Cosa dovrò dire di questo Palio? Che è nato, vedute le concorrenti in gara, sotto il segno della tranquillità, mancando le avversarie tradizionali che sono la fonte importante e vitale dello spettacolo. Non fraintendiamo, per carità di Dio, nel voler pensare che in loro assenza venga fuori una festa incolore; al contrario, perché chi scrive si confessa dichiarando che tutte le diciassette sono uguali ed io in cuor mio voglio bene a tutte. Ma sarei un ipocrita (e non lo sono) se non dicessi che, magari, nel mio cuore ce n'è una sola. Come vorrei che fosse per ogni contradaiolo.
Nella tratta, un gradito ritorno, quello di Uberta de Mores, nostalgica della presenza sul tufo della sorella Elena; e va alla Civetta, monta Bruno Deriu detto Bozzolo. Vittorino è nel Nicchio con Elena; Eucalipto, che franò nella Torre tra i canapi a luglio, va al Leocorno, con Enzo Ceciarelli detto Pennello, che non si vedrà in corsa.
Io sono uno attaccato alla scaramanzia (e nel Palio ci sta). Nel vedere il tabellone che segnala i soggetti presi per l'assegnazione, mi salta all'occhio il 3 di coscia e il 3 d'orecchio. Qui mi dissi "Ora sta' a vede' che quello tocca alla Torre". Detta fatta. Per farle coraggio delle sue disavventure, viene assegnato questo cavallo che si chiama... Coraggio, e monta Rondone.
Torre è 3 nella cabala. E ci vorrebbe un 13 al Totocalcio. Ma non divaghiamo troppo. Marisa viene assegnata alla Pantera e monta Acciuga; Capriola nella Chiocciola con Tristezza; Daria, soggetto scattante, la prende l'Onda che monta Lenticchia; Belinda di Giachetti è nella Selva con Mezzetto. Beatrice, altro soggetto del Giachetti, è nel Drago, Contrada digiuna da 17 anni, che monta Canapetta. Zaffira (questa va veduta, dico io) è nell'Istrice con Lazzaro. Al completo e si può andare. Signori in carrozza, e si parte. Vasco Valacchi ha dipinto il Drappellone; al pedale del verrocchio impera Fagnani.
Svolgimento regolare delle prove, incidenti nessuno, si prevede un Palio tranquillo. E così veramente fu.
La chiama nei canapi fu la seguente: Torre, Leocorno, Onda, Drago, Nicchio, Selva, Pantera, Chiocciola, Civetta e il solito Lazzaro di rincorsa per l'Istrice.
Non datemi del fazioso, ma a Palazzo Chigi Zondadari, veduto questo allineamento, dissi alla Marchesa Maria Pace: "Signora, il Palio si fa a due, Drago e Civetta".
Partenza. Se ne va la solita svelta Beatrice, seguita da Uberta, e tutti si disse: "E' Drago". Alla seconda Fonte si affronta il terzo giro: lotta tra i due e Uberta è in testa. E' Civetta, allora? Al solito San Martino, teatro di tanti drammi, ne nasce un altro. Uberta fa come nel 1961, stringe troppo, e Bozzolo va a Terrenzano... la cavallina se ne va scossa fino al terzo Casato si ferma addirittura in curva, sopravviene Canapetta ed è Drago a far felice il mio caro amico Ghigo Giannelli. Nelle retrovie, la comica. Vittorino sbatacchia da tutte le parti e gli altri lo imitano. E così ha ragione il "Cassiere".
E la Torre? Coraggio cavallo e Rondone fantino arrivano dopo la musica... E a tutti 'un tocca.