E ora è lì ad un passo dal record di Aceto. Tredici vittorie quelle di Luigi Bruschetti detto Trecciolino, inesorabile condottiero del preciso Ivanov, sicuro interprete di un Palio dominato dell'Onda. Un lampo in partenza, tre giri di testa, la sicurezza di un'accoppiata da sogno, incastonata in una trama diplomatica ordita da Capitan Riccardo Coppini e dai suoi collaboratori, all'insegna della determinazione e della passione.
C'è la voglia di entrare nella storia di Malborghetto, in questo successo senza se e senza ma. Riccardo Coppini è abituato a vigilare sui contratti, e stavolta lui sapeva di averne sottoscritto uno con il trionfo. Meritato, atteso dal 2 luglio 1995, quando Capitano era Massimo Castagnini, oggi Priore, e gli eroi del tempo furono Cianchino e Oriolu de Zamaglia. Sembra passato un secolo. E il flash back, nelle immagini degli ondaioli, scorre come un'ondata impetuosa, mentre Trecciolino e Ivanov dominano la Piazza come fossero un mare in tempesta che tutto travolge.
Aquila, Giraffa, Nicchio, hanno provato a sovvertire la trama di un Palio già scritto, ma la determinazione e il coraggio di chi ha tentato di scalzare Trecciolino, non hanno avuto esito. Quando Natale Chiaudani, ha chiamato le Contrade tra i canapi, quel primo posto dell'Onda, è parso ai più, un appuntamento con la vittoria. E così è stato. A fianco dell'Onda si è sistemata l'Aquila con Giovanni Atzeni detto Tittia e il recalcitrante Missisippi, poi la Giraffa con Andrea Mari detto Brio e Moedi, quindi il Drago con Jonhatan Bartoletti e Lampante, la Selva con Silvano Mulas detto Voglia e Indianos, il Leocorno con Magic Tiglio e Andrea Chessa detto Nappa II, il Nicchio con Alessio Migheli detto Girolamo e Misteriosu. Di rincorsa il Bruco, con Mississippi e Giuseppe Zedde detto Gingillo.
Trama diplomatica agevolata anche da questo ultimo incastro. E da quell'incredibile deserto che pareva lo spazio dei canapi, vista l'assenza dolorosa di Tartuca e Chiocciola. Sei Contrade da gestire all'interno dei canapi. Gingillo con il Bruco fuori. Trecciolino si è potuto predisporre al meglio ad attendere l'attimo fuggente. Ha dovuto aspettare poco, pochissimo: solo la mossa falsa per lo scarto di Misteriosu sul canape, ha dilatato appena i tempi, per una mossa velocissima. Pronti via, e l'Onda rintuzza il tenace allungo dell'Aquila. Poi, mentre sulla curva, Andrea Mari si dimostra ancora grande interprete di San Martino portando la Giraffa in seconda posizione, Trecciolino già alla Cappella sa che deve solo controllare la situazione, non ha più da chiedere sforzi a Ivanov.
Al primo Casato frana il Chessa da Magic Tiglio, mentre rinviene prepotente il Nicchio, guidato da Girolamo, frenato solo in avvio dalle intemperanze del suo cavallo. Aquila, Giraffa, Nicchio: le altre non si vedono. E' solo Onda.
Ma più dei tentativi generosi degli avversari, Trecciolino deve guardarsi solo dalla trappola di un clamoroso inciampo di Ivanov, nel bel mezzo della terza curva di San Martino. E qui Trecciolino usa i muscoli, la forza delle braccia, e sorregge letteralmente il suo barbero, che si riprende. Ultima fatica, ultima sfida, di una carriera dominata. Ora c'è solo la felicità dell'Onda e la porta spalancata per lui, che vede ad un passo il record di Aceto. Andrea Degortes vinse l'ultima volta a 50 anni, Luigi Bruschelli ne ha 44.
Daniele Magrini