IL PALIO.SIENA .IT

Bando dei confini

NUOVA DIVISIONE DEI CONFINI DELLE CONTRADE,
DECRETATA DALLA PRINCIPESSA VIOLANTE DI BAVIERA,
GOVERNATRICE DI SIENA, IL 13 SETTEMBRE 1729.


Copertina bando
Balia, 230, cc. 18v.-19v.
Martedì 27 maggio 1727

Illustrissimi Signori,

Verte in questo nostro Maestrato certa controversia di confini fra la Contrada dell'Aquila da una e le Contrade della Selva, Onda, Tartuca e Pantera dall'altra, e non essendo in questo tribunale precisa notizia e distinta descrizzione de' loro respettivi confini a mente de' quali si possa con fondamento da noi procedere alla dichiarazione de' medesimi, e perché di simili controversie ne nascono continuamente fra altre Contrade ancora; Pertanto crederemmo necessario doversi procedere ad una ben distinta nuova descrizzione e respettiva assegnazione di tutti i confini delle Contrade di questa Città, per ovviare in tal forma a simili controversie. Ma perché la cosa porta seco molte considerabili reflessioni, abbiamo creduto nostro debito parteciparla, conforme facciamo, alle Signorie Loro Illustrissime per uniformarci in ciò per quiete pubblica secondo il loro purgatissimo sentimento e Le facciamo umilissima riverenza.

Delle Signorie Loro Illustrissime.

Dalla Residenza nostra li 17 maggio 1727, Umilissimi Servitori Quattro Provveditori di Biccherna Aldobrando Cerretani Priore, Vittorio Marcello Martini Cancelliere.

Fattane Proposta

Consigliò il Signor Cavalier Bernardino Palmieri, che si eleggano dall'Illustrissimo signor Priore due Deputati i quali unitamente colli signori del Maestrato di Biccherna, pigliate le dovute informazioni vedano di accomodare le differenze insorte fra le mentovate Contrade, e ne referiscano all'Illustrissimo Collegio il risultato per l'approvazione.

Vinto il Cons. per voti B(ianchi) 17 N(eri) 2 non ostanti e furono per tal effetto Deputati il Sig. provv. Dott. Niccolò Sozzini, Il Sign. Dott. Angelo del Cotone.

Balia, 230, cc. 137v.-138v.
Venerdì 21 maggio 1728

Fu appresso letto il seguente memoriale delle Contrade come appresso si vede: Ill.mi Sig. dell'Ill.mo Collegio di Balia

Li abitatori dell'appiè notate Contrade servi umilissimi delle Signorie Loro Ill.me reverenti le dicono, come per esser già imminente la corsa del Palio delli 2 luglio, e per tale effetto dovendosi dalle Contrade tutte della Città far batter cassa per ragunare li abitatori a consigli, siccome ancora dovendosi colle cassette mandare a questuare alle case de' Benefattori delle nostre Chiese, et Oratori, e dubitando che non sia per nascere qualche grave inconveniente a cagione di molti inquieti, per non essere ancora decise le nostre controversie, e per rimanere ancora incerti i confini delle Contrade nostre, ricorrono pertanto supplichevoli al prudentissimo oracolo delle Sig. Vostre Ill.me acciò si vogliano degnare di risolvere le pendenti nostre differenze, già partecipategli dall'anno scorso in qua, nel qual tempo, e a tal fine si degnarono elegger due Deputati, ma no essendosene veduta effettuazione alcuna, porgono di nuovo istantissime suppliche pregandoli a volere avanti la sopradetta prossima corsa del Palio risolvere.

Io Domenico Betti Capitano della Contrada del Bruco desidero, e affermo quanto in questa si contiene per la detta Contrada, e abitatori.

Io Giovanni Antonio Durante Capitano della Contrada della Civetta desidero, ed affermo come sopra.

Io Bernardino Nessi Capitano della Contrada del Drago desidero, ed affermo quanto sopra.

Io Gaetano Martini a nome, commissione e presenza di Aurelio Cristofani Capitano della Contrada della Pantera affermo per lui quanto in questa si contiene.

Io Pietro Corsetti ufficiale della Contrada dell'Aquila affermo per la detta Contrada quanto in questa si contiene.

Fattane proposta

Consigliò il Sig. Cav. Ercole Antonio Squarci che sopra l'affare della vertenza fra le Contrade, riguardante i confini delle medesime, si confermino li Illustrissimi Dott. Provveditori Niccolò Sozzini e dott. Angelo del Cotone già altra volta Deputati, i quali speditamente decidano sopra la nota pendenza ciò che da loro sopra giudicato il risolversi per termine di giustizia, ed in caso di discordia lo rappresentino all'Ill.mo Collegio, acciò questo possa in tal caso prendere ogni più propria resoluzione.

Balia, 230, cc. 186v.-187v.
Martedì 17 agosto 1728

Fu letto appresso il seguente memoriale delle Contrade spettante alla controversia de' confini, come appresso

Ill.mi Sig. dell'Ill.mo Collegio di Balia

Li abitatori delle sottoscritte Contrade con tutto l'ossequio e riverenza ardiscono nuovamente ricorrere al benigno patrocinio delle Signorie Loro Ill.me, pregandole e supplicandole a volersi finalmente degnare eli risolvere le nostre importanti differenze vertenti già da tanto tempo intorno all'esistenza di nostre Contrade, e giacché per loro infinita bontà e cortesia degnati si sono di eleggere a tale effetto la Deputazione, porgiamo umilissime suppliche e preghiere che essi soli Ill.mi Deputati, o veramente tutto l'intero Collegio voglino essere i nostri giudici non permettendo in conto alcuno eli sottoporci all'arbitrio del Magistrato eli Biccherna, non avendo esso Magistrato sopra le Contrade, essendo eglino le Milizie Urbane, autorità alcuna ma tutta è riposta in codesto Ill.mo Collegio, come apertamente ne costa alle deliberazioni del nostro Pubblico esistenti nell'Archivio delle Rifornagioni, ed in codesto medesimo, come benissimo potranno vedere. E quando che paresse alle Signorie Loro Ill.me troppo grande l'incommodo, e troppo noiose si rendessero le nostre istanze, pigliamo l'ardire di chiedergli giudici, appresso de' quali possiamo le nostre ragioni sperimentare, o veramente concederci che a beneplacito nostro in qualunque tribunale si parrà più espediente, eccettuata sempre la Biccherna, possiamo per viam iuris ottenere la bramata descrizione delle nostre importanti differenze. Che della grazia et quam deus

Li abitanti della Contrada del Bruco, e per essa Giovan Domenico Turchi Capitano desidero come sopra per buona pace di tutti.

Io Pietro Corsetti ufficiale della Contrada dell'Aquila affermo e desidero in questa quanto si contiene.

Io Lorenzo Pini Capitano della Contrada del Drago affermo e desidero per la mia Contrada quanto in questa si contiene.

Io Francesco Losi alfiere della Contrada della Civetta desidero, ed affermo per la mia Contrada quanto in questa si contiene.

Io Bernardino Nessi Capitano della Contrada del Drago desidero, ed affermo quanto sopra.

Fattane proposta

Consigliò l'Ill.mo Sig. dott. Annibale Savini, che li medesimi Ill.mi Deputati Dott. Niccolò Sozzini e Dott. Angelo del Cotone, i quali hanno avuto le mani sopra tal pendenza, uniti insieme colli Ill.mi Quattro Provveditori della General Biccherna, riconoscano le ragioni delle Contrade supplicanti, sentito chi occorre, e referiscano prontamente col loro voto consultivo all'Ill.mo Collegio il loro sentimento.

Balia, 231, cc. 30r.-30v.
Venerdì 22 aprile 1729

Si legge doppo un memoriale delle Contrade di Siena riguardante la controversia fra esse de' confini, come più volte replicato come alle Deliberazioni del 1728 fo. 18, 137, 186.

E sopra ciò rispose il Sig. Dr. Niccolò Sozzini, uno de' Deputati, che il negozio era in procinto d'ultimarsi, e che presto mandata avrebbero all'Ill.mo Collegio la relazione.

Balia, 231, cc. 77v.-78.
Venerdì 19 agosto 1729

Adunati gl'illustrissimi signori ufficiali dell'illustrissimo collegio di Balìa a suono di campana ed in numero di 9 con dispensa, cioè il sig. Cotoni priore, signori cav. Palmieri, cav. Malavolti, cav. Tantucci, Perfetti, Cosati, Venturini, Tommasi e Bandinelli, si lesse la relazione delli signori deputati sopra il memoriale delle Contrade della città di Siena, supplicanti a voler stabilire una determinazione di confini fra di esse, giacché per detta causa erano fra le medesime insorte liti a cagione del questuare e del batter cassa per l'adunanze, come appresso:

Illustrissimi Signori. In adempimento de comandi delle SS.VV. Ill.me, doppo aver fatte più sessioni col maestrato di Biccherna per compilare la commessaci terminazione de confini fra le Contrade di questa città a riguardo non tanto di por termine alle pericolose e dispendiose liti insorte fra gli abitanti di esse a causa del questuare e batter cassa per le loro adunanze, acciò avendo tutte un ugual numero di abitatori possano fare decorosa ed ugual comparsa nell'occasione delle pubbliche feste, le referiamo aver concordato di proporre alla prudenza delle SS.VV. Ill.me la qui annessa divisione di confini, colla quale per non pregiudicare a quelle descrizzioni che per lo passato fossero state fatte ne' pubblici documenti, le vien proposta col titolo di nuova divisione de' confini fra le Contrade, secondo la quale in avvenire debbono contenersi sì nel questuare, che nel battere la cassa, tolta la facoltà di ritrovarne o riassumere delle nuove, e reservate le facoltà agli abitatori di ciascuna Contrada per poter eleggere in loro protettori nobili anco quelli che abitassero fuori delle proprie Contrade, come anco di battere cassa e far feste in quelle strade o piazze che fan confine fra di loro.

Ad effetto poi che venga osservata inviolabilmente, sarà necessario venga proposta questa per l'approvazione a Sua Altezza Reale, quando così piaccia al prudente intendimento delle Signorie Vostre Illustrissime, alle quali rimettendoci le facciamo ossequiosissima reverenza.

Di casa, 27 luglio 1729.
Delle Signorie Vostre Illustrissime, devotissimi e obbligatissimi servitori
e colleghi Niccolò Maria Sozzini, deputato, Angelo del Cotone, deputato.

Bando sopra la nuova divisione, e riforma de' Confini delle Contrade della Città di Siena

L'Altezza Reale del Serenissimo Gran Duca di Toscana Nostro Signore, e per la R.A.S.
I molto Magnifici Signori Quattro Provveditori della Generale Biccherna della Città, e Stato di Siena per S.A.R., e con partecipazione, e benigno Rescritto dell'A.R. della Serenissima VIOLANTE BEATRICE di Baviera Gran Principessa, di Toscana, Governatrice della Città, e Stato pred. del dì 13. Settembre 1729. prossimo passato, esistente nell'Archivio dell'Illustrissimo Collegio di Balìa.
Volendo ovviare alle continue controversie, che per lo passato sono insorte trà le Contrade di questa Città, sì nel questuare, che nel battere la Cassa; A solo motivo di conservare la pubblica quiete, e con che però col presente Bando non s'intenda apportar pregiudizio alcuno a quelle descrizzioni, che per li tempi andati fossero state fatte ne' pubblici documenti, ma quelle forme sempre stanti.
Fanno col presente pubblico Bando sapere, e notificare a tutti, e ciascuno di questa Città, come la nuova divisione, e riforma de' Confini delle Contrade di questa Città è stata fermata, ed ordinata nel modo, e forma che di dirà da basso, in conformità della quale doveranno in avvenire contenersi gli Abitatori delle medesime, e non altrimenti, sì nel questuare, che nel battere la Cassa.
Proibendo ancora col presente il ritrovarsi, o riassumersi da qui avanti nuove Contrade, oltre alle diciassette nel presente Bando descritte, riservando però la facoltà agli Abitatori delle medesime di poter eleggere per loro Protettori Nobili, anco quelli, che abitassero in altre Contrade, e di potersi liberamente conferire alle Case de' medesimi nelle forme solite, a fargli le consuete Feste, siccome anco di batter Cassa, e far Feste in quelle Strade, e Piazze, che fan Confine fra loro.
I Confini adunque delle dette Contrade saranno in avvenire gli appresso, cioè

N.1. CHIOCCIOLA

Dalla Porta S. Marco comprenda le due Strade fino al Campanile de' Padri del Carmine; siccome la via delle Monache della Madonna detta delle Sperandie per tutta la Chiesa, ed Ospizio di S. Lucia fino all'Arco della via de' Maestri, ed abbracciando le case dirimpetto al Cimitero di S. Marco, salga la piaggia di S. Quirico, e vada sino all'Arco del Convento di Castelvecchio, e fino a S. Quirico prendendo detta Chiesa e Case fino alla svolta, lasciando la Strada, che cala alla Madonna del Corvo.

Non essendo mai il Bando stato aggiornato, non è stata mai fatta alcuna assegnazione della via delle Scuole e di quella del Nuovo Asilo che congiungono ambedue la via S. Marco (Contrada della Chiocciola) e la via Paolo Mascagni (Contrada della Pantera).

N.2. PANTERA

Dal Campanile dei Padri del Carmine prenda tutta la Piazza detta il Pian de' Mantellini, tutto Laterino, e strada di S. Ansano fino al Convento di S. Sebastiano esclusive, e per la via delle Due Porte arrivi all'imboccatura della Piazzetta di Postiella, esclusa però detta Piazza, e Case all'intorno, ed abbracci la Strada che dalla Madonna del Corvo và alla chiesa di S. Quirico.

Non essendo mai il Bando stato aggiornato, non è stata mai fatta alcuna assegnazione della via delle Scuole e di quella del Nuovo Asilo che congiungono ambedue la via S. Marco (Contrada della Chiocciola) e la via Paolo Mascagni (Contrada della Pantera).

N.3. TARTUCA

Dall'Ospizio di S. Lucia esclusive comprenda la strada dell'Ellera da ambe le parti, Convento, Chiesa e Piazza di S. Agostino, Convento, e Case dei Padri della Rosa, e tutta la Strada fino a Porta Tufi, dall'Arco di S. Agostino prenda solamente a man sinistra, ed occupi da ambe le parti la via de' Maestri, siccome la via delle Murella fino all'Arco delle Monache di Castelvecchio, comprenda la via di Castelvecchino e Castelvecchio, e scendendo per la costa in faccia alla Chiesa di S. Pietro, termini alla Crociata di dette tre Strade dette della Porta all'Arco, attenendosi in detta Crociata solo a man destra.

Nella descrizione di questo territorio non è contemplata la via di Sant'Agata, che va dal Prato di S. Agostino alla piazzetta della chiesa di S. Giuseppe, mentre il Bando ne fa cenno per quello della Contrada dell'Onda, sebbene non designandola specificatamente; il che potrebbe sembrare una inspiegabile omissione. Ma non è così: poiché lo scopo principale del Bando è quello di far conoscere ai singoli la Contrada alla quale appartengono, esso non prende in considerazione le strade prive di abitazioni, e a quel tempo nel lato destro in discesa di questa via di S. Agata non vi erano case, come non vi se ne trovano oggi. Peraltro dal tracciato della linea di confine del territorio dell'Onda, che venendo da via S. Pietro si stende dal lato opposto per ricongiungersi con la via Giovanni Dupré, appare evidente che la Tartuca occupa la detta via S. Agata dal lato destro, discendola, fino all'incontro con la via di Fontanella, e non più oltre. Risulta così ben chiaro, malgrado il silenzio del Bando, che nella via Sant'Agata il lato destro, venendo dal Prato di S. Agostino, rientra nel territorio della Tartuca, e il lato sinistro, in quello dell'Onda.

N.4. AQUILA

Dalla Colonna di Postiella, e sua Piazza inclusive occupi le case intorno a detta Piazza ed il vicolo, e da ambe le parti la Strada dov'è il Palazzo di S.A.R. la Piazza tutta del Duomo, e lo Spedale fino allo svoltare nella Piaggetta che porta alla Compagnia di S. Girolamo, escluso però il Palazzo Arcivescovale; Abbia il vicolo di Casa Marsilj, fino al Convento di Monagnesa, detto Convento, e Compagnia della Morte, e per quella parte scendendo in faccia di S. Desiderio, per la via delle Campane nella via Maestra, che porta a Postiella, la quale dal Chiasso del Bargello in sù prenda da ambe le parti, e scendendo per il Chiasso del Bargello a destra solamente, entrando in Piazza svolti nel Casato, e tenga le Case a man destra con i vicoli adiacenti fino alla Costa Larga, abbracciando questa da ambe le parti salga in Postiella, e di lì da ambe le parti, caminando per la via di S. Pietro termini a destra alla salita di Castelvecchio, e da sinistra comprenda le case fino alla svolta del Casato.

N.5. SELVA

Comprenda il Palazzo Arcivescovale, la Strada delle Balie, e Piaggetta, che porta alla Compagnia di S. Girolamo, con ambe le Strade di Vallepiatta, ed occupando la Piazza, Pieve, e Compagnia di S. Giovanni Battista, col Palazzo del Magnifico, prenda la Via, che conduce alla Costarella, abbracciando la Chiesa di S. Desiderio, e Piaggia delle Campane a sinistra, con tutto quel tratto di Strada, che porta alla Costarella, e per il Chiasso del Bargello a sinistra entri in Piazza, e di lì a sinistra vada alla Costarella, di dove seguendo pure a sinistra vada per la strada maestra nell'Arco di S. Pellegrino, e prendendo le case da man sinistra, cioè, dell'Accademia de' Rozzi, comprenda da quella parte la via di Diacceto, e rientri nella Piazza di S. Giovanni appartenga ad essa la via della Costaccia da man destra, venendo da Fonte Blanda.

N.6. ONDA

Dall'Arco di S. Giuseppe per tutta la Strada di S. Salvadore colla metà del Mercato vecchio da detta parte entri in Piazza presso il Palazzo dell'Eccelsa Signoria, e quello comprenda fin dove abita il Signor Capitano di Giustizia, salga nel Casato, prenda a man sinistra tutte le Case, fino alla Costa Larga, e da quella in sù camini da ambe le parti, comprendendo tutti i vicoli, che sono verso S. Salvadore, passi la svolta del Casato, e prendendo le Case a man sinistra passi per l'Arco di S. Agostino tenendo per quella parte, fino a S. Giuseppe, ed appartenga ad essa la Strada di Fontanella, fino alla svolta di Porta Tufi.

N.7. TORRE

Dal Palazzo del Signor Capitano di Giustizia inclusive entri in Salicotto con prendere da ambe le parti detta Strada, e mezzo il Mercato vecchio per quella parte, ed arrivando al fine di detta Strada di Salicotto volti per la Strada, che porta alla chiesa di S. Martino, tenendo per quella a sinistra solamente. Pervenuta alle Scale di detta Chiesa, svolti nella via di Pantaneto tenendo solo dalla parte del Collegio Tolomei, abbracciando quel Palazzo, per il Chiasso largo, si porti in Piazza fino alla Cappella, intendendovisi comprese le strade di S. Giusto, il Realto, ed altre entro il detto recinto.

Nella descrizione di questo territorio il Bando non fa cenno neppure approssimativamente alla via del Sole, detta dal popolo via di Pulceto, che va dalla piazzetta di S. Girolamo alla fine della via di Porta Giustizia sotto la piazza del Mercato, dalla quale privatamente si accede al ripiano tra i due poggi di S. Agostino e dei Servi, detto Orto dei Pecci e di lì alla ex Porta Giustizia; cosicché non è ben definito se tale località, compresa la via del Sole, appartenga alla Contrada di Valdimontone o a quella della Torre. Per logica induzione si può ritenere che la via del Sole, muovendo dal fianco del convento di S. Girolamo, assegnato dal Bando al Valdimontone, rientri per intero nel territorio di questa Contrada sino alla sua fine, e prosegua per la via di Porta Giustizia ove sbocca, e debbavi pure essere compreso il piano suddetto, a cui si accede anche dal Poggio dei Servi, nonché dalle dipendenze dell'ex Ospedale Psichiatrico, oltre che da un ingresso privato in fondo alla via di Porta Giustizia, ordinariamente chiuso. Tale è l'opinione più accettabile nel silenzio del Bando, che in questo punto meriterebbe un più preciso chiarimento.

N.8. VALDIMONTONE

Dalla Porta Romana tenga per la via maestra da ambe le parti, fino alla Colonna del Ponte esclusive di dove tenendosi a man sinistra solamente passi per l'Arco del Ponte, svolti rimpetto a S. Maurizio, tenendosi a sinistra; fino a capo Salicotto. Poi occupando ambe le parti comprenda il Convento di S. Girolamo, tutto il Piano, e Convento de' Serviti, la Strada di sotto, colla Commenda di S. Leonardo.

Nella descrizione di questo territorio il Bando non fa cenno neppure approssimativamente alla via del Sole, detta dal popolo via di Pulceto, che va dalla piazzetta di S. Girolamo alla fine della via di Porta Giustizia sotto la piazza del Mercato, dalla quale privatamente si accede al ripiano tra i due poggi di S. Agostino e dei Servi, detto Orto dei Pecci e di lì alla ex Porta Giustizia; cosicché non è ben definito se tale località, compresa la via del Sole, appartenga a questa Contrada di Valdimontone o a quella della Torre. Per logica induzione si può ritenere che la via del Sole, muovendo dal fianco del convento di S. Girolamo, assegnato dal Bando al Valdimontone, rientri per intero nel territorio di questa Contrada sino alla sua fine, e prosegua per la via di Porta Giustizia ove sbocca, e debbavi pure essere compreso il piano suddetto, a cui si accede anche dal Poggio dei Servi, nonché dalle dipendenze dell'ex Ospedale Psichiatrico, oltre che da un ingresso privato in fondo alla via di Porta Giustizia, ordinariamente chiuso. Tale è l'opinione più accettabile nel silenzio del Bando, che in questo punto meriterebbe un più preciso chiarimento.

N.9. NICCHIO

Dalla Porta S. Viene comprenda tutte le Strade de' Pispini, e S. Gaetano, Fiera Nuova e Fiera Vecchia, e Strada del Refugio, col Convento di S. Monaca, Piazza del Ponte inclusavi la Colonna; Prenda passando per l'Arco del Ponte le Case a man destra, fino alla Chiesa di S. Giorgio inclusive, contenendo la Piazza col Convento di S. Spirito, e Finimondo.

N.10. LIOCORNO

Dalla Chiesa di S. Giorgio, tenga tutta la via di Pantaneto da ambe le parti fino alla Loggia del Papa, siccome da ambe le parti la Strada di S. Giovannino detta della Staffa, fino al Vicolo sopra la Casa Piccolomini; Poi attenendosi solo a sinistra comprenda la Chiesa di S. Vigilio, e suo Collegio scendendo per quella parte la Piaggia, e tenendosi pure a sinistra, vada alla Loggia del Papa, e Chiesa di S. Martino, prosegua a tenere a sinistra per tutta la via di S. Martino, fino alla Strada, che svolta alla Chiesa di S. Maurizio, svolti per quella, tenendola a sinistra, per la qual parte voltando pure nella Via Maestra, tenga fino in faccia a S. Giorgio.

N.11. CIVETTA

Dalla Costarella a sinistra circondi la Piazza fino al Chiasso Largo, e seguendo dalla parte del Palazzo Zondadari, salga a S. Vigilio e dietro al Castellare Ugurgieri sempre a sinistra per tutta la Via del Refe nero, ed alla fine di essa tenendo pur solo la sinistra volti all'Arco de' Rossi, e sotto detto Arco vada per la stessa parte per la Strada maestra, abbracciando i Palazzi de' Signori Marchesi Bichi, e Palmieri, da dove svoltando per l'Arco nella Strada de' Galli, occupi per la Piazza dell'erba ambedue le parti di detta Piazza e Strada fino alla Chiesa di S. Pellegrino inclusive, e di lì tenendo la sinistra per quell'Arco entri nella strada Maestra, nella quale tenendo pure la sinistra ritorni alla Costarella, intendendovisi comprese le Strade di Banchi, e Croce del Travaglio, Calzolarìa, Castellare, Piazza Tolomei da tutte le parti e l'altre Strade entro a detto recinto.

N.12. GIRAFFA

Dalla Chiesa di S. Francesco inclusive colla metà di detta Piazza verso il Convento passi per l'Arco, ed occupando solo le Case a sinistra occupi tutta la Strada Maestra fino all'imboccatura della Via del Refe Nero, e per quella scendendo pure sinistra vada fino al Vicolo del Signor Muzio Piccolomini, e contenendo da ambe le parti le case entro a detto Vicolo, vada alla Piaggia della Madonna di Provenzano, abbracciando quella Piazza, e strade annesse, con tutte le Piaggie verso la Madonna del Fosso, e via di S. Pietro a Ovile.

N.13. BRUCO

Dalla Porta Ovile a sinistra occupi quel Piano, fino alla Chiesa di S. Biagio inclusive, ed abbracciando da tutte le parti le tre coste, che portano alla Fonte di S. Francesco occupi mezza la Piazza avanti a detta Chiesa compresa solamente la Compagnia di S. Gherardo, e di lì retrocedendo s'attenga per l'Arco a man destra, prenda la Fonte, ed a man destra si porti per detta strada all'Arco de' Rossi, di dove per la strada di Camollia, abbracciando solo le case a man destra salga in Dogana, e tenendo solo la parte della Depositarìa col Monte Pio, e Paschi, scenda nella Piazza dell'Abbadia, comprenda la Chiesa, e Convento de' Padri Carmelitani, via degli orbachi, e ritorni a S. Biagio.

N.14. LUPA

Dalla Porta Ovile a man destra tenga quel Piano, fino in faccia alla Chiesa di S. Biagio, e di lì per ambe le parti occupando la via di Vallerozzi, si conduca nella via maestra, e di lì tenendo la via della Posta a man destra, si porti in faccia al Razzo, ò Cantonata della Piaggetta, che porta alla Lizza; dalla parte di S. Donato occupi le Case a sinistra, e per la via maestra salendo in Dogana, stando pure a sinistra comprenda la Dogana, e Ruota, e scendendo alla Piazza dell'Abbadia, comprenda a sinistra le due Chiese di S. Michele, e scendendo per la Piaggetta abbracci la via della Stufa Secca, e mezza la Piazza dalla parte del Convento di S. Petronilla, con tutta la via di S. Bastiano, e del Convento di S. Lorenzo e per tutta Fonte Nuova ritorni al Piano d'Ovile.

N.15. ISTRICE

Dalla Porta Camollìa per la Strada Maestra da ambe le parti si porti fino alla dirittura della Piaggia, che porta alla Lizza, e Poggio Malavolti dalla Casa de' Signori Francesconi, e di lì salga a man destra solamente, alla Scuola di Cavallerizza, e non compreso il Palazzo Malavolti, occupi la Lizza tutta colla Fortezza, siccome le case della Piaggia, che và a S. Petronilla, la Strada tutta di Campanzi, e Pignattello, con quelle che portano a Fonte Giusta.

N.16. DRAGO

Dalla Chiesa di S. Domenico in Campo Regio inclusive, tenga per ambe le parti la via, che porta alla Sapienza, scenda la Piaggia da ambe le parti, fino alla Chiesa curata di S. Antonio esclusive, di dove ritorcendo nella via sopraddetta della Sapienza quella tutta tenga, e svoltando, e tenendo a sinistra salga il vicolo all'Osteria della Rosa, ed a man sinistra tenendo passi sotto l'Arco in faccia a' Galli nella Strada Maestra di Camollia, ove tenendo pure a sinistra vada fino alla svolta della Cavallerizza, ed occupando tutte le Case da quella parte comprendendo il Palazzo, e poggio Malavolti, Convento, e via del Paradiso ritorni a Campo Regio, e comprenda la via del Pulcino, e la Strada, che da Campo Regio per gli orti porta alla Lizza.

N.17. OCA

Dalla Porta Fonte Blanda salga per tutta la Strada di S. Caterina, occupando la Crociata, cioè da man sinistra, fino alla Chiesa Curata di S. Antonio inclusive, cogli edifizj delle Tira, da mano destra poi salga a Diacceto, comprendendo le Case a destra fino all'Osteria della Scala, ed a sinistra tenendo vada nell'Arte della Lana, ed esclusa la Chiesa Curata di San Pellegrino occupi la via dell'Arte fino a S. Andrea Gallerani inclusive a man sinistra, e da man destra fino al Vicolo, che svolta all'Osteria della Rosa, colla Piaggia, che porta alla Chiesa Curata di S. Antonio, e ad essa appartenga la Costaccia a man sinistra in venire da Porta Fonte Blanda alla Porta Salaria, ed i vicoli tutti entro a detto Recinto.

Sentita detta divisione delle Contrade e fattane proposta dall'illustrissimo signor Priore, consigliò il signor cavaliere conte Orlando Malavolti, che si sottoponga al partito la nuova divisione delle Contrade fatta dall'illustrissimi signori deputati col Maestrato della General Biccherna, e riportando questa due terze parti di voti bianchi s'abbia per approvata nel modo e forma che viene saggiamente divisato nella Relazione, con che si partecipi il tutto a S.A.R. per l'approvazione, e doppo farne una nuova stampa, acciò possa sempre vedersi detta divisione e non possa esser allegata ignoranza alcuna sopra la medesima. Andarono a partito separatamente il consiglio e la detta divisione e l'uno e l'altra furono approvate per voti tutti bianchi.

Copertina bando
  • Good&Cool
  • Consorzio per la Tutela del Palio di Siena Gli stemmi, i colori delle Contrade e le immagini del Palio sono stati utilizzati con l'approvazione del Consorzio per la Tutela del Palio di Siena e si intendono a puro scopo illustrativo. Ogni altro uso o riproduzione sono vietati salvo espressa autorizzazione del Consorzio
Per migliorare la tua navigazione su questo sito, utilizziamo cookies e altre tecnologie che ci permettono di riconoscerti. Utilizzando questo sito, acconsenti agli utilizzi di cookies e delle altre tecnologie descritti nella nostra informativa sui cookies.
OK