Andrea Mari, detto Brio, e Istriceddu: l'accoppiata vincente del Palio dell'Assunta
D'improvviso la città ha preso coscienza. Annullate, per nove contrade, le speranze di quattro giorni di attesa. La Civetta ha spazzato via ogni illusione vincendo il suo trentatreesimo Palio con Andrea Mari, fantino che corona la sua seconda vittoria e Istriceddu, uno stupendo cavallo di sei anni, per la terza volta sulla pista di Piazza del Campo.
In fila al canape Giraffa, Onda, Aquila, Civetta, Pantera, Leocorno, Lupa, Torre, Istrice con la Chiocciola di rincorsa.
Un'attesa rumorosa, carica di pura adrenalina, ha accompagnato quella solenne sfilata di antichi splendori di una memoria civica saldamente attaccata dentro le mura di Siena.
Finalmente, dopo tre mosse non valide e oltre un'ora di attesa partono. Dieci meravigliosi barberi, un nome che ha il sapore del gioco in bocca ai senesi e a chi, dopo averli conosciuti, se ne innamora.
In testa la Civetta, vola sulla pista di tufo inseguita dalla Lupa, Leocorno, Torre.
Polvere di terra si alza dagli zoccoli mescolandosi all'aria impregnata di sole, mentre la piazza piena di umano colore urla, incita, in un galoppo di cuore per continuare a credere che quello deve essere il suo Palio, il suo “cencio”. Quel drappo di seta, ambito e desiderato come nessun altro premio, diventa, all'unisono, l'unico pensiero.
La Civetta gira in testa alla prima curva di S. Martino inseguita da Lupa e Aquila, cade il fantino della Giraffa. Stessa sequenza al primo Casato, dove la Torre si porta in quarta posizione, mentre al secondo giro di S. Martino l'Aquila è seconda, dietro Lupa e Istrice, una sequenza che si ripete, anche, alla curva successiva.
Ancora pochi attimi, all'ultima curva di San Martino cade l'Aquila, ormai la corsa della Civetta è inarrestabile.
Il Palio è finito. Il rullo dei tamburi che ha impregnato i corpi continuerà fino a notte tarda. Il popolo del Castellare ha raggiunto il Duomo per ringraziare, dopo trenta lunghi anni, la Madonna Assunta in cielo. Il sogno si è avverato e a gioire è un solo popolo quello rosso/nero. Un solo vincitore. Agli altri l'attesa fino al prossimo anno, per continuare un gioco antico che ha varcato i confini del tempo con la capacità, assolutamente unica, di non cambiarne l'essenza.
Roberta Ferri
Libri sul Palio di Siena