Giuseppe Zedde detto Gingillo e Già del Menhir portano la quarantasettesima vittoria al popolo di Castelvecchio. Cavallo e fantino conquistano il secondo Palio
Con la vittoria della Tartuca Siena ha scritto un'altra pagina della sua storia.
Magnifica la corsa condotta da Giuseppe Zedde, alla sua seconda vittoria come il cavallo Già del Menhir, un bellissimo sauro di sette anni, che, per una manciata di secondi, ha tenuto con il fiato sospeso le migliaia di persone presenti in Piazza del Campo.
Chiocciola, Istrice, Tartuca, Onda, Lupa, Pantera, Oca e Valdimontone si sono allineate fra i canapi con il Drago di rincorsa.
Solo nove i barberi. Triste assenza per la Civetta, a causa dell'infortunio di ieri pomeriggio a Iesael. Il cavallo, prontamente ricoverato alla clinica Il Ceppo, presto recupererà le sue funzioni deambulatorie.
La partenza lunghissima, più di un'ora l'attesa con due mosse invalidate.
A sfrecciare in testa la Pantera seguita dalla Lupa e dalla Tartuca, che rimonta immediatamente girando prima alla curva di S. Martino, dove l'Istrice supera la Pantera, entrando dall'interno. Al primo Casato continua l'inseguimento della Lupa e dell'Istrice e, al secondo giro di S. Martino, anche l'Oca cerca di recuperare, portandosi in terza posizione dopo la Lupa e inseguita dall'Istrice. La formazione si mantiene questa fino all'ultima curva del Casato, dove l'Oca supera la Lupa, seguita dalla Chiocciola.
Cavallo contro cavallo, per far vincere i colori di una sola Contrada, il giallo e blu della Tartuca, per sbeffeggiare la rivale con un'ironia gioiosa tipica delle gente di questa terra. La stessa gente: uomini, donne, bambini, vecchi, che riescono, per non si sa quale alchimia biologica, a ridere e piangere per una corsa di tre giri che abbraccia, in un tempo non tempo, storia e tradizione, amore e passione, fede, senso e orgoglio civico.
E forse è stata proprio questa voglia di esserci, sì di scrivere, ognuno di loro, una parola per la monografia sulla loro città, a scacciare le nubi gonfie di acqua che, fin dalle prime ore del pomeriggio, hanno minacciato di interrompere la grande Festa di Siena in quest'estate che tarda ad arrivare.
Il tempo della Piazza non si è fermato. Sunto, così i senesi chiamano, come se fosse un umano, e non uno strumento, la campana, dal suono cupo e solenne, della Torre del Mangia, per oltre due ore, ha accompagnato la sfilata del corteo storico caricando di adrenalina il Palio.
La Tartuca, dopo solo cinque anni, vince la corsa. E, adesso, in un tripudio di bandiere i tartuchini, con il drappellone dipinto dall'artista senese Eugenia Vanni e dedicato al 700° anniversario del Costituto senese, la traduzione in volgare delle norme e leggi che regolavano la vita pubblica nella Siena del 1309, sono corsi nella Chiesa di Provenzano per ringraziare la Madonna alla quale è dedicata la Carriera del 2 luglio.