Nel libro delle descrizioni dei palii esistente nell'Archivio Comunale a proposito di questa corsa leggesi:
"La carriera fu bellissilna perché appena calato il canapo si azzuffarono il Leocorno e l'Onda che avevano i migliori cavalli.
Approfittando di questo contrasto il Drago, alla voltata di S. Martino, entrò primo, ma al Casato cadde. Passò innanzi, allora, l'Aquila, il di cui fantino cadde sotto il palco dei Giudici.
Frattanto i fantini dell'Onda e del Leocorno nerbavansi ancora a vicenda. Infine, dopo due giri di lotta, nei pressi della mossa, quello del Leocorno potè afferrare per il collo il fantino dell'Onda e dopo del contrasto lo tirò giù da cavallo, ossia, scrive il Bandini, lo sbardellò. Fu allora che l'Istrice potè entrare primo e vincere il palio".
Caddero i fantini della Chiocciola e del Bruco.
Mancò poco che questo Palio non fosse rinviato al giorno dopo a causa di un acquazzone che il Bandini nel suo Diario chiama "diluvio" - il quale portò via tutto l'interrato della pista. Fu sostituito immediatamente e così il palio, alle ore 19,15, potè essere corso.
Per l'Istrice vinse il fantino Luigi Giraldini, detto Maremmanino col cavallo morello maltinto di Rutilio Bandini.