E' Lupa. Il sogno è diventato realtà
Piazza del Campo si è riempita nuovamente di bandiere, sono quelle della Lupa che ha conquistato il suo 35° Palio. E’ stato Jonatan Bartoletti, detto Scompiglio, su Preziosa Penelope (8 anni, baio), a conquistare il suo terzo successo.
Un’accoppiata vincente che ha portato la Lupa, dopo ben 27 anni, a vincere questa corsa incredibile. Combattuta fino all’ultimo metro. Tutti i lupaioli sono corsi a ringraziare la Madonna di Provenzano alla quale è dedicato il Palio del 2 luglio dipinto, quest’anno, da Tommaso Andreini.
Tre giri da cardiopalma. I barberi si sono lanciati sull’anello di tufo spezzando la torrida canicola che aveva imprigionato questa bellissima piazza a forma di conchiglia.
Dopo l’allineamento fra i canapi di Oca, Drago, Lupa, Istrice, Chiocciola, Aquila, Tartuca, Nicchio, Giraffa e il Bruco di rincorsa, a sfrecciare in testa è stato il Nicchio, inseguito da Drago, Tartuca e Lupa che, dopo poco, si posiziona al terzo posto.
L’ordine resterà così fino al terzo giro di S. Martino, quando, oramai, sembrava il Nicchio a vincere, ma Scompiglio con estrema abilità è riuscito a girare interno all’ultima curva del Casato. A nulla è valso lo sforzo del Nicchio, Drago e Oca. Jonatan Bartoletti ha tagliato il bandierino facendo arrivare prima la Contrada che da più anni era in attesa di questa vittoria. Era la “nonna”, ora la “cuffia” passa all’Aquila.
Quel drappo carico di metafisicità, dedicato al Giubileo straordinario consacrato alla Misericordia, dove Andreini è riuscito a riportare una complessa e intensa interiorità, adesso è della Lupa, lo custodirà con amore insieme al ricordo indelebile di questa corsa. E dopo che la storia, avvolta dentro un rullio di tamburi e giochi di bandiera, è sfilata riempiendo gli occhi e il cuore di migliaia di persone tutti siamo tornati al presente.
Ma è davvero così? In questa città è difficile vivere solo l’oggi senza farsi catturare da un vortice di sentimenti che raggiungono il suo apice proprio con il Palio, la Festa senese capace di collegare due spazi temporali: passato e presente. I senesi vivono all’unisono l’uno e l’altro, catapultati in un tunnel di sensazioni, emozioni e percezioni che li rende unici, come il loro Palio.