievo del Sodoma, di cui divenne genero (sposando la figlia Faustina nel 1543) ed erede, e si ispirò in un secondo momento anche a Domenico Beccafumi. In Siena il Riccio eseguì molti edifici, come per esempio il Palazzo Francesconi (1520), e realizzò tutta una serie di opere, soprattutto pittoriche, in varie Chiese (Osservanza, S. Pietro alla Magione, ecc.) e palazzi (Palazzo Sergardi, Palazzo Pollini, ecc.); suoi dipinti su tela e su tavola, si conservano anche nella Pinacoteca Nazionale e nella Collezione Chigi-Saracini.

Lavorò moltissimo anche nel territorio senese (Asciano, Ancaiano, Sovicille, Chiusure, Sinalunga, Monterotondo Marittimo), e altrove, come a Lucca, e a Genova, dove nel 1532 firmò quattro preziosi corali miniati, conservati oggi nella Biblioteca Comunale della città.

Nel 1537 realizzò in Siena la casa di Alessandro Guglielmi. Nel 1540 eseguì una serie di affreschi nell'Abbazia di Monteoliveto Maggiore. Nel 1541 disegnò in Siena il Monastero delle Derelitte, oggi Palazzo Sergardi, nella Piazza del Carmine. Nella Chiesa del Carmine è custodita anche una bella «Natività».

Il suo capo-lavoro pittorico è considerato l'«Incoronazione della Vergine» nella Pinacoteca Nazionale. Nel'Pultimo periodo, pur non dimenticandosi dei modi del Sodoma, nella sua pittura l'artista si presenta sulla via del manierismo, con evidenti influssi dell'ambiente pittorico fiorentino. Ciò è particolarmente chiaro nella grande pala d'altare con la «Madonna della Misericordia» nella Chiesa di Fontegiusta a Siena. Altra opera dell'ultimo periodo è la tavola del «Cristo Risorto» nella Collezione Chigi-Saracini.

Come architetto, il Riccio, naturalmente, si ispirò soprattutto a Baldassarre Peruzzi. Opera sua notevole è la.trasformazione in teatro (l'attuale Teatro Comunale dei Rinnuovati) della ex Sala del Consiglio della Repubblica nel Palazzo Pubblico di Siena, realizzata nel 1560. Il teatro era provvisto di un bellissimo proscenio, finito poi in cenere durante un incendio successivo.

Nella Cattedrale di Siena il Riccio eseguì vari lavori, ma soprattutto realizzò, nel 1570, la bella scala di accesso al pulpito di Nicola Pisano.

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