Alla prova generale di sabato sera che offre sempre uno speciale interesse, assisteva moltissimo pubblico.
Presero parte alla corsa tutte le contrade meno la Giraffa, che, adducendo una malattia del cavallo, si fermò al canape.
La corsa che riuscì benissimo, fu vinta dalla Tartuca e vi fu una vivace lotta fra le contrade Montone, Istrice e Torre.
La cosidetta "provaccia" effettuata ieri mattina fu vinta dall'Istrice.
Fin dalle prime ore del mattino di ieri, la città era imbandierata e festante. I treni riversavano nella nostra Siena una moltitudine di persone, in grandissima parte forestieri, e dalla campagna giungevano veicoli di ogni specie sovraccarichi di persone che si recavano ad assistere alle tradizionali feste del 2 di Luglio.
Le vie erano animatissime ed in certi punti il transito si rendeva difficile per il continuo passaggio di automobili e di vetture. Gli alberghi, dai più importanti ai più modesti, i restaurants e altri pubblici esercizi furono continuamente affollati. Sappiamo che la nottata fra sabato e domenica molti forestieri furono costretti a passarla all'aperto, non essendo stato loro possibile poter trovare in nessun albergo un posto per l'alloggio.
Ma veniamo allo spettacolo del Palio. Alle ore 17, le comparse delle contrade cominciarono a transitare per le vie della città, tra la generale ammirazione, e, dopo resi i consueti omaggi alle autorità e ai protettori, si raccolsero per disporsi alla formazione del corteo.
Alle 17,30 la storica Piazza del Campo presentava già come sempre, un effetto meraviglioso. I palchi posticci, le finestre e i balconi adorni di arazzi multicolori, rigurgitavano di spettatori.
Alle ore 18,30, sgombrata la pista, il corteo storico al suono del Campanone, fece il suo ingresso in Piazza.
Quando la contrada della Civetta comparve dall'imbocco di via del Casato, il cavallo di essa, adombratosi, riuscì a sfuggire dalle mani del barbaresco dirigendosi a tutta corsa verso Via S.Martino.
Due carabinieri a cavallo lo inseguirono, e col coraggioso concorso di un altro carabiniere a piedi riuscirono ad afferrare il focoso animale proprio presso l'imbocco di Via S.Martino. I tre militi furono applauditi.
All'infuori di questo lieve incidente, null'altro turbò lo spettacolo. Il corteo, ordinatissimo, fece il giro della pista fra l'ammirazione entusiastica specialmente dei numerosi stranieri, che applaudivano al passaggio delle rappresentanze di ogni contrada, e facendo festosissime dimostrazioni agli alfieri per il magnifico giuoco delle bandiere.
Fra questi ultimi furono maggiormente applauditi quelli dell'Aquila e del Drago, per l'abilità straordinaria con cui effettuavano il cosiddetto salto del "fiocco".
Fra l'aspettativa intensa di tutte le molte migliaia di spettatori, poco dopo le ore 19, fu dato il segnale dell'uscita dei fantini dal portone della Corte del Podestà del Palazzo Comunale.
La mossa riuscì molto bene ed i cavalli partirono in gruppo, meno la Giraffa e la Tartuca le quali rimasero per brevi istanti al canape, scambiandosi sonore nerbate.
Con una splendida volata la Chiocciola prese subito la testa del gruppo, distanziando le altre contrade di alcuni metri.
Una lotta vivace vi fu fra la Torre, l'Istrice e il Montone che si sorpassarono alternativamente.
La Tartuca intanto, abbandonata la lotta con la Giraffa, riuscì a guadagnare il secondo posto, lottando energicamente.
Vi fu per qualche momento il dubbio che essa potesse raggiungere la Chiocciola, ma non vi riuscì. Infatti, alla vincita, le contrade giunsero in quest'ordine: Chiocciola, Tartuca, Montone e Torre seguite dalle altre.
Alla fine della corsa si verificarono le solite scene d'entusiasmo tanto gustate dai forestieri.
Il fantino della contrada vincitrice fu subito circondato da una numerosa pattuglia di carabinieri, che però non impedì che una vera fiumana di abitanti della Chiocciola potessero abbracciare e baciare il loro bravo fantino Alfonso Menichetti che aveva contribuito alla tanto desiderata ed attesa vittoria.
Il Palio fu consegnato alla comparsa della contrada della Chiocciola e portato in trionfo, fra grida di gioia, dapprima nella chiesa di Provenzano, secondo la tradizione e quindi nel rione di S.Marco dove ha sede la contrada suddetta, sempre accompagnato da tamburi e da numerose bandiere di altre contrade.
Contemporaneamente il rione di S.Marco era stato addobbato con bandiere, festoni e bracciali e un numero straordinario di persone vi si era riversato, prendendo parte all'entusiasmo dei buoni contradaioli, e specialmente dei giovani che per la prima volta vedevano la loro contrada in festa per la vincita di un Palio.
In breve tempo fu organizzato un servizio musicale e vennero tosto iniziate le danze in prossimità del bivio di S.Marco.
Un numero enorme di forestieri assisteva con evidente compiacimento a questo spettacolo di entusiasmo, nuovo per essi, e molti di loro si unirono ai popolani della Chiocciola, cosicché la festa si rendeva più entusiastica ancora.
Il Seggio della contrada al completo, faceva gli onori di casa ai visitatori. Gli eleganti locali della contrada furono visitati fino a tarda ora, e la festa è terminata alle prime ore di stamani.
Con il Palio vinto ieri dalla contrada della Chiocciola ne conta ora 39, non avendo dal 2 luglio 1888 riportate altre vittorie.
Nel 1887, in occasione della visita dei Reali d'Italia a Siena, la contrada della Chiocciola fu autorizzata dalle LL. MM. Umberto e Margherita, a fregiarsi delle iniziali U.M. e dell'arme di Savoia.
Ultimamente, nel 1904 nella circostanza della Mostra d'arte antica e della visita a Siena della Regina Margherita e di S. A. R. il Duca di Genova, accordarono alla contrada il Loro alto patronato.
Quest'oggi la comparsa al completo si è recata in giro per la città a rendere gli onori ai protettori. Il fantino Alfonso Menichetti è stato dovunque festeggiato.
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