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Sonetti di Folgòre da San Gimignano

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Sonetti per l'armamento di un cavaliere

III - Umiltà

Umilità dolcemente il riceve,
e dice: «Punto non vo' che ti gravi,
ch'e' pur convien ch'io ti rimondi e lavi,
e farotti piú bianco che la neve;


e intendi quel ched io ti dico breve,
ch'i' vo' portar dello tuo cor le chiavi,
ed a mio modo converrà che navi,
ed io ti guiderò sí come meve.


Ma d'una cosa far tosto ti spaccia,
ché tu sai che soperbia m'è nimica:
che piú con teco dimoro non faccia.


I' ti sarabbo cosí fatta amica
ch'e' converrà ch'a tutta gente piaccia;
e cosí fa chi di me si notrica».

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