Palio di Provenzano
di venerdì, 2 luglio 1920

Il Nicchio torna al successo dopo diciannove anni, grazie ad Arturo Bocci detto "Rancani" ed alla Scodata, cavallina del vecchio fantino Pirrino.

La tratta favorisce, oltre al Nicchio, il Bruco con Giacca e l'Onda con la promettente Esperta. Le tre favorite fissano subito con i rispettivi fantini, mentre nelle altre contrade c'è molto movimento.

Cispa passa dalla Torre all'Istrice che rinuncia a Picino, nell'Oca alla quarta prova arriva Testina che toglie il posto a Fulmine.

La Provaccia non viene corsa per la pioggia, anche lo svolgimento del Palio è in forte dubbio per le precarie condizioni atmosferiche, ma alla fine si decide di correre. Dalla mossa esce in vantaggio la Pantera, con Zaraballe in grande progressione dalla posizione di rincorsa.

Ma al primo San Martino il Nicchio è già al comando, seguito da Pantera, Onda ed Istrice.

All'inizio del secondo giro cade l'Istrice, che stava rimontando alla grande, Cispa riesce a risalire a cavallo, ma per lui il Palio è compromesso del tutto.

Nelle retrovie grandi nerbate fra Torre ed Oca, con Moscone impegnato a "punire" Testina per il clamoroso tradimento dell'anno precedente.

Con il Nicchio sempre in testa, si fa luce l'Onda, col debuttante Pirulino, ma il vantaggio di Rancani è notevole e non ammette repliche.

Dopo 19 anni di forzato digiuno, la Contrada dei Pispini assaporò finalmente la vittoria. Correva con un cavallo dal nome strano, e anche un po' avvilente, se si vuole: La Scodata...

Nome quasi da umiliazione, per la bellezza di un animale come il cavallo, che la migliore fantasia associa alla lunghezza e fluenza della criniera e della coda, volteggianti al vento della carriera. Fantino era Arturo Bocci detto Rancani. Detta Scodata, che allora si chiamava La Mozza, non è altro che il cavallo che vinse nel Palio "a sorpresa" dell'anno [1919]#, ad agosto, con il Cerpi Testina nell'Oca. Insomma, se non è zuppa, è pan bagnato.

Fu un Palio vinto all'insegna della tranquillità, dovuta alla superiorità del cavallo nei confronti di tutti gli altri presenti a questo Palio.

Corsero: Pantera, Nicchio, Onda, Istrice, Civetta, Bruco, Oca, Selva, Aquila e Torre.

Partì dal canape prima la Pantera, seguita dal Nicchio che a S. Martino passò innanzi e così si mantenne fino alla vittoria.

Al secondo giro presso la Fonte, il cavallo dell'Istrice scartava di posteriori; il fantino cadde e subito rimontò, ma per quanto quel cavallo fosse un ottimo corridore, non riuscl a coprire la distanza.

Della caduta dell'Istrice ne approfittò l'Onda (fantino Serio Angelo detto Pirulino) che sebbene tenuta indietro dalla Pantera, potè passare seconda e in questa posizione rimase sino al termine. I fantini della Torre e dell'Oca si scambiarono parecchie nerbate.

Correva nel Nicchio Bocci Arturo detto Rancani su una cavalla chiamata Scodata di proprietà di un vecchio e celebre fantino, Lorenzo Franci detto Pirrino.

Era Capitano del Nicchio Guido Rocchi.