Concorsero a questo Palio le Contrade: Onda, Oca, Nicchio, Pantera, Selva, Istrice, Aquila, Drago, Tartuca e Giraffa.
La cronaca, conservata nell'archivio comunale, narra che la carriera, nelle prime due girate, fu molto contrastata, poichè la Selva rimase prima fino alla seconda girata, a San Martino, tenendo sempre indietro a furia di nerbo la Giraffa.
Fra due litiganti il terzo gode, dice il proverbio, e l'Istrice che, accoppiato all'Oca, teneva dietro alla Selva e alla Giraffa, passò in testa.
La Giraffa, visto ciò, tentò di guadagnare terreno e riprendere il posto perduto, ma al terzo giro, al Casato, cadde trascinandosi dietro la Pantera; sicchè l'Istrice raggiunse indisturbato la mèta seguito dall'Oca seconda, e dal Nicchio terzo.
La Contrada della Tartuca uscita dal canape fra le prime, appena arrivata alla voltata di S. Martino cadde. La vittoria per l'Istrice fu riportata dal fantino Francesco Bianchini detto Campanino col cavallo morello di Salvatore Felli.