Sabato sera per la prova generale la grande Piazza del Campo era gremita di pubblico.
Palchi, balconi, finestre rigurgitavano di persone.
La corsa, dopo una lotta accanita, fu vinta dalla contrada della Selva. La provaccia di ieri mattina, venne vinta dalla contrada dell'Onda.
Il movimento dei forestieri già notevole nei giorni precedenti aveva assunto ieri una straordinaria imponenza.
Negli alberghi, dai più grandi ai più modesti non un posto disponibile.
Oltre trecento fra gli ultimi arrivati poterono trovare alloggio presso famiglie private grazie all'interessamento veramente encomiabile spiegato nella circostanza dal nostro benemerito Comitato per il movimento forestieri.
Ciò nonostante moltissime furono le persone costrette a passare la notte all'aperto o nei ritrovi non essendovi più un posto per dormire.
Moltissimi edifici, tanto pubblici quanto privati, erano imbandierati.
Il transito nelle vie principali era ieri nelle ore del mattino e nel pomeriggio difficilissimo e diede luogo a moltissimi piccoli incidenti.
In questi giorni e ieri specialmente all'arrivo di ogni treno numerosi forestieri giungevano a Siena, senza contare quelli che entravano in città da ogni parte in automobile, biciclette, e dalla provincia con legni.
In seguito alla nota disposizione prefettizia per la sospensione del riposo festivo tutti i negozi rimasero aperti e i nostri commercianti possono dire di avere fatto affari d'oro con chi non ha portato via da Siena un qualche ricordo?
La pioggia caduta nella notatta aveva fatto temere che il Palio non avesse più luogo, ma quando al mattino, il cielo apparve in tutto il suo smagliante azzurro, gli animi si sentirono sollevati.
La pista di Piazza del Campo, sciupata dalla pioggia, fu tosto e provvidenzialmente prosciugata dal vento sollevatosi nelle primissime ore del mattino.
Verso le sedici, quando da ogni punto della città, da ogni sbocco cominciarono a sbucare le comparse delle contrade che si recavano alla prefettura per attendere le disposizioni della deputazione della festa i numerosi forestieri li circondavano con entusiasmo ammirandone i bei costumi e bersagliandole con gli immancabili Kodak.
Non si può raccontare e tantomeno descrivere la grande impressione lasciata ieri sera dallo spettacolo grandioso ed imponente che presentava la Piazza del Campo.
Nella grande e gloriosa conchiglia si è calcolato che potessero essere riunite oltre trentamila persone.
Abbiamo sentito un vecchio popolano esclamare: Ho visto tanti Palii, ma non ricordo una Piazza così affollata! Una folla irrequieta e varipinta ondeggiava dolcemente.
Intorno dovunque si posasse l'occhio nei palchi, ai balconi, sui tetti, sui merli del palazzo municipale, sulla torre del Mangia, dappertutto ove vi fosse un posto, erano spettatori.
Alle finestre ed ai balconi degli storici palazzi circostanti pendevano ricchi arazzi.
Lo spettacolo era imponentissimo.
Dal balcone del Circolo degli Uniti insieme a tutta l'aristocrazia cittadina, assisteva allo spettacolo S.E. il ministro Schanzer con la sua signora.
Dopo che la pista venne sgomberata dai carabinieri a cavallo, il campanone della Torre del Mangia, cominciò a suonare annunziando l'entrata del corteo.
Allorquando da Via del casato, apparve al suono del Campanone, il porta insegna del Comune, scoppiò un applauso fragoroso.
Durante il mirabile sfilamento del corteo, al suono della nota marcia trionfale, felice composizione del m. Formichi, fu un continuo applaudire, ed un continuo passare di ammirazione in ammirazione.
I giuocatori di bandiera, destavano la meraviglia dei forestieri.
Oggetto della generale meraviglia dei forestieri e di rispettosa ammirazione era pure il glorioso carroccio della vecchia Repubblica Senese.
Dopo che le comparse ebbero preso posto sul palco loro assegnato un colpo di mortaretto annunziò che i fantini uscivano dal cortile del podestà.
Un immenso clamore, fatto di ansietà, di timore, di speranza si sprigionò da quei trentamila petti.
Il mossiere sig. Balbi, era già al suo posto nel verrocchio alla mossa ed il palio era stato già portato sul palco dei giudici dove assistevano alla corsa i rappresentanti delle contrade, alcuni invitati e la stampa.
I cavalli si fecero al canape, chiamati per ordine dal brigadiere delle guardie municipali, Giannini.
Allorquando il mossiere abbassò la bandiera a terra, un grido altissimo echeggiò da ogni parte. I cavalli si slanciarono nel pista, ma alla mossa, l'Istrice cadde per terra.
Inutile dire l'enorme impressione che il disgraziato incidente suscitò, specialmente nell'animo dei contradaioli. I cavalli partirono in gruppo serrato, da questo si staccò l'Onda che venne subito raggiunta dal Montone, dalla Selva e dalla Giraffa; fra i quali per tutto il primo giro la lotta divenne più accanita; durante il secondo giro la lotta si fece accanitissima e la Selva venne rinchiusa dal Montone ai palchi mentre tentava oltrepassarlo, in modo che perse terreno. Al terzo giro la lotta fu terribile fra Montone e Giraffa fin presso al traguardo di arrivo dove giunsero quasi insieme, essendo primo il Montone per una testa di cavallo. E così il Montone vinse il Palio.
Un applauso formidabile scoppiò nella Piazza, il fantino venne subito circondato da guardie e da carabinieri.
I contradaioli se recarono sotto il palco dei giudici, e fu loro consegnato il Palio.
Il Palio venne portato in trionfo nel rione della contrada, seguito da una folla di gente e dalle contrade alleate che agitavano anch'esse in segno di giubilo, le bandiere.
Indescrivibile fu l'entusiasmo nella contrada, furono aperti al pubblico i locali e fu offerto a tutti vino a profusione.
Il fantino vincitore è certo Alfonso Menichetti e il cavallo è il medesimo che vinse il recente Palio nell'Oca.
Il Palio venne portato trionfalmente nella contrada di Val di Montone, in via di Romana.
I locali della contrada vennero aperti al pubblico.
Nella sala dei Palii, inaugurata l'anno scorso, fu offerto un rinfresco ai convenuti.
Nella chiesa della contrada, denominata della Madonna del Buon Consiglio, venne cantato il Te Deum di ringraziamento, mentre si dava di piglio alle campane che cominciarono a suonare a distesa.
Frattanto il rione si popolò subito di gente, il fantino venne complimentato da tutti i convenuti.
Al priore della contrada nob. avv. cav. Mario Bianchi-Bandinelli, sindaco di Siena, attualmente in villeggiatura a Misurina nel Cadore, venne fatto un telegramma annunzianto la vittoria riportata.
Il rione venne illuminato a padellette, ed una banda cittadina, percorrendo le strade principali della contrada, rallegrò la festa sino a tardissima ora.
Durante la serata se recarono a visitare i locali della contrada bene addobati improvvisamente per la circostanza dall'economo Enrico Olmastroni e dagli alti componenti il seggio, moltissime persone, tra le quali notammo, la contessa Fausone di Germagnano del Castillo, la contessina Bulgarini, i marchesi Forteguerri, il conte Bologna, il conte Francesco Bandini-Piccolomini, il can. prof. cav. Lusini Vittorio, i baroni Ricasoli-Firidolfi, il prof. Antonio Casabianca e moltissimi altri.
Poco prima della mezzanotte si recarono nella contrada i rappresentanti della Forza e coraggio di Roma che furono accolti festosamente nei locali della contrada.
Libri sul Palio di Siena