Dopo nemmeno un anno San Marco torna a gioire per il 52° Palio conquistato e conferma quanto sia forte il legame della Contrada ogni qual volta il tufo viene bagnato dalla pioggia. Una Carriera che ha visto infatti come protagonista negativo il tempo, che oltre ad aver impedito l'effettuazione di due prove e messo in forse l'effettuazione della corsa fino all'ultimo, ha comunque fatto sì di sconvolgere gli accordi tra le Contrade rendendo l'epilogo finale del tutto imprevedibile.
A differenza dello scorso agosto la corsa non è stata rinviata, nononstante le condizioni del tempo abbiano alternato timidi sprazzi di sole a rovesci di acqua. L'uomo ha rimediato come poteva. Così mentre durante la Passeggiata Storica gli alfieri delle Contrade si esibivano nella sbandierata semplice, un grosso camion entrava al seguito spargendo un nuovo strato di tufo, che oltre a non servire a nulla aggraverà le condizioni di pericolosità della pista.
In seguito alle molte perplessità dei dirigenti i contradaioli assistono a un inedito corteo di Capitani, mangini, fantini che insieme al Sindaco e ai Deputati della Festa percorrrono lentamente un giro di pista per saggiare la tenuta e la solidità della Piazza. E solo dopo che i Capitani si sono riuniti per votare si è deciso di non rinviare la corsa, correndo un Palio che non è durato nemmeno un giro.
A San Martino tutto era già deciso, in un colpo solo cadono ben sette Contrade sconvolgendo qualsiasi pronostico. Cadranno cinque fantini che saranno ricoverati in ospedale: Donato, Bazzino, Bietolini, Liscio e Spillo. Ma anche i cavalli riporteranno ferite e contusioni; tra questi Rio Marin si infortunerà a una gamba e verrà abbattuto la sera stessa.
Una volta decisa l'effettuazione del Palio i contradaioli spazientiti accolgono con insperata felicità l'ingresso in Piazza delle dieci Contrade. Tra i canapi entrerà per prima la Giraffa, seguita da Chiocciola, Selva, Pantera, Oca, Onda, Leocorno, Torre, Tartuca e di rincorsa il Valdimontone.
Ci vorranno due mosse per partire, nella prima molte Contrade non riescono a trovare posto, Giraffa, Chiocciola e Selva stanno al centro della mossa, mentre il gruppo si stringe nelle posizioni più alte. Il Montone prova a entrare, la Giraffa scatta e Ilario Atanasi prontamente abbassa il canape pur non potendo evitare la caduta di Bazzino. Rucola scossa compie quasi due giri prima di essere fermata.
Il secondo schieramento sarà quello buono. L'allineamento è perfetto, mancano solamente la Tartuca e il Montone, che senza sorprendere nessuno entrano insieme. La mossa è buona. Parte molto bene l'Onda al centro seguita al suo interno dalla Chiocciola. Poco più indietro seguono Selva, Oca e Montone. Torre e Tartuca sono in coda al gruppo, ma tutte le Contrade sono in un fazzoletto.
Alla fonte è prima la Chiocciola, con Onda e Selva che la tallonano da vicino. Nelle retrovie Aceto richiama Tornado e aspetta la Torre che si è infilata all'interno, per danneggiarla platealmente. Ne approfitta la Pantera che rimonta posizioni.
A San Martino è prima netta la Chiocciola seguita da Onda, Selva, Pantera, Oca e Torre. Siena trattiene ora il sospiro in gola. Lo Zedde entra molto stretto e Quebel va giù trasciando per terra il fantino. L'Onda che è subito dietro richiama il cavallo e rovina inesorabilmente per terra.
E' solo l'inizio, in pochi metri cadono Torre, Selva, Pantera, Montone e Leocorno. E' successo tutto in poco meno di un attimo. San Martino sembra una discarica di uomini, cavalli, zucchini, nerbi e materassi staccati. Solo i fantini dell'Oca, Tartuca e Giraffa riescono miracolosamente a rimanere in "sella".
Lo sguardo dei presenti si rivolge ora su Quebel, il grigio dei Savelli, uscito indenne dal dramma di San Martino svetta in prima posizione. Lo seguono Bazzino, Lamadina, Aceto e Canapino.
Al Casato il tufo tradisce anche il possente Tobruck e Canapino rotola per terra.
Al secondo giro a San Martino la Giraffa sembra l'unica in grado di contrastare Quebel, ma Bazzino giunto in piena curva non riesce a evitare la caduta. Quebel è sempre primo e appare irraggiungibile nel suo volo verso la vittoria nonostante l'incalzare di Rucola e Teseo.
Al passaggio dall'ultimo San Martino le posizioni rimangono invariate. Mentre passano dalla curva lo Zedde, Bazzino e altri fantini gettano pezzi di tufo ai propri cavalli per spronarli. Ma nessuno riuscirà a sorpassare Quebel che vincerà per la gioia dei chiocciolini il suo primo Palio.
Solo Aceto terminerà a cavallo, nella vana speranza che quelli scossi "addrizzino" e si fermino per ripetere la vittoria già conquistata con Livietta nel 1968.