Tratto da "Senesi da ricordare" di Marco Falorni.
Giurista e uomo politico.
N. Siena, 3/9/1800 - m. Firenze, 25/8/1877
In gioventù fu infiammato dalle idee liberali, tanto che dal 1828 al 1832 fu anche Presidente della «Congrega Liberate Senese», di cui facevano parte pure Policarpo Bandini, Giuseppe Parri e altri patrioti; era anche affiliato alla «Giovine Italia».
Il Governo Granducale, in seguito alla sua milizia liberale, gli tolse, nel 1833, la cattedra di Istituzioni Civili che deteneva presso l'Università di Siena. Trasferitosi a Firenze, a partire dal 1847 si dette all'avvocatura e quindi alla carriera politica.
Nel 1848 fu Deputato dell'Assemblea Toscana, e tenne il dicastero della Pubblica Istruzione sotto il ministero Capponi, sempre ispirando la propria azione a criteri liberali.
Dopo la restaurazione del Granduca, il Marzucchi rientrò nei ranghi della magistratura, ricoprendo l'ufficio di Avvocato Generate presso la Corte di Cassazione.
Nel 1859, sotto il governo provvisorio, fu nominato primo Presidente della Corte di Appello di Firenze, quindi membro della Consulta di Stato. Nel 1860 fu poi tra i primi Senatori del Regno d'Italia e nel 1866 presiedette l'Alta Corte di giustizia durante il processo Persano.
Il Marzucchi non ci ha lasciato molti scritti; in essi si dimostra seguace, nelle dottrine economiche, di Adam Smith, e in quelle giuridiche, del Vico e del Romagnosi, del quale ultimo era stato anche discepolo.