Palio di Provenzano
di domenica, 2 luglio 1719

Dal volume "Il Palio e le loro feste" di Virgilio Grassi sappiamo che la Contrada dell'Aquila, dopo essere stata inattiva per molto tempo, chiese all'improvviso di essere ammessa al Palio del 16 agosto 1718. "Non solo le veniva contestato questo diritto, ma si sosteneva altresì che essa non esisteva più come contrada e che il suo territorio era stato ripartito fra le confinanti. Il Tribunale di Biccherna, chiamato a risolvere la vertenza, dette ragione all'Aquila, che non potè essere ammessa a quella corsa perché per evitare disordini ne fu proibita l'esecuzione (vedi Lisini), ma all'altra successiva del 2 luglio 1719 nella quale vinse per la prima volta il Palio".

L'Aquila, riconosciuta per vera e propria Contrada, potè prendere parte alla corsa insieme al Bruco, Chiocciola, Drago, Giraffa, Istrice, Lupa, Montone, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre. Vinse l'Aquila.

L'Aquila, appena rientrata nel contesto delle corse dopo molti anni, vinse il Palio del 2 luglio 1719. La Contrada ha nel proprio museo il drappellone recante questa data ed è indicato come il più antico conservato da una Contrada. Negli atti dell'Archivio Comunale non ci sono però indicazioni specifiche per individuare quale sia stato il "Premio co cavalli" o "del Palio, che sarà esposto in mostra", ma è riportato solo che all'Aquila sarebbero stati consegnati tolleri sessanta in atto che restituisca il detto Premio, che si suppone essere rappresentato dal solito bacile.

Non compare neppure alcuna informazione sul drappellone e nessuna annotazione sull'effettiva restituzione alla Biccherna del "Palio in mostra" da parte della Contrada.