Programma delle Feste Popolari nei giorni 13, 14, 15, 16.
Domenica 13 a ore 10 ant. Inaugurazione della Fiera di Beneficenza a profitto del Monumento da in alzarsi in Siena alla memoria del Generale Giuseppe Garibaldi effettuata dalla Società dei Riuniti; rallegrata dalla musica Filarmonica Senese.
Lunedì 14 solita Fiera e solite corse prova. Tutte le sere Opera i Due Foscari del Verdi al Teatro della Lizza con gli Artisti di Canto Agostino Gnaccarini Baritono, Serafino di Lucca Tenore, Virginia Paoletti Soprano, Ottavio Paoli Basso, Ferdinando Taddei Comprimario.
Martedì 15, solita corsa prova e solita fiera. A ore 4 pom. Estrazione di una Tombola a Profitto degli Asili Infantili. A ore 6 pom. corsa prova Generale delle dieci Contrade. A ore 8 pom. straordinaria Illuminazione Fantastica da via Garibaldi percorrendo via Cavour e via di Città fino alla Piazza della Cattedrale, illuminate parimente Piazza Sa!imbeni e Tolomei con Concerti Musicali eseguiti dalla Banda Comunale di Empoli in Piazza della Cattedrale e in Piazza dell'Indipendenza dalla Musica di Asciano.
La Illuminazione era di proprietà del Sig.re Cav. Giacinto Ottino di Torino, la quale lasciò qualche poco a desiderare causa la pioggia caduta dalle ore 2 fino alle ore 3 e 1/2.
Mercoledì 16. A ore 9 e l/2 ant. corsa prova e solita fiera, a ore 6 pom. Carriera alla Tonda in Piazza V.E. con le rappresentanze delle 17 contrade come qui a presso.
Inaugurò la Festa la Banda Comunale di Siena dietro la quale facevano seguito le contrade corritrici cioè le contrade che hanno preso parte a detta corsa sono: Oca, Lupa, Bruco, Giraffa, Nicchio, Aquila, Torre, Tartuca, Civetta e Selva.
A dette contrade faceva seguito la Banda di Asciano dietro alla quale venivano le contrade che non avevano parte alla corsa le quali erano Leocorno, Pantera, Istrice, Onda, Drago, Montone e Chiocciola e dopo veniva il solito carro Trionfale contenente il Palio da consegnarsi alla contrada vincitrice e di più tutte le 17 bandiere di tutte le contrade.
Mossa bella e parimente la carriera bensì con poca gara.
La prima a scappare fu l'Aquila la quale fu subito passata dal Nicchio, Giraffa e Lupa; la Lupa dopo poco contrasto passò il Nicchio e diventò prima la quale si mantenne per un giro e mezzo.
La Giraffa alla prima girata alla scesa di S. Martino cadde come pure la Civetta avendo avuto un cavallo che anche per le prove non si voltava mai anche la sera del Palio andò in S. Martino.
La Torre e Oca essendo terza e quarta passò il Nicchio e Lupa all'ultima girata e vinse il Palio e l'Oca seguì sempre la Torre seconda a distanza.
Nella Torre vi corse il fantino malato che essendo cascato la mattina pur nonostante corse e quello del Nicchio certo Baicche per la stessa ragione non potè correre perciò fu surrogato da altro fantino, quello della Torre non prese parte al corteggio in Comparsa per la ragione già detta ma fu occupato il posto da un altro fantino.
La sera gran serata di Gala al Teatro della Lizza illuminato a giorno essendoci un gran concerto dato dalla Società dei Mandolinisti Fiorentini del Circolo Margherita detto concerto era Vocale e Strumentale.
In dette sere gran corsi di Gala al Pubblico passeggio della Lizza rallegrato da concerti Musicali di varie Bande. In detti Giorni erano aperti al Pubblico tutti gli Stabilimenti Pubblici.
Sembra che la contrada della Torre, fingendosi in disaccordo con il fantino Duchi Antonio detto Martellino il quale aveva fatto una prova o due in questa contrada, lo avesse licenziato facendo credere a una rottura grave tanto che pubblicamente gli sarebbe stato dato anche uno schiaffo.
Si sapeva che il Nicchio non aveva fantino perchè Baicche, caduto durante una prova al canapo, si era infortunato.
Così Martellino montò nel Nicchio a cui era toccato in sorte il cavallo che aveva vinto il Palio di Luglio.
Ma il Nicchio fu passato dalla Torre ed i nicchiaioli accusarono il fantino di essersi venduto.
A seguito della corsa ci furono scontri tra contradaioli del Nicchio e della Torre. I contradaioli della Torre furono colpiti da pietre e da bastonate.
Il caso ebbe un seguito in tribunale con la condanna dei nicchiaioli coinvolti nel caso a 9 mesi di detenzione (a. 1884).