Esempi e detti morali
Contro l'avarizia e l'usura (IV)
L'avaro non si sazia però de la pecunia: quanta piú n'ha, piú ne desidera.
Voliamo vedere s'io dico il vero? Or proviallo. "O avaro, che vorresti tu? — Io vorrei dieci mila fiorini: s'io avesse dieci mila fiorini, io mi credarei star bene. — Or tèlli. Hagli? — Sí. — Oltre. Che n'hai fatti? — Oh, io gli spesi; ne voglio piú. Egli se n'è andato uno mio mezzaiolo che io gli avevo prestati cento fiorini: io n'ho messi in bestiame; egli mi bisognò cinquanta fiorini, per aconciare una casa; egli me ne bisognano piú. — Oltre. Quanti ne vuoi? — Io ne vorrei almeno almeno quindici mila." Già vedi che gli è cresciuto l'animo. Oltre: "Tògli. Ohe ne farai? Halo avvisato? — Sí. Io ho allato a la mia una casa che mi s'affarebbe molto bene; e cosí è una pocissione, che mi tramezza fra due ch'io n'ho: s'io la potesse avere, non sarebbe persona che mi potesse far danno; elle sarebbero insieme insieme. "E subito o in questo o in quello egli gli spende tutti, e anco s'ingegna d'averne piú." Io vorrei piú denari. — O a che te ne bisogna tanti? — Oh, s'io n'avessi un pochi piú, per certo io credo ch'io non ne cercherei poi piú!" Oltre. "Quanti ne vuoi? — Io ne vorrei almeno venticinque mila. — O che ne faresti di tanti? — Oh, che ne farei? Egli è una fortezza in un luogo che mi s'affarebbe molto, e anco vorrei da ogni porta una pocissione: io so' schifo de la nebbia; se la nebbia fusse da una parte, e io anderei all'altra dove non fusse la nebbia." Egli vorrebbe forgie, vestimenti: che monta a dire, che se egli n'avesse cento delle migliaia, egli non sarebbe contento. Mai non si sazia uno ricco.