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Sonetti di Folgòre da San Gimignano

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Sonetti dei «Mesi»

XXVI - Di dicembre

E di dicembre una città in piano:
sale terrene e grandissimi fuochi,
tappeti tesi, tavolieri e giuochi,
torticci accesi e star co' dadi in mano;


e l'oste inebrïato e catelano,
e porci morti e finissimi cuochi;
e morselli ciascun, bèa e manuchi;
le botti sien maggior che San Galgano.


E siate ben vestiti e foderati
di guarnacche, tabarri e di mantelli
e di cappucci fini e smisurati;


e beffe far de' tristi cattivelli,
de' miseri dolenti sciagurati
avari: non vogliate usar con elli.

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